Via de la Plata: il Cammino più lungo e solitario verso Santiago

La Via de la Plata è il cammino più lungo e solitario verso Santiago: 1.000 km da Siviglia tra silenzi, paesaggi e profonda spiritualità.

Pubblicato:

Greta Lomaestro

Content Advisor & Travel Expert

Laureata in Lingue, Letterature e Civiltà Euroamericane, è specializzata nella redazione di contenuti. Da sempre appassionata di viaggi e di montagne, ha nel cuore le nostre Alpi ma anche l'Islanda, il Nepal e i Grandi Parchi dell'Ovest americano.

Tra i numerosi itinerari che portano a Santiago de Compostela, ce n’è uno che incanta per solitudine, profondità spirituale e varietà di paesaggi: la Via de la Plata. È il più lungo tra i grandi cammini giacobei, ma anche il più intimo e riflessivo. Con i suoi quasi 1000 km da Siviglia a Santiago, rappresenta un vero e proprio viaggio nell’anima della Spagna, un percorso che fonde l’accoglienza rustica del Sud andaluso con il misticismo verdeggiante della Galizia.

Tradotto letteralmente “Via dell’Argento”, anche chiamata “Cammino del Sud-Est” non deve il suo nome al metallo prezioso, ma all’assonanza con la derivazione araba Bal’latta, che indicava un’antica strada pavimentata. Questo tracciato, originato da una via romana tra Mérida e Astorga, attraversa la penisola iberica da Sud a Nord, configurandosi oggi come uno dei percorsi più suggestivi e meno battuti verso la tomba dell’apostolo Giacomo.

Un Cammino lungo, ma incredibilmente ricco 

La lunghezza complessiva della Via de la Plata è di circa 960 km, percorribili in 38 tappe a piedi oppure in circa 16 giorni per chi sceglie la bicicletta. L’itinerario principale parte da Siviglia, attraversa l’Estremadura, entra in Castiglia e León e si unisce al Cammino Francese ad Astorga, proseguendo poi fino a Santiago de Compostela. Un’alternativa possibile, dalla località di Granja de la Moreruela, è il Cammino Sanabrese, che conduce a Santiago passando per Ourense, ma in questo articolo seguiremo il percorso che confluisce nel Cammino Francese.

Le tappe sono generalmente lunghe, spesso superiori ai 30 km al giorno, ma possono essere suddivise ulteriormente in sotto-tappe per chi non è così allenato o per chi semplicemente ha più giorni a disposizione e preferisci prendersela con maggiore calma. Si attraversano campi dorati, parchi naturali, città patrimonio UNESCO, silenzi infiniti e villaggi dove il tempo pare essersi fermato.

Le tappe: un viaggio nel cuore della Spagna 

Come accennato, il cammino si compone di 38 tappe canoniche e offre la possibilità di esplorare con lentezza città iconiche come Mérida, Cáceres, Salamanca, Zamora e Astorga, prima di approdare alla verde e spirituale Galizia, dove tutto sembra preparare l’animo all’arrivo a Santiago.

Loading...

Quando partire 

Il periodo migliore per affrontare la Via de la Plata va da marzo a maggio o da settembre a ottobre, dunque la primavera e l’autunno. I mesi primaverili regalano fioriture spettacolari e cieli tersi, mentre l’autunno è perfetto per chi cerca colori caldi e una maggiore quiete.

L’estate è sconsigliata per via delle alte temperature, soprattutto nelle prime tappe andaluse e dell’Estremadura, dove si possono superare i 40°C e l’afa può essere sfiancante. L’inverno, sebbene non proibitivo, può portare freddo intenso e piogge, soprattutto nelle zone settentrionali.

Quanti giorni servono per percorrere tutta la Via de la Plata 

Per completare l’intero percorso da Siviglia a Santiago, bisogna prevedere almeno 40 giorni a piedi, ipotizzando di riuscire a coprire le 38 tappe in modo continuativo con giusto un paio di giorni di stop. Chi dispone di meno tempo può percorrerne solo una parte (come la sezione Mérida-Salamanca o Salamanca-Astorga) oppure partire da Sarria, a 100 km da Santiago, il “minimo sindacale” per ottenere la Compostela. Per chi sceglie la bicicletta, sono sufficienti 15-16 giorni ben organizzati.

