Le location del film Vermiglio, Leone d’Argento a Venezia e possibile candidato agli Oscar

La magia della Val di Sole fa da sfondo a una storia di amore, guerra e formazione. La regista Maura DelPero torna alla sua terra dopo un sogno.

Pubblicato: 26 Settembre 2024 10:25Aggiornato: 18 dicembre 2024 09:57

Letizia Rogolino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Giornalista, cinefila e anima vagabonda. Ama scrivere di cinema e viaggi, le sue due più grandi passioni da sempre. Toglietele tutto ma non i road movie, i dolci e il mare.

Dopo l’anteprima alla 81° Mostra Internazionale d’arte cinematografica di Venezia il film Vermiglio è entrato nella shortlist dei 15 migliori film stranieri per rappresentare l’Italia ai prossimi premi Oscar 2025, con grande emozione e soddisfazione della regista Maura Delpero. La storia, ambientata tra il 1944 e il 1945 in Trentino-Alto Adige, coprodotta da Rai Cinema icon il sostegno di IDM Film Commission Südtirol, nasce da un episodio molto personale. “Poco dopo la sua morte, mio padre mi è apparso in sogno come un bambino di sei anni ed era felice nella casa della sua infanzia”, ha dichiarato la regista in conferenza stampa a Venezia, aggiungendo: “Lui è cresciuto in un piccolo paese dell’alta Val di Sole come tutta la sua famiglia”. 

Vermiglio: la trama del film

Tre sorelle in età adolescenziale vivono l’ultimo anno della Seconda Guerra Mondiale quando uno sparo segna la fine della loro innocenza per sempre. In quattro stagioni la natura compie il suo ciclo e una ragazza matura passando dall’infanzia all’età adulta con tutti i cambiamenti che questo percorso può comportare. Si può smarrire il cammino, si possono solcare mari verso terre sconosciute, si può morire e rinascere. Vermiglio racconta le dinamiche all’interno di una grande famiglia e di come l’arrivo di un soldato sconvolge gli equilibri.

Dove è stato girato

Ho scelto questa location per la mia storia familiare, ma anche perché amo gli spazi chiusi e questo posto mi permetteva di concentrarmi su una piccola comunità e di parlare della guerra, mantenendola fuori campo e di raccontare come una piccola comunità possa essere toccata da un evento privato che però racconta un evento pubblico che è la guerra. Nel film c’è una dualità tra macro e micro, sia nella storia che nella fotografia”, ha dichiarato Delpero, al suo secondo lungometraggio dopo Maternal.

Vermiglio ha ottenuto la certificazione Green Film da Trentino Film Commission per la sostenibilità ambientale nella produzione audiovisiva e le riprese si sono svolte in Val di Sole, terra natale della famiglia Delpero. In particolare a fare da sfondo a questo dramma storico e personale sono Vermiglio, Carciato, la Chiesa di Comasine nel comune di Peio e al Passo del Tonale.

Fonte: Ufficio Stampa
Dietro le quinte del film Vermiglio

La produzione è durata circa un mese nel 2023, tra fine Agosto e Settembre, per poi girare alcune scene invernali anche i primi giorni di Dicembre. Il paesaggio è sicuramente un co-protagonista di questo film legato al territorio. Boschi, laghi e sentieri in cui i personaggi si muovono, hanno un valore simbolico e ambientale fondamentale.

Vermiglio è un posto che molti consideravano “ai confini del Regno” e il Trentino partecipa attivamente con i suoi paesaggi innevati di Dimaro Folgarida, Pellizzano, Mezzana, insieme all’Alto Adige che regala una dimensione sospesa con la natura della Bassa Atesina e i Laghetti vicino al comune di Egna ai piedi del monte Madrutta.

Affascinante l’ex ospizio dei pellegrini di San Floriano scelto come una delle location del film, un edificio del XIII secolo che si trova a Laghetti, vicino a Egna, in provincia di Bolzano, ai piedi del Monte Madrutta, che ha ospitato molti viaggiatori diretti a Roma e nel 1949 ha ricevuto persino il pittore e incisore tedesco Albrecht Dürer. Nel folto del bosco, lontano dai centri abitati, il convento che un tempo accoglieva i pellegrini in viaggio per Roma sembra un luogo incantato. “Klösterle”, così viene anche chiamato il Convento, è uno dei pochi ospizi per pellegrini d’Europa interamente conservato sul territorio e nel film è possibile ritrovarlo in alcune scene girate proprio all’interno di un convento e in quelle della malga, che è stata ricostruita nel cortile posteriore dell’edificio.

Il convento è stato usato per girare altre scene. Come quella del sogno di Lucia, in cui la protagonista si avventura in Sicilia per la quale è stato usato un ambiente del Convento che è stato trasformato in un paesaggio dell’isola. O come la scena ambientata in una stanza spoglia dove dormono le neonate, con accanto alla finestra dei lettini a spalliera e, infine, è qui la cella in cui si vede Ada, una delle tre sorelle, divenuta suora.

Maura Delpero è tra i talenti locali più attivi e apprezzati nel settore” ha commentato Birgit Oberkofler, Head di IDM Film Commission Südtirol. “Con IDM sosteniamo il suo lavoro da quando in Regione è stato attivato il Fondo e ‘Vermiglio’ è un chiaro esempio di quello che facciamo per sostenere l’industria audiovisiva in Alto Adige”.

Vedendo Vermiglio i luoghi suggeriscono odori e sensazioni, come la legna di un camino, il latte caldo appena munto, ma anche le mani screpolate dal freddo, l’amarezza delle speranze infrante e il fumo di una sigaretta clandestina. Il lavoro di ricerca dei set è stato lungo e laborioso, come ha raccontato il location manager Paolo Malpaga. “Questo film lo sentivo particolarmente mio“, ha detto, aggiungendo: “Anche io sono originario della Val di Sole, mio padre è Pellizzano”. Vermiglio ha già vinto il Chicago Film Festival come Miglior Film, le premesse per salire sul red carped a Los Angeles il prossimo 3 marzo sono quindi ottime.

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