L'Italia è piena di splendidi borghi abbandonati, ma anche nel resto d'Europa è possibile trovare città fantasma a causa di drammatici eventi naturali o per colpa dell'uomo. Ma quali sono le meno note ma comunque sorprendenti? La prima di cui vogliamo parlarvi è Dvigrad (nella foto) situata in Croazia. Una cittadina disabitata di epoca medievale che oggi si presenta al visitatore con le mura in rovina e con torri, bastioni e case in parte diroccate.
Più che una città è un'isola fantasma: Scattery Island, conosciuta anche come Inis Cathaigh. Si trova in Irlanda al largo della costa di Kilrush e si distingue per essere incontaminata, ma anche ricca di antichi siti storici. Un modo per fare un'esperienza unica se si è deciso di fare un viaggio lungo la Wild Atlantic Way.
Poi Imber, in Inghilterra, un villaggio disabitato che si trova all'interno dell'area di addestramento dell'esercito britannico nel Wiltshire. L'accesso ai visitatori è limitato durante alcuni giorni dell'anno e, per scoprirla, dal 2009 è necessario utilizzare i tipici autobus a due piani originari di Londra.
Voliamo in Spagna per scoprire Granadilla nell'Estremadura. Da qui i residenti furono costretti ad andarsene il 24 giugno 1955, poiché il Consiglio dei ministri spagnolo costruì un bacino idrico. Attualmente la zona è un campeggio estivo per giovani e turisti, oltre che un interessante villaggio da visitare.
Interessante anche Clédat, un villaggio abbandonato del comune francese di Grandsaigne. Dal 2001 è in fase di riabilitazione per diventare un luogo di attività culturali, escursionistiche e legate alla natura. Inoltre, vanta abitazioni che sono sparse tra grandi massi che sembrano essersi sollevati dal suolo.
Voliamo al nord per scoprire Grumantbyen, un villaggio che veniva utilizzato dall'Unione Sovietica e situato sulle Isole Svalbard. Fu fondato nel 1912 e abbandonato nel 1961 a causa della chiusura della miniera di carbone. In 49 anni di vita, il picco massimo di abitanti raggiunto è stato di 1.106 persone nel 1951.
Poi Akarmara che si trova trova in Abkhazia, nell’Europa orientale. Un tempo si distingueva per essere una città mineraria, ma negli anni Settanta, tra guerra e cambiamento economico, è stata vittima dello spopolamento. Per questo motivo la natura si sta lentamente riprendendo il suo posto invadendo qualsiasi cosa trovi lungo il suo cammino. Un territorio, comunque, in cui è sempre sconsigliato viaggiare.
Kłomino, invece, è una città fantasma della Polonia che un tempo era una base militare tedesca che fu utilizzata come un campo di prigionia durante la Seconda Guerra Mondiale, prima di diventare una base segreta dell'Armata Rossa. La città venne del tutto abbandonata nel 1992, dopo il ritiro delle truppe sovietiche. In questi anni diversi scavi hanno riportato alla luce molte tombe dovute alla guerra.
Voliamo poi a Viivikonna, un villaggio abbandonato dell'Estonia che un tempo era una città mineraria costruita seguendo l'architettura stalinista. Stando a quanto si legge in giro, qualcuno ancora ci vive, ma senza acqua ed elettricità.
Per ultima Ropoto, in Grecia, che fino al 12 aprile 2012 era un tranquillo e pittoresco villaggio montano. Tutto è cambiato quando la neve accumulatasi in cima alla montagna ha cominciato a sciogliersi provocando una valanga di terra e pietre. Per colpa di questo, il terreno è affondato di circa 15 centimetri provocando l’inclinazione di numerosi edifici.