La Namibia, situata nell'angolo Sud-occidentale del Continente africano, confina a Nord con l'Angola, a Est con lo Zambia e il Botswana, a Sud con il Sudafrica ed è affacciata a Ovest sull'Oceano Atlantico.
Si estende su una superficie di circa 825.600 km² e questo la rende il 34° paese più grande del mondo. Altro primato è quello di essere tra le nazioni africane meno popolose, contando circa 2,5 milioni di abitanti.
La capitale è Windhoek, una vivace città situata nel centro del paese.
Storia della Namibia
La storia della Namibia è caratterizzata da una ricca e variegata eredità culturale. Abitata per millenni da popolazioni indigene come i San, i Nama e gli Herero, la regione fu esplorata dai colonizzatori europei solo nel XIX secolo. Nel 1884, la Germania proclamò il protettorato sulla regione, dando inizio a un periodo di colonizzazione che durò fino alla Prima Guerra Mondiale. Dopo la sconfitta della Germania, la Namibia passò sotto il controllo del Sudafrica, che amministrò il territorio fino all'indipendenza ottenuta nel 1990.
Il percorso verso l'indipendenza fu segnato da anni di lotte e conflitti, con il Movimento di Liberazione della Namibia (SWAPO) che giocò un ruolo cruciale nella liberazione del paese.
Oggi, la Namibia sta impegnandosi per il proprio sviluppo economico e sociale, grazie al turismo, ma anche alle energie rinnovabili e all'estrazione mineraria.
Namibia: clima e quando andare
Nel Sud del Paese prevale un clima desertico, mentre nelle zone centrali e Nord-orientali è arido con una stagione delle piogge che va da novembre a marzo. Poiché si trova nell'emisfero australe, le stagioni sono invertite rispetto all'Europa, con il periodo più fresco che va da maggio ad agosto.
Attraversato dal Tropico del Capricorno, il territorio ha un clima influenzato anche dalla Corrente del Benguela, che raffredda la costa, mentre l'entroterra è dominato da un altopiano che contribuisce a temperature più fresche. Nonostante questo, in estate possono verificarsi giornate estremamente calde, specialmente lontano dalla costa e a basse altitudini. Durante l'inverno, le temperature notturne possono scendere notevolmente sull'altopiano, persino con gelate.
Il periodo ideale per visitare il cuore della Namibia è quello da maggio ad agosto, quando il clima è secco e soleggiato, ma senza caldo estremo. Sulla costa, invece, il periodo migliore è da novembre a febbraio, quando il clima è fresco e le nebbie mattutine sono meno frequenti.
Geografia della Namibia
L'Altopiano Centrale, che occupa la parte interna del Paese, si estende con altitudini comprese tra i 1.000 e i 1.500 metri. A Ovest, lungo la costa atlantica, si trova il Deserto del Namib, una vasta distesa di sabbia che si estende per circa 2.000 km fino al confine con Angola e Sudafrica, noto per le sue spettacolari dune di sabbia.
La Grande Scarpata, una catena montuosa che attraversa il Sudafrica e prosegue fino in Angola, forma una barriera naturale tra il Deserto del Namib e l'Altopiano Centrale. A Nord, il Bushveld è un altro altopiano che si estende come una continuazione più fertile e piovosa di quello centrale, offrendo terre più ricche di vegetazione. Infine, a Est, il Deserto del Kalahari arriva fino al Botswana e al Sudafrica, con il suo paesaggio caratterizzato da sabbia e arbusti. Scarsi i corsi e gli specchi d’acqua, spesso temporanei a seconda delle piogge; i fiumi principali sono il Kunene, il Kavango, lo Zambesi e il Kwando.
La Namibia è famosa anche per i suoi parchi naturali, come il Parco Nazionale di Etosha, situato nel Nord del Paese, uno dei luoghi migliori per avvistare la fauna selvatica - come le zebre - che si abbevera alle sue pozze d'acqua salate. Il Parco Nazionale del Namib-Naukluft, che include una parte del Deserto del Namib, è noto per le sue spettacolari dune di sabbia e la varietà di paesaggi desertici.
Namibia: arte, cultura e festività
Le festività locali variano tra le diverse comunità e spesso combinano elementi africani con influenze europee. Tra le celebrazioni più significative c’è il Festival di Windhoek, una vibrante celebrazione della cultura e della musica namibiana nel cuore della capitale.
Assolutamente da vedere sono due luoghi iconici, legati alla dimensione naturale e selvaggia del luogo: la Duna 45 nel Deserto del Namib, una delle dune di sabbia più riconoscibili del mondo. Si tratta, infatti, di una cosiddetta “duna stellata”, cioè una formazione molto complessa, che sembra una stella vista dall’alto, dovuta al cambiamento di direzione dei venti desertici. La salita sulla duna al sorgere del sole regala viste mozzafiato sui paesaggi desertici circostanti, nella luce soffusa dell’alba.
Imperdibile anche la Skeleton Cost, o Costa degli Scheletri: niente paura, il nome evocativo fa riferimento ai molti relitti navali presenti su queste immense spiagge, che creano panorami drammatici e suggestivi, tra terra e mare.
Tradizioni gastronomiche namibiane
- Potjie Kos - piatto tradizionale che rappresenta l’essenza della cucina namibiana, sebbene abbia origini olandesi. Preparato in un recipiente di ghisa a tre zampe, chiamato "potjie", questo stufato a lunga cottura è a base di carne di antilope, verdure fresche e una miscela di spezie aromatiche.
- Braaivleis - tradotto letteralmente dall’afrikaans, significa “carne alla brace". La carne, marinata con spezie locali come coriandolo, cumino e pepe di Caienna, viene cotta su un barbecue all'aperto.
- Biltong - carne essiccata, simile al jerky americano, preparata con carne di antilope, manzo o struzzo, e usata come snack.
- Vetkoek - un nome particolare che significa "pane grasso" per questo snack di origine olandese. Si tratta di una pastella fritta, simile a un bombolone, che può essere servita sia in versione dolce, con sciroppi, confetture o miele, sia salata, ripiena di carne macinata.
- Ontaku - bevanda tradizionale a base di miglio, molto rinfrescante.
- Oshima - una sorta di pagnotta morbida preparata con farina di miglio, usata come accompagnamento a carne, salse o verdure.