Come prepararsi 

Nonostante il profilo altimetrico generalmente regolare, la Via de la Plata non è un cammino semplice. Le distanze tra i paesi sono spesso importanti, i servizi lungo il tracciato non sempre costanti e le tappe giornaliere possono superare i 30 km. Inoltre, i lunghi rettilinei su strade sterrate o asfaltate possono mettere alla prova anche mentalmente… non si arriva mai e nelle tappe con un paesaggio poco vario si rischia davvero di farsi saltare i nervi, provare per credere.

È fondamentale allenarsi camminando almeno 15-20 km al giorno per alcune settimane prima della partenza, testare scarpe e zaino, e imparare a gestire il proprio ritmo. Anche l’aspetto mentale conta molto: la solitudine, soprattutto nella prima metà del percorso, unita all’isolamento anche tecnologico, dato che in alcune zone c’è poco campo, sebbene sia parte integrante dell’esperienza, risulterà essere anche una sfida notevole, soprattutto se si è abituati alla compagnia continua e ad essere sempre connessi.

Zaino e attrezzatura 

Lo zaino ideale non dovrebbe superare il 10% del peso corporeo e contenere solo lo stretto necessario. Ecco cosa non dovrebbe mancare:

La Credenziale e la Compostela 

La Credenziale del Cammino di Santiago è il documento ufficiale del pellegrino. Si può richiedere nelle principali sedi di associazioni giacobee, presso parrocchie, conventi o ostelli lungo il percorso. È necessaria non solo per accedere agli albergue dedicati ai pellegrini, ma anche per richiedere la Compostela all’arrivo a Santiago, cioè il documento che attesta che avete completato il pellegrinaggio, purché si siano percorsi almeno 100 km a piedi (o 200 km in bici).

Segnaletica e punti d’acqua 

La Via de la Plata è segnalata da frecce gialle, conchiglie stilizzate e cartelli metallici, anche se la segnaletica può essere meno presente rispetto al Cammino Francese. A tratti, soprattutto nella prima metà del percorso, è consigliabile avere con sé anche una mappa cartacea o un’app GPS offline, per non sbagliare direzione nei campi o nei crocevia in caso di assenza di cartelli.

Lungo il percorso si trovano fontane e punti d’acqua, ma non sempre a intervalli regolari. È essenziale partire ogni mattina con una scorta d’acqua adeguata a coprire il fabbisogno idrico della giornata, soprattutto nelle tappe in Estremadura o Castiglia, dove per decine di chilometri non si incontra un centro abitato.

Dove dormire 

Sebbene meno frequentato rispetto ad altri itinerari, la Via de la Plata dispone di una rete consolidata di ostelli per pellegrini, pensioni, albergue e alloggi rurali. In alcune città (come Siviglia, Mérida, Salamanca o Zamora), le opzioni sono numerose, mentre in altri villaggi può esserci un’unica struttura. È buona norma informarsi giorno per giorno e prenotare in anticipo ove possibile, soprattutto nei mesi estivi o in presenza di eventi locali.

Perché sceglierlo

Ma quindi, perché scegliere questo itinerario? La Via de la Plata è un cammino paesaggisticamente vario e culturalmente ricco. Si parte dai colori intensi dell’Andalusia, si attraversano le dehesas (pascoli alberati) dell’Estremadura con i loro suini neri e le querce da sughero, si entra in Castiglia, con i suoi campi di cereali e i vigneti a perdita d’occhio, fino ad arrivare alla Galizia, terra di scorci drammatici, pietra e spiritualità.

A livello spirituale, questo percorso è più intimo e riflessivo rispetto ad altri. Le lunghe distanze lineari, senza città né folla, ti costringono a fare i conti con il tuo respiro, il peso dello zaino e le tue domande interiori. Ma l’aura meditativa e spirituale di questi luoghi è palpabile. Ci si sente soli, spesso, sì: ma mai abbandonati.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963