Repubblica Dominicana, i luoghi più belli da vedere e che pochi conoscono

Far conoscere nuove destinazioni, puntando su sostenibilità e turismo ecologico: è l'obiettivo dell’Ente del turismo dominicano

Pubblicato: 19 Febbraio 2020 15:42

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

Lo scorso anno, tantissimi italiani hanno trascorso una vacanza nella Repubblica Dominicana. Dall’Italia sono arrivati quasi 83mila visitatori, +9,8% rispetto al 2018 e, più in generale, sono stati 7 milioni i turisti che hanno visitato l’isola nel 2019, senza contare i crocieristi che sono stati all’incirca 2 milioni. A raccontarlo a SiViaggia è Neyda García, direttrice dell’Ente del turismo dominicano in Italia in occasione della Borsa internazionale del turismo (Bit) che si è svolta a Milano. Molti turisti visitano sempre le stesse mete: le spiagge di Bayahibe e di Punta Cana. Ecco perché l’obiettivo del 2020 è di far conoscere nuove destinazioni, puntando su sostenibilità e turismo ecologico.

Mai come in questo Paese, infatti, si può trovare una grande offerta di attrazioni eco-turistiche e di progetti sostenibili, perfetti per i viaggiatori indipendenti e per gli sportivi, che non si affidano ai tour operator e che non amano le classiche vacanze all-inclusive. “È giusto così”, ha spiegato García “che si conoscano altre mete. Certo, sono viaggi mirati, dove è meglio arrivare con un volo di linea e per cui le distanze non spaventano. Le nostre strade sono bellissime, ma bisogna ricordare che il nostro è un Paese molto grande”.

Sotto il profilo ecologico, la Repubblica Dominicana è un vero e proprio paradiso, ricca di luoghi ancora tutti da scoprire, parchi e lagune, specie animali protette, natura rigogliosa e incontaminata e i resti della cultura, usi e tradizioni dei primitivi Indiani Taìno che popolavano l’isola prima della conquista spagnola.

Tra le destinazioni più affascinanti da esplorare c’è la penisola di Samanà, che costituisce uno dei tratti di costa più selvaggi, con laghi, lagune e parchi naturali. Qui c’è una delle attrazioni più famose che vale la pena vedere: il Salto del Limón, un’impressionante cascata a tre gettate, originata nel punto in cui le acque dell’Arroyo Chico si gettano nel Río Limón, che ricade da 55 metri di altezza creando, alla base, una stupenda piscina naturale dalle acque fresche e limpide. Bellissimo è anche il Parco nazionale los Haitises (letteralmente, “terreno collinare”), che ospita una delle ultime foreste pluviali dell’isola ed è pieno di grotte e di isolotti. La giungla di questo parco è stata il set del film “Jurassic Park”.

Fonte: 123RF
La cascata del Limón

Poi c’è la provincia di Puerto Plata che si trova a Nord, una zona circondata da mare e montagne con 300mila metri quadrati di costa che ospitano i maggiori depositi di ambra e di attrazioni naturalistiche, dalle cascate alle lagune naturali fino alla montagna. Spostandosi più a Nord-Ovest c’è Montecristi, dove sorge un parco nazionale popolato di mangrovie, pellicani e distese di gigari.

Uno dei luoghi più paradisiaci e meno conosciuti della Repubblica Dominicana è Cayos los Siete Hermanos, un arcipelago di isolette vergini che delimitano un’area corallina di 30 chilometri, con un’incantevole fauna marina.

A Sud-Ovest del Paese ci sono anche le provincie di Pedernales e di Barahona, regioni emergenti del turismo dominicano che conservano la natura più incontaminata. A Pedernales, per esempio, c’è una spiaggia “pazzesca”, la definisce Neyda García: Bahia de las Aguilas, dove non c’è assolutamente niente. Deve essere apparsa tale e quale a ora quando, nel 1492, Cristoforo Colombo vi mise piede per la prima volta. Situata all’interno del Parque nacional Jaragua, è un Eden incontaminato, dove le acque limpide e cristalline del Mar dei Caraibi lambiscono una spiaggia bianchissima, da vera cartolina. Il ministero del Turismo insieme a quello dell’Ambiente della Repubblica Dominicana lavorano insieme affinché questi luoghi restino protetti e non si possa costruire nulla”, ha spiegato la direttrice. “Resteranno così come sono, per essere goduti da chi verrà a visitarli anche in futuro”.

A Barahona, invece, si trova la più grande laguna della Repubblica Dominicana, la Laguna de Oviedo, con un livello di acqua salata tre volte superiore a quello del mare. È una delle mete del birdwatching, ma tra le sue fitte paludi di mangrovie si possono avvistare aironi reali, aironi azzurri, aironi bianchi maggiori, gabbiani, spatole rosate, scolopacidi, pellicani, pappagalli e meravigliosi fenicotteri rossi. È questa la parte più bella dell’isola, secondo Neyda García. Detto da lei, dominicana doc, ci fidiamo.

E poi ci sono i tour culturali, nell’interno dell’isola: a San Francisco de Macorìs, nella provincia di Duarte, a circa 130 km dalla Capitale Santo Domingo, c’è la Ruta del Cacao, mentre nelle province di Salcedo e Bonao, un po’ più a Nord, c’è la Ruta del Caffè, con piantagioni in mezzo alle montagne, dove è possibile scoprire parte della filiera produttiva e visitare le colture sostenibili della Repubblica Dominicana.

Fonte: 123RF
Il Parco nazionale los Haitises

Da non dimenticare, infine, di visitare la Capitale, una città ricca di storia, ma anche nuovo centro di arte e di design. Questa città è cambiata tantissimo negli ultimi anni. Proprio di recente è stato inaugurato il Museo de las Atarazanas Reales (MAR) dedicato al mare, che ospita un’ampia collezione di relitti e di reperti archeologici legati alla navigazione e alle grandi imprese nel Mar dei Caraibi.

“Non bastano 15 giorni per visitare la Repubblica Dominicana”, ha spiegato García “si può solo vedere qualcosa”. Ecco alcune idee da dove partire.

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