Cosa vedere a Mantova, tour in bici nella città ducale

Tour in bici per le strade di Mantova, una città di grande fascino e bellezza, dove la storia e l’arte si fondono in un paesaggio naturale unico

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Redazione

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Pubblicato: 13 Settembre 2017 12:00

Mantova è uno dei centri urbani più suggestivi dell’alta pianura padana, incastonata come una penisola nelle anse artificiali del fiume Mincio che formano i tre famosi laghi della città, il Lago superiore, il Lago di Mezzo e il Lago inferiore. In questo contesto naturale d’eccezione, non è difficile scegliere e raccontare che cosa vedere a Mantova.

La bellezza di questo centro urbano si deve anche alla capacità che si è avuta negli anni di conservare e curare l’aspetto rinascimentale della città, sviluppatosi nel corso del Rinascimento grazie alla signoria dei Gonzaga che, dopo aver conquistato Mantova nel Trecento la trasformarono in una corte raffinata e di grande vivacità culturale. Non è un caso che nel giro di un secolo lavorarono a Mantova artisti come Pisanello, Leon Battista Alberti, Andrea Mantegna, Giulio Romano e Luca Fancelli che arricchirono la città di opere di inestimabile valore storico-artistico.

Oggi Mantova è un centro dove passato e presente si uniscono dando vita ad una grande vivacità culturale, che sa tenere insieme la fama e la grandezza del passato con gli stimoli della contemporaneità, come dimostra il celebre Festival della Letteratura che si tiene ogni anno in settembre. Oltre alla vivacità culturale, Mantova ha saputo negli ultimi anni sviluppare una rete di piste ciclabili che si sono perfettamente legate alla sua vocazione storico-artistica creando un continuum tra ambiente e cultura che attira ogni anno migliaia di cicloturisti che raggiungono facilmente il centro urbano attraversano la celebre pista ciclabile del Mincio o quella dell’Alto mantovano.

In questa guida scopriremo un suggestivo tour in bici per scoprire cosa vedere a Mantova, città che unisce le meraviglie storico-artistiche con un comodo e panoramico percorso ciclabile.

La prima tappa del tour è uno dei monumenti più importanti e famosi della città, il Palazzo Ducale, il cuore della Mantova rinascimentale dei Gonzaga, una vera e propria città dentro la città. Bisogna considerare almeno due ore per visitare tutte le sale del complesso, che per estensione è secondo solo ai Palazzi Vaticani, dove si può ammirare tutto lo splendore della signoria gonzaghesca come nella celebre Camera dello Zodiaco e nella spettacolare Camera degli Sposi affrescata da Andrea Mantegna.

Appena oltre il Palazzo, rimanendo sulla imponente piazza Sordello, si può visitare la magnifica cattedrale della città, il duomo dei Santi Pietro e Paolo, l’incredibile risultato di quasi 1000 anni di ricostruzioni e rimaneggiamenti di un’antichissima basilica paleocristiana, trasformata poco alla volta secondo gli schemi prima romanici, poi gotici ed infine con l’aggiunta della grande facciata settecentesca in marmo di Carrara.

Riprese le biciclette, si può scendere in direzione sud attraversando la suggestiva piazza Sordello fino alla celebre piazza delle Erbe, dove si può scegliere cosa vedere tra alcune delle più belle architetture a Mantova: la basilica di Sant’Andrea, la rotonda di San Lorenzo e il palazzo della Ragione… o, meglio, vederli tutti.

Sant’Andrea è uno dei capolavori assoluti dell’architettura rinascimentale, realizzata dal 1470 sul progetto del grande architetto umanista Leon Battista Alberti; la rotonda di San Lorenzo è invece uno degli edifici religiosi più antichi di tutta la provincia di Mantova, fatta costruire da Matilde di Canossa nell’XI secolo sul modello del tempio del Santo Sepolcro di Gerusalemme, custodisce all’interno un ciclo di affreschi molto antichi e storicamente preziosissimi.

Il palazzo della Ragione è un pregevole esempio di architettura pubblica civile del periodo gotico dove venne trasferita la sede del libero Comune prima dell’arrivo dei Gonzaga. Un’altra cosa da vedere e apprezzare a Mantova per il suo valore storico: questo palazzo ha le caratteristiche tipiche degli edifici comunali medievali dell’Italia settentrionale, con il piano terra aperto usato come spazio del mercato e il piano superiore occupato da un’unica grande sala usata per le assemblee pubbliche.

Ritornati in sella si può continuare a scendere lungo l’asse viario di via Roma fino alla suggestiva piazza dei Martiri di Belfiore, dedicata alle vittime della repressione austriaca del 1852 come ultimo esito della prima guerra d’indipendenza e prologo alla stagione del Risorgimento, dove si può fare una breve pausa dando un’occhiata ai graziosi giardini di San Domenico.

Proseguendo sull’elegante via Chiassi si incontrano numerosi palazzi nobiliari riccamente decorati come Palazzo Aldegatti e Palazzo Cantoni Marca, e vale la pena fermarsi un momento alla chiesetta di San Maurizio, dove si trova la lapide in memoria di Giovanni delle Bande Nere, il condottiero figlio di Caterina Sforza che venne ferito da un colpo di falconetto (un antico cannone) mentre cercava di fermare le truppe di Carlo V dirette a Roma, ricordato anche dal film di Ermanno Olmi Il Mestiere delle Armi, girato proprio nella campagna di Mantova.

Continuando su via Chiassi si raggiunge viale della Repubblica che costeggia il centro storico passando accanto alla meravigliosa residenza suburbana di Gonzaga, Palazzo Te, che merita una visita a parte con tutta calma, e all’interessante Palazzo San Sebastiano, il Museo della Città, una validissima istituzione museale che ripercorre lo sviluppo di Mantova dalla sua fondazione fino al Risorgimento.

Dopo aver costeggiato il suggestivo parco attorno a Palazzo Te si prosegue per corso Garibaldi e via Trieste fino a via Fondamenta: una cosa da vedere qui è il porto fluviale di Mantova, Porto Catena; proseguite poi sul lungolago dei Gonzaga. In questa posizione ammirate il panorama del Lago Inferiore che si allunga verso la campagna mantovana verso est, un paesaggio naturale di grande fascino e bellezza , e volgendo lo sguardo verso nord cercate di scorgere la splendida sagoma del Palazzo Ducale che si staglia sui tetti della città. Spingendosi ancora sul lungolago si torna a piazza Castello, in prossimità del Castello di San Giorgio e del Palazzo Ducale, dove si trovano numerosi locali perfetti per una pausa dopo la pedalata tra le strade di Mantova.