La Via di Linari, l’Emilia (e non solo) da vivere a piedi

Uno straordinario cammino tra fede e natura in otto tappe per riscoprire uno dei percorsi più frequentati nel Medioevo in alternativa alla Via Francigena

Pubblicato: 23 Ottobre 2021 09:57

SiViaggia

Redazione

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Tra i Cammini storici più amati dai viaggiatori di ogni età spicca senza dubbio la famosa Via Francigena che, tuttavia, non è l’unica ad attraversare il cuore “slow” dell’Emilia, quel territorio autentico da vivere a piedi e con lentezza tra natura, cultura, storia ed enogastronomia.

Antica deviazione del tragitto francigeno è, infatti, la Via di Linari, tra Emilia Romagna e Toscana, percorso di passaggio commerciale e di pellegrinaggio alternativo per raggiungere Roma e Lucca, immerso in un contesto naturalistico di assoluto pregio.

La Via, che deve il nome all’omonima Abbazia posta sul crinale montano tra Emilia e Toscana di cui oggi restano le rovine, parte da Fidenza e risale le Valli dell’Enza e del Parma attraversando luoghi di notevole importanza naturalistica come la Riserva della Biosfera UNESCO dell’Appennino Tosco Emiliano e il Passo del Lagastrello, e di grande tradizione e produzione agroalimentare di eccellenza come Langhirano, terra del Prosciutto di Parma.

Un percorso in otto tappe di difficoltà moderata che può essere affrontato anche a tratti e che è stato ufficialmente riconosciuto nel 2016 come uno dei cammini spirituali d’Italia.

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Fidenza, gioiello medievale

Tutte le tappe della Via di Linari

La maggior parte delle tappe della Via hanno inizio o si concludono in un borgo o in una città d’arte, offrendo la possibilità di visitare le bellezze artistiche e architettoniche della zona e degustarne i prodotti tipici prima di riprendere il cammino.

I borghi, le città e i territori che impreziosiscono il percorso

La Via di Linari parte da Fidenza, città d’arte e cultura fulcro della Via Francigena, luogo principale delle Terre Verdiane e centro maggiore della provincia dopo Parma.
Qui da non perdere sono la Cattedrale di San Donnino, perla dell’architettura romanico-padana, il Museo del Duomo, la Porta di San Donnino e il Museo del Risorgimento Luigi Musini.

Parma non ha bisogno di presentazioni, magnifica città ducale Capitale della Cultura 2020-2021, dove ammirare la vivace Piazza Duomo con la Cattedrale e il Battistero, e il borgo medievale di Torrechiara si staglia come una sentinella a guardia della pianura poco prima di intraprendere la strada della montagna verso il Passo del Lagastrello, una volta chiamato “Malpasso”.

Vanto del borgo è il maestoso Castello dalle possenti mura, voluto dal condottiero Pier Maria Rossi come dono per l’amata Bianca Pellegrini.

Risalendo il corso del torrente Parma, altre tappe di vera suggestione sono il borgo medievale di San Michele Cavana con l’Abbazia vallombrosiana romanica di San Basilide, Tizzano Val Parma, noto per la Rocca e la Pieve Romanica di San Pietro, Rigoso con l’affascinante paesaggio di montagna tra laghi e faggete.

Il Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano vanta una spettacolare varietà di paesaggi dove svettano alcune delle cime più alte come l’Alpe di Succiso, il Monte Cusna e il Monte Prado e dove incontrare placidi laghetti montani, brughiere, verdeggianti boschi, torbiere, impetuosi torrenti e profonde vallate.

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Il favoloso Castello di Torrechiara

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