C’è una cosa che, più di molte altre, spaventa i passeggeri quando sono a bordo di un aereo: la possibile turbolenza. A tutti sarà capitato di incontrarne durante la navigazione, alle volte sono brevi e di poca durata, altre più complesse e decisamente più inquietanti. Il problema è che in questi ultimi tempi sembra molto più facile che accadano, e non a caso gli esperti hanno deciso di studiare il fenomeno cercando di spiegarne il perché.
Cosa sono e come avvengono le turbolenze
Prima di capire perché le turbolenze sono sempre di più, è meglio fare un passo indietro per comprendere cosa sono veramente e come si generano. Del resto, nel corso degli anni non sono stati pochi i casi di viaggiatori feriti a bordo proprio a causa di questo fenomeno.
La turbolenza è un movimento d’aria che viene originato dai cambiamenti che avvengono nella velocità e nella direzione del vento. Andando più nello specifico, come riporta l’Organizzazione Internazionale dell’Aviazione Civile (ICAO), la turbolenza riguarda gli scossoni a cui viene sottoposto un aereo in volo nel momento in cui incontra correnti d’aria ascendenti o discendenti.
Questi movimenti sono anche classificati in base al loro grado di violenza: turbolenza leggera, moderata, forte o estrema. Il problema è che le correnti che portano a una turbolenza sono generate da fattori diversi che cambiano anche in base alla quota in cui si trova il velivolo e alle condizioni climatiche che si incontrano durante il percorso. Non è da escludere, tuttavia, che si possano avvertire scossoni anche quando il cielo appare sereno.
Perché stanno aumentando le turbolenze
Stando a quanto riporta The New York Times, il numero delle segnalazioni di turbolenze, a volte anche con passeggeri feriti, in questi ultimi tempi è significativamente aumentato. Per questa ragione il quotidiano statunitense ha deciso di chiedere il motivo di questa crescita a degli esperiti del settore.
A quanto pare, l’aumento del fenomeno è correlato al cambiamento climatico, soprattutto per le elevate emissioni di anidride carbonica che vanno a influenzare le correnti d’aria. Paul Williams, professore di scienze atmosferiche all’Università di Reading in Inghilterra, ha studiato le turbolenze per più di un decennio e ha concluso che quelle che si verificano in condizioni di cielo sereno, e più frequentemente ad alta quota e in inverno, potrebbero persino triplicare entro la fine del secolo.
È possibile evitare le turbolenze?
Molti meteorologi sostengono che le turbolenze siano alcuni dei fenomeni atmosferici più difficili da individuare: ad occhio nudo è impossibile vederle, e con i radar altrettanto. Tuttavia, grazie a una varietà di algoritmi, satelliti e sistemi radar, gli esperti delle condizioni atmosferiche cercano di fare previsioni il più dettagliate possibile sulla quantità di aria fredda, velocità del vento, temporali e anche turbolenza. O meglio, segnalano dove e quando potrebbero verificarsi.
I piloti, consci di tutte queste informazioni, con la collaborazione dei controllori del traffico aereo tentano di aggirare le aree in cui potrebbero verificarsi questi fenomeni regolando la loro altitudine: volano più in alto o più in basso rispetto all’altitudine in cui i meteorologi credano che possa avvenire la turbolenza. Tutto questo prevede però un maggior uso di carburante.
Le turbolenze devono preoccupare?
La buona notizia è che gli aerei, specialmente quelli più moderni, sono progettati in maniera che possano resistere a questi scossoni. È davvero rarissimo, infatti, che i velivoli subiscano danni strutturali a causa di una turbolenza.
Ciò non toglie che, purtroppo, un fenomeno come questo può davvero sballottare passeggeri e membri dell’equipaggio, tanto da portare anche a possibili lesioni. Per questo motivo gli esperti interpellati dal quotidiano hanno sottolineato che non appena si avverte una turbolenza è necessario rimanere seduti e tenere la cintura di sicurezza allacciata. Ancora meglio se lo si fa proprio durante tutto il volo, anche una volta che è permesso slacciarla.
In sostanza, e come in altri settori, per evitare un aumento drammatico delle turbolenze è necessario contrastare il più possibile il cambiamento climatico.