Itinerario in Val d’Asta: la Cascata del Golfarone e dintorni

Alla scoperta di un portento della natura e di altre meraviglie dell'Appennino reggiano

Pubblicato: 27 Settembre 2024 11:43

Lorenzo Calamai

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Dopo quattro continenti, diciassette paesi, quindici capitali ha scoperto che il più delle volte quello che cerchi non è poi così lontano da casa.

Quando il console romano Marco Emilio Lepidio fece costruire la via di collegamento tra Piacenza e Rimini che avrebbe preso il nome di via Emilia, ovvero della sua famiglia patrizia, non pensava all’universo di cose che poi quel toponimo avrebbe rappresentato.

Non lo pensava come una regione-contenitore, capace di racchiudere meraviglie d’ogni genere e tipo. Piccoli e grandi spettacoli della natura o dell’uomo che oggi, invece, sono alla portata di tutti.

Come la Cascata del Golfarone, ad esempio: uno spettacolare salto di 12 metri dell’altrimenti modesto torrente Secchiello. Un tesoro nascosto nei molteplici anfratti dell’appennino reggiano, frequentato solo da turisti di prossimità che approfittano dell’occasionale bella giornata per raggiungere un monumento alla forza e alla potenza della natura, abbinandoci magari una visita ai dintorni.

La Cascata del Golfarone

La Cascata del Golfarone è un piccolo esempio di capolavoro naturale. Si trova nella Val d’Asta, ovvero l’alta valle che si apre attorno al corso del torrente Secchiello. Un pezzo della provincia di Reggio Emilia caratterizzato da una crescente altitudine, un territorio di mezzo tra la pianura e la montagna appenninica, punteggiato di borghetti e frazioni le cui dimensioni stanno tra il piccolo e il minuscolo.

Il nome della valle risale a quasi mille anni fa: l’imperatore Federico Barbarossa assegnò questa porzione di territorio all’abbazia di Frassinoro, identificandolo con un castello “di Monte d’Asta”. Del castello non vi sono al giorno d’oggi più tracce, in compenso ne è rimasta il toponimo.

Fonte: Lorenzo Calamai
Il salto del torrente Secchiello

Come se fosse un anfiteatro romano con al centro una magnificente esibizione, la Cascata del Golfarone si trova all’interno di una conca naturale a semicerchio.

Le rocce levigate dall’acqua di fronte al salto forniscono una platea ideale per tutti coloro che vogliono godersi lo spettacolo. Il rombo forte che il torrente genera e che riempie l’aria intorno ha il pregio di lasciare ogni osservatore in qualche modo solo con sé stesso al cospetto della cascata, in un momento di relazione privilegiata e di contatto con la natura.

Oltre la cascata il torrente defluisce placido, tra ampi massi su cui rilassarsi e verdi boschi tutt’attorno.

Cascata del Golfarone: come arrivare

La Cascata del Golfarone si trova a Villa Minozzo, uno dei comuni più estesi della provincia di Reggio Emilia.

Un territorio di passaggio, che dalle propaggini meridionali della pianura padana sale verso l’Appennino tosco-emiliano.

La Strada provinciale 9, detta Strada delle Forbici, collega Villa Minozzo a una delle sue frazioni dalla maggiore altitudine, Civago. Facendolo costeggia il corso del torrente Secchiello e passa per la Cascata del Golfarone.

Dalla strada il salto, che si trova tra le frazioni di Case Ferrari e Governara, non si vede. Si intuisce però la presenza di una bella attrazione naturale dagli spiazzi sterrati a bordo strada, dove si vedono sempre un certo numero di auto e di moto parcheggiate e da dove partono i sentieri che si inoltrano nel bosco e scendono rapidi. La cascata si trova all’incirca in corrispondenza del cartello che segnala il chilometro numero 20 della Strada provinciale 9.

Lasciato il vostro mezzo in uno degli spiazzi, imboccate il sentiero che dal bordo della carreggiata scende fino al letto del torrente. Si tratta di una discesa a tratti molto ripida, che in una ventina di minuti porta sulle rive del Secchiello. Da qui, l’ultimo tratto va compiuto risalendo il torrente stesso, attività per cui sono piuttosto utili delle calzature da poter bagnare, anche se in linea di massima ci sono alcuni punti dove è possibile guadare.

