I cinque meravigliosi fenomeni naturali da vedere almeno una volta nella vita

Incredibili ed inusuali posti da sogno che vale la pena visitare per scoprire la maestosità della natura

Pubblicato: 3 Gennaio 2019 15:05Aggiornato: 3 Gennaio 2019 15:05

SiViaggia

Redazione

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La natura non smette mai di sorprendere con le sue attrazioni che paiono uscire dal cilindro, mostrando la maestosità di alcuni fenomeni naturali che vale la pena di vedere almeno una volta nella vita.

La natura, nella sua accezione più selvaggia, sa regalare spettacoli davvero unici e al limite di ogni concezione umana. Tra meraviglie ingegneristiche fatte di cemento e rame ed edificate da noi uomini, a volte tendiamo a dimenticare di come sia la terra stessa su cui viviamo la vera meraviglia. Essa si manifesta nelle sue forme più spettacolari proprio dove noi siamo stati incapaci di arrivare e dove si manifestano i fenomeni naturali più rari. A volte, però, siamo proprio noi uomini a realizzare, involontariamente, le opere di maggiore curiosità.
Tra geyser, grotte dalla bellezza incredibile e rocce e cristalli che rendono l’atmosfera surreale, ecco cinque mete grazie alle quali noi uomini possiamo rendere memorabile la nostra esperienza naturalistica.

I vulcani dell’Islanda

Qualche anno fa, precisamente nel 2010, l’intera Europa civilizzata venne paralizzata dall’eruzione del vulcano Eyjafjöll. Una gigantesca nube di fumo nero costrinse gli aeroporti del Vecchio Continente a bloccare i voli per circa quarantotto ore. Uno spettacolo naturale unico che, con meno disagi e maggior tranquillità, si può ammirare ovunque nell’isola islandese. Sono infatti trenta i vulcani sparsi in questa oasi di natura selvaggia, e le eruzioni di maggior spessore possono durare anche anni.

La magnifica Aurora Boreale dell’Alaska

Nelle regioni artiche, durante il lungo inverno, luci verdi, gialle, azzurre, fluorescenti, scendono sulla terra creando spettacolari effetti di colore ritenuti, secondo la tradizione, gli spiriti dei morti che ritornano. L’Alaska è l’osservatorio più privilegiato, nonostante sia il più difficile da raggiungere.
L’aurora boreale si manifesta tra febbraio e marzo e tra settembre e ottobre in piena notte ed avviene quando, durante le eruzioni solari, grandi quantitativi di particelle sparate dal sole, incontrano il campo magnetico terrestre interagendo nell’atmosfera.

I ghiaccioli dei penitenti del Cile

I penitentes, in spagnolo, nascono ai piedi del vulcano Licanbur e sono, per la precisione, punte sottili di ghiaccio con spigoli vivi che puntano verso il sole e raggiungono altezze fino a diversi metri. Tendono a crearsi nelle valli poco profonde, dove il sole non batte ad angolazioni elevate.
Sono principalmente un fenomeno che si sviluppa in Patagonia, però è facile trovarli anche in Cile. Attualmente, non si conosce ancora l’esatta condizione in cui queste si formano, ma sicuramente il requisito principale è una costante temperatura al di sotto dello zero che permette alla neve di sublimare.

Il Fly Geyser, meraviglia artificiale del Nevada

Questo è l’unico geyser nato in seguito ad un intervento umano nel 1916 per la realizzazione di un pozzo sotterraneo. Col passare degli anni, l’energia geotermica sotterranea ha riscaldato l’acqua che attraverso una falla nella struttura del pozzo ha dato origine ad un getto spontaneo tipico dei veri e propri fenomeni naturali.
Il Fly Geyser continua tutt’ora a produrre la propria magia con potentissimi spruzzi d’acqua bollente. La struttura si trova all’interno di una proprietà privata ed è molto difficile da ammirare senza dover necessariamente accedere al ranch.

La porta dell’Inferno ha sede in Medio Oriente

Nel cuore del deserto del Karakum, in Turkmenistan, risiede l’ingresso della residenza principale di Lucifero. Qui, infatti, si trova un cratere largo circa settanta metri e che ha una storia tanto affascinante quanto travagliata.
Questo fenomeno naturale, infatti, è prettamente artificiale, poiché è frutto di un’opera di perforazione sovietica attuata nel 1971 alla ricerca del petrolio.  Poco dopo l’inizio dei lavori, le trivelle raggiunsero una sacca di gas naturale la cui perforazione provocò un cedimento strutturale del terreno. Al fine di bloccare la fuoriuscita di gas del sottosuolo, si decise di incendiare il posto. Il risultato è un incendio perpetuo che dura da quasi cinquant’anni.
Oggi la porta dell’Inferno è diventata una meta turistica per migliaia di visitatori.

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