Cosa vedere a Foligno, una delle città più importanti dell’Umbria

Seppur meno gettonata rispetto ad altre località umbre, Foligno è una città dal carattere forte e dalle mille sfaccettature che merita una visita

Pubblicato: 6 Ottobre 2024 16:25

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

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Seppur meno gettonata rispetto ad altre località umbre, Foligno è una città dal carattere forte e dalle mille sfaccettature che merita una visita per la sua autenticità, la storia millenaria e la bellezza artistica e architettonica che, una volta scoperta, lascia un ricordo indelebile.

Sorge in una zona pianeggiante, a differenza dei più conosciuti borghi umbri, e dona un’atmosfera tranquilla che rende la sosta ancora più piacevole e permette di esplorare il suo grandioso patrimonio senza fretta, assaporando con piacere ogni scorcio e monumento.

Cosa vedere a Foligno

Il tour della cittadina considerata il “centru de lu munnu” (il “centro del mondo” poiché in una regione centrale d’Italia, del Mediterraneo e d’Europa) può iniziare dalla centralissima Piazza della Repubblica, cuore pulsante su cui svettano gli edifici più importanti e un piccolo monumento commemora il luogo in cui San Francesco abbandonò i propri averi.

Lo sguardo si posa, all’istante, sul Duomo intitolato a San Feliciano, uno degli esempi più significativi di romanico umbro dalla doppia facciata, e poi si sposta su Palazzo Trinci, dimora dell’omonima famiglia nobiliare tra il Trecento e il Quattrocento, dall’esterno neoclassico e dagli interni impreziositi da elementi tardo gotici: oggi, inoltre, ospita musei di sicuro interesse, ovvero il Museo Archeologico, la Pinacoteca Civica, e il Museo multimediale dei tornei, delle giostre e dei giochi. Infine, ecco Palazzo Orfini, sede del Museo della Stampa a ricordo di quando, nel 1472, l’allievo di Gutemberg Johannes Numeister stampò la prima edizione della Divina Commedia.

Ma siamo appena all’inizio. A pochi passi dal Duomo, fa bella mostra di sé l’Oratorio della Nunziatella, custode di un’immagine dell’Annunciazione miracolosa tuttora visibile sull’altare in un’edicola lignea finemente intagliata, mentre in Piazza San Domenico svetta una delle chiese più antiche di Foligno, nonché una delle più rilevanti in stile romanico del territorio: si tratta della Chiesa di Santa Maria Infraportas, dalle suggestive decorazioni votive.

E poi, una chicca sorprendente: l’ex Chiesa della Santissima Trinità accoglie la “Calamita Cosmica“, un’opera tra le più discusse degli ultimi anni, realizzata dall’artista Gino De Dominicis nel 1988. È un enorme scheletro che, con 50 pezzi, una larghezza di 4 metri e una lunghezza di 24, riproduce alla perfezione il corpo umano, a parte la presenza di un becco d’uccello al posto del naso.

Infine, per una rigenerante pausa nel verde, non può mancare il Parco dei Canapè, il cui nome deriva dalle sedute, canapè appunto, che ne delimitano il perimetro: sono in totale 80, ognuna numerata.

Tutto il fascino dei dintorni

Fonte: iStock
Rasiglia, la Piccola Venezia umbra

Se il centro storico di Foligno conquista a dispetto della sua “poca fama”, i dintorni non sono certo da meno a partire dall’Abbazia di Sassovivo, risalente all’Anno Mille, arroccata su uno sperone roccioso nell’abbraccio di sette ettari di bosco di lecci secolari: da qui la vista sulla città e sulla Valle Umbra è qualcosa d’incredibile.

Gli appassionati di trekking ed escursioni non si faranno sfuggire la possibilità di raggiungere l’Eremo di Santa Maria Giacobbe, scavato nella roccia a 525 metri d’altitudine nel Sasso di Pale. Costruito nel Duecento, custodisce pregevoli affreschi e regala un panorama difficile da descrivere a parole.

Non si può, poi, non citare il Parco di Colfiorito, 338 ettari di natura tra palude, i resti dell’antica città di Plestia e il Monte Orve, noto per la coltivazione delle lenticchie e delle patate rosse, e scrigno di biodiversità. Non manca il Mac, Museo Archeologico, tra i più importanti a livello nazionale.

Per concludere al meglio una gita a Foligno e dintorni, vi consiglio di fare tappa alle Cascate del Menotre, il fiume che, tra Pale e Belfiore, dà vita a due fragorosi salti d’acqua nel folto della vegetazione, e al borgo gioiello di Rasiglia, inserito a pieno titolo nel circuito dei Borghi Più Belli d’Italia e soprannominato “piccola Venezia umbra”: a voi il gusto di scoprire perché.

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