Dress code: come vestirsi se si viaggia in un Paese arabo

Come vestirsi quando si è in viaggio nei Paesi arabi? Non è semplice orientarsi, anche perché ogni Paese ha regole proprie per motivi religiosi e culturali

Pubblicato: 9 Marzo 2025 19:20

Elena Usai

Travel blogger & content creator

La scrittura, il viaggio e la fotografia sono le sue grandi passioni e quando parte non dimentica mai di portare un libro con sé.

Il Medio Oriente è una regione intrisa di storia, tradizioni e cultura di inestimabile valore. Allo stesso tempo, i Paesi che la compongono possiedono delle peculiarità, soprattutto in termini di abbigliamento, che un visitatore deve assolutamente conoscere per esplorarli senza mancare di rispetto ai suoi abitanti o infrangere delle norme ben precise. 

Le ragioni per cui l’abbigliamento è soggetto a diverse restrizioni in Medio Oriente includono la religione, la tradizione e il clima. La religione, in particolare l’Islam, influenza notevolmente i codici di abbigliamento nella maggior parte dei Paesi arabi. Il puritanesimo è uno dei valori sacri per ogni musulmano e la libertà di mostrare diverse parti del corpo contrasta con questa regola. 

Tuttavia, il livello di conservatorismo può variare da Paese a Paese. Scopriamo insieme quali sono le regole per l’abbigliamento e i consigli da seguire per vestirsi e comportarsi in modo adeguato. 

Le regole nei diversi Paesi arabi per l’abbigliamento

Ogni Paese ha le sue regole, alcune sono più severe, altre sono meno conservatrici. Da turista, sia uomo che donna, è bene conoscerle per potersi godere al meglio il proprio viaggio. 

Emirati Arabi Uniti 

Gli Emirati Arabi Uniti sono meno conservatori rispetto all’Arabia Saudita o ad altri Paesi della regione. Questo, per esempio, è particolarmente evidente a Dubai e Abu Dhabi. Tuttavia, è importante rispettare le norme sulla modestia: alle donne è consigliato evitare abiti scollati, soprattutto in aree pubbliche frequentate da uomini; è considerato appropriato indossare un costume da bagno in spiaggia o mentre si nuota, ma gli abiti ritenuti ‘provocanti’ non sono ammessi in luoghi come centri commerciali, ristoranti e altri ambienti di lavoro.

Gli uomini negli Emirati Arabi Uniti indossano una kandura, ossia un lungo indumento bianco simile al thobe saudita. Anche a loro è richiesta modestia e, nonostante la maggior parte delle persone adotti uno stile di abbigliamento occidentale, gli uomini non dovrebbero indossare pantaloncini al di fuori della spiaggia.

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Abbigliamento adottato dalle donne e dagli uomini a Dubai

Iran

L’Iran è sicuramente uno dei Paesi con le restrizioni più severe. Le donne e le ragazze sono obbligate a indossare l’hijab sul capo e indumenti che coprano l’intero corpo, braccia incluse.

Il codice di abbigliamento si applica anche agli uomini, i quali devono evitare di indossare indumenti rivelatori o provocanti. Le t-shirt sono consentite, ma i costumi da bagno no. È altrettanto importante per gli uomini non indossare abiti che espongano il corpo, specialmente nei luoghi pubblici.

Qatar

Le norme sull’abbigliamento del Qatar sono abbastanza rilassate e simili a quelle degli Emirati Arabi Uniti: le donne non devono indossare abiti rivelatori o qualsiasi tipo di indumento che esponga l’addome o il petto, comprese le ginocchia. L’abaya, sebbene facoltativa, è frequentemente indossata dalle donne. 

Gli uomini indossano il thobe o kandura, una lunga tunica bianca che copre il corpo. Sebbene vengano indossati abiti moderni, inclusi quelli in stile occidentale, è strettamente osservato un certo livello di decoro.

Kuwait

Anche in Kuwait troviamo delle norme sull’abbigliamento abbastanza moderate. Ginocchia e spalle devono essere coperte e, sebbene l’abaya non sia obbligatoria, è raccomandata. Come molte donne arabe, le kuwaitiane amano vestire in modo moderno e alla moda, ma sempre coprendo il corpo con modestia. 

Gli uomini kuwaitiani indossano sempre un indumento tradizionale formale chiamato dishdasha, una lunga tunica bianca. Come negli altri stati del Golfo, l’enfasi è posta sul non mostrare la pelle ed è vietato agli uomini indossare abiti dai colori vivaci in luoghi pubblici.

Oman

Moderato e ospitale, in Oman è consigliato alle donne di indossare indumenti che coprano le ginocchia e di assicurarsi che la parte superiore delle gambe sia anch’essa coperta, evitando abiti troppo aderenti sui fianchi. Non è necessario indossare un’abaya, anche se la maggior parte delle donne omanite lo fa. Le donne occidentali non sono obbligate a coprire il capo, ma si consiglia di portare con sé una sciarpa, soprattutto per visitare luoghi di culto o tradizionali.

La maggior parte degli uomini omaniti indossa una dishdasha, una lunga tunica bianca. Il kuma è un tradizionale berretto ricamato, comune anche tra gli omaniti. Aspetto generale: si dovrebbe evitare un abbigliamento indecente, in particolare pantaloncini o magliette senza maniche, specialmente in luoghi pubblici.

