I ricordi dei viaggi ti cambiano la vita. Lo dice la scienza

"Noi uomini siamo ciò che memorizziamo nel corso della nostra vita". A spiegarlo è il Professor Lutz Jäncke dell’Università di Zurigo

Pubblicato: 18 Settembre 2018 17:09Aggiornato: 18 settembre 2018 17:21

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Redazione

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I ricordi di viaggio hanno un effetto così intenso che restano con noi per tutta la vita.

Ma come si imprimono i ricordi di viaggio nella nostra memoria? Come si differenziano da altri ricordi? E come influiscono su di noi?

A queste domande ha risposto il Professor Lutz Jäncke, dottore in scienze naturali con una cattedra di neuropsicologia all’istituto di psicologia dell’Università di Zurigo, commentando una ricerca condotta a livello europeo da GFK per conto della compagnia aerea Swiss e spiegando l’importanza dei ricordi di viaggio da un punto di vista sociale e psicologico.

Jäncke sostiene che il viaggio è divenuto un elemento sempre più necessario per la nostra mente.Quando viaggiamo, spiega “ci troviamo al di fuori della nostra quotidianità, abbiamo un umore diverso, ci focalizziamo su aspetti diversi rispetto a quelli a cui siamo abituati e siamo liberi di farlo. Associamo quindi il viaggio alle emozioni positive. Del viaggio noi ricordiamo gli episodi e non i fatti e alla mente umana piacciono gli episodi e le storie”.

Secondo il professore la nostra personalità si forma attraverso i viaggi: “I rapporti con gli altri cambiano quando viaggiamo” spiega Jäncke. “L’aspetto più importante delle memoria di noi uomini è che siamo ciò che memorizziamo nel corso della nostra vita. Il nostro passato è, così, influenzato dai nostri ricordi che impariamo tantissimo dalle nostre esperienze. Ricordiamo le persone, i luoghi, persino il cibo. Non è una novità: già 200 anni fa gli artisti, gli scrittori e gli intellettuali viaggiavano per formarsi e ricevere un’educazione. Oggi è ancora così. E lo è per tutti noi”.

Ma cosa ricordano le persone dei viaggi che fanno? “Al ritorno da un viaggio non ricordiamo tutto ciò che abbiamo visto, la mente però riesce a fissare alcuni dettagli. Determinati stimoli sensoriali accendono in noi dei “lampi di memoria” (Flashbulb memories) che ci fanno rivivere le vacanze. Non ricordano i monumenti”, dice Jäncke “bensì i paesaggi naturali. Ricordiamo i profumi, i rumori della natura, come il cinguettìo degli uccelli, per esempio, aspetti a cui non daremmo mai importanza nella vita di tutti i giorni”. Il 55% degli intervistati ha associato la natura ai suoi ricordi di viaggio. “Gli ambienti che vediamo”, prosegue il professore “hanno un’influenza sui nostri ricordi e il motivo è molto semplice: dobbiamo ricordarci che anche noi siamo degli animali e, come gli animali, siamo attratti da luoghi naturali. Ci ricorderemo per tutta la vita di avere visto il Grand Canyon, di aver visto l’oceano, perché è la natura ad attrarci, con i suoi odori, non le cose. Quando sentiamo un particolare profumo lo associamo immediatamete a un’esperienza che abbiamo fatto in passato e ci fa tornare in mente l’evento, facendoci cambiare umore”.

Secondo Jäncke, le cose che si ricordano di più di un viaggio sono le relazioni umane (46,4%), seguite dal cibo (40,9%), i colori (38,7%) e gli odori (29,9%).

La conclusione di questa indagine è che i ricordi di viaggio sono impagabili. Nel vero senso del termine. L’82,9% degli italiani interpellati, infatti, è convinto che i ricordi di viaggio valgano la somma spesa. I loro ricordi sono spesso immortalati dalle fotografie scattate con il cellulare. Jäncke racconta che in ogni viaggio una persona, presa dall’emozione dall’entusiasmo, scatta decine di fotografie, ma non tutte sono importanti: “Se avete scattato tante foto, dovete selezionarne alcune di esse per enfatizzare la loro importanza. Quando poi le riguarderemo ci ricorderemo di quel viaggio. Un altro modo per ricordare i viaggi, anche a distanza di tempo, è quello di raccontarli agli altri. Ma anche comprare qualche oggetto o souvenir da tenere sulla scrivania è un modo efficace per non scordare una vacanza”.

La morale che il Professor Jäncke vuole trasmettere è che “I bei ricordi di un viaggio possono aiutarci nella vita di tutti i giorni. Questa tecnica viene impiegata anche nella psicoterapia per sconfiggere a tristezza e la depressione. A prescindere dall’età e dal contesto in cui cresciamo, la nostra memoria funziona sempre nello stesso modo: i ricordi si sviluppano dai dettagli personali che riaffiorano nel tempo. Più un momento è stato ricco di emozioni e più intensamente lo ricordiamo”.

Ecco allora cosa consiglia Jäncke di fare per rendere i nostri viaggi indimenticabili.
Durante un viaggio:
1. Prendetevi ogni giorno da 5 a 10 minuti di tempo per assaporare con consapevolezza una situazione o un momento del vostro viaggio;
2. Quando visitate un luogo, immaginate delle storie che si svolgono proprio lì;
3. Tenete un diario di viaggio;
4. Speditevi una cartolina.
Dopo il viaggio:
5. Leggete un libro ambientato nella vostra meta di viaggio;
6. Acquistate un planisfero e contrassegnate le località che avete visitato;
7. Preparate una “scatola di viaggio”;
8. Parlate delle vostre esperienze con i compagni di viaggio.
Con queste semplici regole potremo conservare al meglio in nostri ricordi di viaggio per tutta la vita.

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