La piccola Lundy Island ci insegna come prenderci cura del nostro pianeta

Questa isola salverà il mondo. Ecco perché dovremmo tutti prendere esempio da lei

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Redazione

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Un’isola remota, priva di strade e ricca di biodiversità dove il ricordo più grande di ogni viaggiatore che la raggiunge non è un souvenir ma la consapevolezza del contributo che si è dato alla sostenibilità e alla protezione degli animali. Ancorata a 19 km dalle coste occidentali della Gran Bretagna, nel Canale di Bristol, tra la Cornovaglia ed il Galles, Lundy Island è una piccola e autentica isola con la più ampia visione di sostenibilità nei confronti del mondo intero.

Lundy Island
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Lundy Island – Fonte iStock

La conservazione e la protezione della biodiversità è la cosa più cara all’isola riconosciuta ormai nel mondo per il suo impegno e i successi per l’ecoturismo, l’utilizzo di energie rinnovabili e la quasi totale assenza di materiale plastico nella quotidianità.

Lundy Island è diventata un vero punto di riferimento per vivere e viaggiare responsabilmente. Oltre infatti ad occuparsi della salvaguardia e protezione delle specie animali che vivono sull’isola, la popolazione ha organizzato un metodo di viaggiare responsabile. La stagione turistica infatti è aperta solo dalla primavera all’autunno con circa tre partenze a settimana.

L’impegno dell’isola di Lundy è evidente già nel tragitto via mare che si percorre per raggiungere la terraferma. Le acque circostanti infatti sono aree protette mentre sulla terra tutto è organizzato per proteggere fauna e flora, dalle piante al più piccolo uccellino. Il paesaggio è incontaminato e autentico, nessuna strada infatti lo deturpa.

L’isola di Lundy è infatti la prima riserva naturale marina britannica, nelle acque circostanti è vietata la pesca, così come gli scarichi. Oggi il mare che bagna l’isola conserva una spettacolare diversità marina che i viaggiatori possono osservare attraverso lo snorkeling.

Lundy Island
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Pulcinella di mare Lundy Island – Fonte iStock

Lundy inoltre ospita la più grande colonia di uccelli marini dell’Inghilterra settentrionale. E ancora, le misure di conservazione hanno fatto sì che più di 300 specie di piante crescano indisturbate sulla terra ferma e sugli scogli.

E per tutto quello che è diventata oggi l’isola occorre ringraziare l’uomo d’affari e filantropo Jack Hayward che, preoccupato che l’isola potesse diventare un’attrazione turistica, la acquistò per poi donarla al National Trust nel 1969. Le azioni intraprese in questi decenni hanno trasformato Lundy in uno dei più importanti paradisi faunistici della Gran Bretagna.

Una regione selvaggia e spettacolare che potremmo quasi paragonare all’Eden in terra, un paradiso preservato e protetto grazie alla mano dell’uomo che ha rispettato la natura. Dovremmo tutti prendere esempio da Lundy Island.

Lundy Island
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Lundy Island – Fonte iStock