Si risale per il medesimo sentiero dal quale si è discesi.

Il torrente Secchiello e Villa Minozzo

La Cascata del Golfarone è una destinazione ideale per chi vuole stare a contatto con la natura e trovarsi al cospetto di un vero e proprio portento. Nei pressi della cascata c’è la possibilità di fermarsi per un po’ a rilassarsi, e magari anche organizzare un picnic rinfrescante nei diversi anditi offerti dal torrente Secchiello.

Una gita alla cascata, inoltre, può essere una tappa di un itinerario alla scoperta della Val d’Asta e di Villa Minozzo, un territorio poco conosciuto ma che ha tanto da offrire.

Il torrente Secchiello, lo stesso che dà vita alla Cascata del Golfarone, è un corso d’acqua molto amato dai pescatori, ma che regala anche qualche spiaggia d’acqua dolce scendendo leggermente più a valle.

Fonte: Lorenzo Calamai
Il vivace torrente Secchiello

Villa Minozzo è il centro di un ampio territorio, un comune suddiviso in ben 18 frazioni che vanno dai 350 metri di altitudine dove il Secchiello si getta nel fiume Secchia fino agli oltre 2000 metri del crinale appenninico, con il monte Cusna a vegliare sulla valle. Sono tanti i punti d’interesse che caratterizzano il luogo: antichi mulini animati dai corsi d’acqua principali e secondari, l’unico ponte a schiena d’asino dell’appennino reggiano, i ruderi dell’antica torre dove soleva rifugiarsi il bandito reggiano Domenico Amorotto, autore di innumerevoli scorribande nella montagna reggiana e garfagnina nel XVI secolo.

Una delle visite più attraenti, in ogni caso, è quella alla Rocca di Minozzo, nell’omonima frazione. Antica fortezza medievale eretta nell’epoca di Matilde di Canossa, oggi ne rimane solamente un ampio torrione, ma dalla cui sommità si gode di una vista panoramica spettacolare che arriva fino alla splendida Pietra di Bismantova, l’iconica montagna che si erge sulla sponda opposta del Secchia rispetto alla Val d’Asta.

La Lucola beach a Sologno e la vista sulla Pietra di Bismantova

La Pietra di Bismantova è la regina dell’appennino reggiano: una montagna di poco più di mille metri, ma che si staglia in verticale, come un blocco unico, separata dalle altre, ergendosi dalla pianura come un panettone di roccia.

Fonte: Lorenzo Calamai
La Pietra di Bismantova vista da Sologno

Si trova nel comune di Castelnovo ne’ Monti, sulla sponda settentrionale del fiume Secchia, ma sono splendidi i panorami mozzafiato di cui si può godere dalle pendici delle colline e dei monti della Val d’Asta, sulla sponda meridionale del corso d’acqua.

Nei pressi di Sologno, una delle tante frazioni del comune di Villa Minozzo, si trova una splendida terrazza panoramica per poter osservare i rilievi della Val d’Asta che si aprono verso la pianura del fiume Secchia, il verde dei prati di Castelnovo e, sullo sfondo, l’imperioso altopiano della Pietra di Bismantova che emerge come una visione trionfale.

Sologno, dove sorgeva anticamente un castello cinquecentesco e del quale rimangono alcune sparute tracce, è anche una destinazione per chi vuole godersi un po’ di relax in riva alle acque del locale torrentello, il Lucola.

Fonte: Lorenzo Calamai
La Lucola beach di Sologno

Sull’ultima curva della Strada provinciale 59, provenendo da Villa Minozzo, si apre un’area verde attrezzata con tavoli da picnic, una postazione barbecue e una spiaggia di sabbia in riva alle cristalline acque del torrente. Un luogo ideale per famiglie con bambini che completa l’ampia offerta di attrazioni per un itinerario fuori porta alla scoperta dell’Appennino Reggiano.

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