L’estate 2024 è stata una delle peggiori stagioni per i voli in Europa, con un numero di ritardi e cancellazioni record.
Con l’Italia che si posiziona al quarto posto tra i Paesi europei per disservizi, la situazione del traffico aereo ha generato disagi enormi per milioni di viaggiatori. A contribuire a questo caos sono stati vari fattori, tra cui un aumento del traffico, carenze strutturali e un’impennata di eventi che hanno messo in crisi il settore.
Vediamo i dati principali dell’estate, le cause dietro i ritardi e quali compagnie hanno registrato le peggiori performance.
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I numeri dell’estate 2024: ritardi e disagi da record
Secondo i dati pubblicati da Eurocontrol, l’ente europeo per il controllo del traffico aereo, l’estate 2024 ha visto un aumento del traffico del 5% rispetto all’anno precedente. Nel periodo tra giugno e agosto, sono stati registrati 3,13 milioni di voli in Europa, ma la cifra che colpisce maggiormente è quella dei ritardi: complessivamente, i voli hanno accumulato 16,9 milioni di minuti di ritardo. Questo rappresenta un aumento del 45% rispetto ai dati pre-pandemia del 2019 e del 48% rispetto al 2023.
Un terzo dei voli ha subito ritardi di oltre 15 minuti già al momento dell’arrivo, con una media di 4,6 minuti di ritardo per volo, un dato in crescita del 52% rispetto all’anno precedente e il secondo peggior risultato nella storia del settore. Tra i Paesi più colpiti spicca l’Italia, che si è classificata quarta in Europa per numero di disservizi, un triste primato che evidenzia le difficoltà strutturali del sistema nazionale.
Le principali cause dei ritardi
La crisi dei cieli europei è stata alimentata da una combinazione di fattori che hanno reso particolarmente complicata la gestione del traffico aereo in Europa. Uno dei problemi principali è la carenza di capacità dei fornitori di servizi di navigazione aerea, causata in gran parte dalla mancanza di controllori di volo. Questo problema è stato aggravato da una serie di ANSP (Air Navigation Service Providers) che non hanno rispettato la capacità di traffico promossa per la stagione estiva, portando a colli di bottiglia e ritardi che hanno inciso pesantemente su tutto il sistema.
A queste carenze strutturali si è aggiunto un incremento del traffico inaspettato in alcune aree specifiche, oltre alla frequente presenza di condizioni meteo avverse, come temporali e turbolenze che hanno complicato ulteriormente la gestione dei voli. Non meno importante è stato il mancato rispetto dei piani di volo originari da parte di alcune compagnie, che ha portato a un’ulteriore congestione e disorganizzazione.
Infine, le tensioni geopolitiche hanno contribuito a ridurre la disponibilità di corridoi aerei, con il conflitto in corso tra Russia e Ucraina che ha reso impraticabili alcune rotte, costringendo molte compagnie a riorganizzare i percorsi e congestionando i voli verso l’Europa orientale e l’Asia. La crisi mediorientale, in particolare in zone come Libano e Iran, ha creato nuove aree da evitare, peggiorando ulteriormente il quadro.
Le compagnie con più ritardi: una classifica poco lusinghiera
Secondo l’analisi condotta da AirHelp e RimborsoAlVolo, la stagione estiva ha registrato un’impennata di disservizi causati principalmente da tre compagnie aeree low-cost, che da sole hanno sommato quasi due terzi dei problemi per i viaggiatori. Ryanair, ad esempio, ha visto un aumento esponenziale dei ritardi, dovuto in parte alla mancanza di personale ATC e ai numerosi scioperi che hanno paralizzato il servizio in vari momenti dell’estate.
In un contesto europeo, anche EasyJet e Wizz Air hanno fatto registrare numerosi ritardi e cancellazioni, ponendosi ai vertici della classifica delle peggiori performance. Molte di queste compagnie hanno infatti continuato a incrementare rotte e frequenze senza però garantire la capacità operativa necessaria per soddisfare la domanda.
Una crisi che richiede riforme
La complessità della situazione ha portato molte compagnie aeree, in particolare Ryanair, a chiedere riforme significative da parte dell’Unione Europea per garantire un controllo più efficiente e risolvere le criticità degli ultimi anni. La richiesta è indirizzata principalmente a risolvere la carenza di personale ATC e a riformare il sistema europeo di gestione del traffico aereo.
La Commissione Europea è ora chiamata a prendere in considerazione misure che possano risolvere i problemi a breve termine e a lavorare per riforme strutturali necessarie per affrontare la crescita del traffico a lungo termine. La situazione, infatti, non sembra destinata a risolversi a breve e senza un intervento mirato, i disagi per i passeggeri e per le compagnie aeree continueranno a rappresentare una sfida costante nei prossimi anni.