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Un uomo con il kuma, cappello tipico dell’Oman

Bahrain

Il Bahrain consente un abbigliamento più liberale rispetto alla maggior parte dei suoi omologhi nel Consiglio di Cooperazione del Golfo. Le donne non sono obbligate a indossare l’abaya nera, ma devono vestirsi in modo decoroso e coprire braccia e ginocchia. L’abbigliamento occidentale è tollerato, ma abiti aderenti e rivelatori sono più appropriati per le spiagge o gli hotel privati.

Gli uomini bahreiniti indossano generalmente il thobe o dishdasha, anche se l’abbigliamento occidentale è ampiamente diffuso.

Arabia Saudita

L’Arabia Saudita, al contrario degli ultimi Paesi citati, è abbastanza severa sulle norme dedicate all’abbigliamento. Il Paese è la culla dell’Islam e ospita i suoi due luoghi di pellegrinaggio più sacri, ovvero La Mecca e Medina, e applica rigorosamente la legge islamica. 

Le donne sono obbligate a coprire il corpo con un’abaya, un mantello nero che arriva fino ai piedi. Il thobe, una tunica bianca lunga fino alle caviglie, è l’indumento d’obbligo per gli uomini, i quali indossano anche la ghutra, un copricapo tradizionale accompagnato dall’agal, una corda nera.

Egitto

L’Egitto è leggermente meno rigido riguardo all’abbigliamento rispetto ai Paesi strettamente islamici del Golfo, ma il concetto di ‘decenza’ rimane importante, soprattutto nelle zone rurali e in particolare quando si visitano luoghi di culto. Spalle e ginocchia devono essere coperte ed è consigliabile avere una sciarpa per coprire la testa quando necessario. In altre zone dell’Egitto, specialmente nelle aree turistiche come Sharm El Sheikh, la situazione è piuttosto diversa e i visitatori possono indossare abiti che non sarebbero accettati in altre parti del Paese.

Gli uomini egiziani si vestono con abiti occidentali, ma è fondamentale essere ben curati nelle zone rurali. I pantaloncini corti sono tollerati in alcune aree turistiche, ma non sono consigliati in altre parti del Paese.

Consigli per vestirsi in modo adeguato nei Paesi arabi

Per i turisti che visitano il Medio Oriente, è fondamentale rispettare alcune norme di etichetta e codici di abbigliamento. Considerando le diversità tra Paese e Paese, è importante informarsi sulle specifiche usanze della meta che si intende visitare, poiché le norme possono variare.

Alle donne è consigliato indossare gonne lunghe, vestiti o pantaloni, abbinati a maglie con maniche (evitare le canottiere). Portare sempre con sé una sciarpa, utile per coprire il capo in segno di modestia, soprattutto durante la visita a moschee o in aree più conservatrici. Nei Paesi con regole meno rigide è possibile essere più flessibili, ma sempre nel rispetto del contesto in cui vi trovate.

Gli uomini, invece, devono evitare di indossare pantaloncini e magliette senza maniche in pubblico, in quasi tutte le circostanze, optando invece per pantaloni leggeri e camicie con colletto.

Nei luoghi di culto, sia le donne che gli uomini devono avere braccia e gambe coperte quando visitano moschee o chiese. Alle donne è richiesto anche di coprire i capelli. Per quanto riguarda l’abbigliamento da spiaggia, essendo principalmente un luogo legato all’acqua, i costumi da bagno sono tollerati nei resort, nelle piscine e nelle spiagge. È vietato indossare costumi da bagno al di fuori delle aree destinate all’abbigliamento da spiaggia.

Come comportarsi nei Paesi arabi

Sebbene le regole legate all’etichetta possano cambiare in base all’interlocutore e al contesto, esistono alcune norme generali di cui è utile essere a conoscenza.

Innanzitutto, è fondamentale mostrare sempre rispetto verso le persone più anziane: ciò implica rivolgersi a loro con un tono rispettoso e utilizzare titoli formali. È inoltre considerato scortese rifiutare un’offerta di cibo o bevande, quindi assicuratevi di accettare con gratitudine se qualcuno vi offre qualcosa.

Un’altra regola importante è evitare manifestazioni pubbliche di affetto. Questo include abbracci, baci e, talvolta, anche tenersi per mano. In generale, è meglio essere prudenti e ridurre al minimo il contatto fisico in pubblico. Inoltre, non dimenticate mai di togliere le scarpe prima di entrare in casa di qualcuno.

Nei Paesi più conservatori, come l’Arabia Saudita, è bene fare attenzione anche a come vengono usate le mani: la sinistra e la destra, secondo i principi islamici, hanno funzioni ben precise. Quella sinistra, utilizzata per le pulizie, non dovrebbe essere impiegata per azioni come salutare, mangiare o passare oggetti. Di conseguenza, si dovrebbe gesticolare, toccare le persone od offrire oggetti usando entrambe le mani insieme. In alternativa, se volete usare una sola mano, utilizzate la destra.

Si raccomanda di evitare di sedersi in posizioni che espongano la suola delle proprie scarpe verso altri individui, in quanto ciò è interpretato come una mancanza di rispetto. È altresì considerato sconveniente incrociare le gambe in presenza di altre persone.

Infine, vi ricordiamo che la maggior parte dei musulmani non beve alcolici, ma vino, birra e liquori sono facilmente reperibili in ristoranti, bar e negozi in alcune nazioni arabe. Sebbene ai visitatori sia consentito bere alcolici in luoghi come Egitto, Giordania, Marocco e Tunisia, l’ubriachezza è socialmente inaccettabile.

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