Nota per la sua vivacità culturale, la sua gastronomia, le bellezze architettoniche, le piazze (soprattutto la Maggiore), le torri e i suoi portici candidati Unesco, Bologna nasconde anche un segreto. C’è un posticino, infatti, in pieno centro storico, che custodisce una piccola finestrella, in via Piella, che si affaccia su una cittadella mai vista, che farà pensare, a chi la apre, di essere improvvisamente da un’altra parte, o meglio, a Venezia.
Tanti, di certo, saranno passati di qua senza accorgersi nemmeno della sua presenza, anche perché è dipinta d’arancione, tono su tono col muro. Ma una volta scoperta inizia la magia, perché aprendola apparirà uno scorcio davvero incantevole di Bologna, con un canale che la attraversa e, tutt’intorno, casette colorate e balconcini che si affacciano su questo corso d’acqua.
Raggiungerla non è difficile e ci sono diverse opzioni. Cartine o Google Maps alla mano, si può ricercare Porta Genovese, oppure deviare da via Indipendenza verso via Bertiera proseguendo su una strada che conduce a via Piella.
Girando di strada in strada, in pieno centro storico, risulta anche solo difficile pensare che, tra le case e gli alti palazzi, si nasconda un canale, quello delle Moline, prosecuzione del Reno. D’origini antichissime, questo è anche uno dei pochi corsi d’acqua che non sono stati ricoperti dall’asfalto nella ricostruzione della città risalente al Dopoguerra.
Una vera fortuna, insomma, che permette di sognare ma anche di riscoprire la storia legata a questa zona che, in antichità, per fare funzionare i mulini da seta, si avvaleva di un evoluto apparato idraulico.
Ma non è tutto, perché l’itinerario delle acque, alla scoperta della “Bologna veneziana”, prosegue lungo il Ponte dell’Amore che, con il suo cancello in ferro battuto affacciato sul canale d’acqua, custodisce i lucchetti di tantissimi innamorati di tutto il mondo.
Verso via delle Moline, passando all’incrocio con via Capo di Lucca, si può poi addirittura sentire il rombo del salto del canale, la cui energia, in passato, veniva utilizzata per muovere anche le macine da grano. Qui ancora oggi si conservano le casette a schiera un tempo abitate dai mugnai. Davvero molto suggestivo.
Da via delle Moline, imboccando via Oberdan, si può infine ammirare la “Curva degli Annegati”, una delle più incantevoli viste sul corso d’acqua.