Abitare in una città dove la qualità della vita è alta è fondamentale e, ogni anno, ItaliaOggi e Ital Communications, in collaborazione con l’Università Sapienza di Roma, indagano sulla situazione del nostro Paese pubblicando una classifica che tiene in considerazione diversi parametri. I criteri utilizzati sono nove, dalla sicurezza alla salute, passando anche per il turismo. Quest’anno sono cambiate alcune posizioni, soprattutto la città che ha ottenuto il primo posto, occupato nel 2023 da Udine.
Qualità della vita 2024: il metodo usato per l’indagine
Questo studio, eseguito ogni anno, mette in evidenza le città in Italia che si dimostrano in grado di offrire le migliori condizioni di benessere ai propri abitanti. Nel dettaglio, il metodo impiegato dall’indagine tiene in considerazione nove dimensioni d’analisi: affari e lavoro, ambiente, reati e sicurezza, sicurezza sociale, istruzione e formazione, popolazione, sistema salute, turismo, reddito e ricchezza.
I risultati hanno messo in evidenza una realtà che ancora fatica a cambiare, ossia il divario tra Nord e Sud. Le province e le città metropolitane del Centro-Nord, infatti, continuano a mostrare una maggiore capacità di ripresa rispetto alle altre zone del Paese, dove invece sono maggiori le aree di disagio sociale e personale. In generale, però, l’analisi ha evidenziato un lieve peggioramento della qualità della vita in tutta Italia, risultando buona o accettabile in 62 province, rispetto alle 63 nel 2023 e alle 64 nel 2022.
Le ultime 5 province della classifica
In fondo alla classifica dedicata alla qualità della vita in Italia troviamo Caltanissetta (posizione 107), insieme a Reggio Calabria (106, la quale ha perso 11 posizioni dal 2023), Agrigento (105, caduta di un posto rispetto all’anno precedente), Cosenza (104) e Messina (103). Tra le città che hanno avuto risultati peggiori, retrocedendo rispetto all’anno 2023, citiamo Savona, scesa dal 43esimo al 63esimo posto.
L’indagine ha spiegato la presenza di Caltanissetta all’ultimo posto, considerandola un caso paradigmatico di provincia del Mezzogiorno dove sono presenti le tipiche vulnerabilità in molti degli aspetti relativi alla qualità della vita. Per esempio, la provincia di Caltanissetta si classifica nelle posizioni più basse nei vari criteri: nel gruppo 1 nella dimensione del sistema salute, nel gruppo 3 nelle dimensioni relative a reati e sicurezza e nelle posizioni di coda nelle restanti 7 dimensioni (affari e lavoro, ambiente, istruzione e formazione, popolazione, reddito e ricchezza, sicurezza sociale, turismo intrattenimento e cultura).
La top 5 delle province italiane per qualità della vita
Arriviamo alle prime in classifica partendo dalla quinta posizione, occupata da Trento, preceduta alla quarta posizione da Bologna e alla terza da Monza e della Brianza. Al secondo posto troviamo Bolzano e, al primo posto, Milano. La città meneghina continua ad accumulare primi posti in classifica: dopo il riconoscimento come città più smart d’Italia, arriva anche quello dedicato alla qualità della vita.
I risultati eccellenti ottenuti da Milano sono da ricercare negli ottimi piazzamenti conseguiti in molti degli ambiti considerati dall’indagine. La città metropolitana di Milano, infatti, possiede tutti gli elementi che dovrebbero caratterizzare un centro urbano di grandi dimensioni in termini di dotazione di servizi, reddito, gestione ottimale delle infrastrutture e vitalità del tessuto produttivo. L’unica dimensione dove ha mostrato delle debolezze è quella relativa ai reati e alla sicurezza, un elemento che la accomuna alle altre città metropolitane.