Borghetto sul Mincio, tra mulini e casette da fiaba

Alla scoperta di Borghetto sul Mincio, un luogo rimasto fermo nel tempo e che conquista a fondo il cuore di ogni suo visitatore: cosa vedere e cosa fare in questo posto magico

Pubblicato: 28 Ottobre 2021 12:38

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Di luoghi da fiaba in Italia ce ne sono veramente tantissimi. Ma ce n’è uno che, più di altri, entra senza alcuno sforzo nei cuori dei suoi visitatori: il magico Borghetto sul Mincio.

Dove si trova Borghetto sul Mincio

Borghetto sul Mincio è un luogo affascinante e romantico situato sulle rive del fiume Mincio nella valle delle colline moreniche. In sostanza, si trova tra Mantova e Verona e per tanti secoli è stato un luogo strategico conteso fra differenti signorie, dai Gonzaga, alla Serenissima di Venezia, ai Visconti e agli  eserciti austriaci e francesi.

È una frazione del comune di Valeggio sul Mincio, in provincia di Verona, e si distingue per essere un villaggio edificato in completa armonia con il fiume, dove il fragile equilibrio tra storia e natura si è conservato intatto nel corso dei secoli.

Cosa vedere a Borghetto sul Mincio

Consigliamo di iniziare la visita di Borghetto sul Mincio dalla porta merlata che dà accesso al cuore del borgo. La zona è perfetta per perdersi tra piccole e strette viuzze acciottolate e lasciasi trasportare dal costante (e piacevole) suono dell’acqua.

Qui, infatti, ci sono vecchi mulini ancora funzionanti e che un tempo venivano utilizzati per la molitura del frumento e dei cereali. Da queste parti, inoltre, è possibile scovare anche l’angolo degli innamorati, dove tanti giovani amanti giungono per appendere un lucchetto ad alcune ringhiere.

Ma non solo, Borghetto sul Mincio è una meta ideale per tutti quei turisti in cerca di luoghi rimasti fermi nel tempo. Del resto, il borgo è piccolo e visitabile in poche ore. I suoi simboli assoluti sono il Ponte Visconteo (costruito tra il 1393 e il 1395), i tre magnifici mulini ad acqua e la Chiesa di San Marco Evangelista.

In particolare, il Ponte Visconteo, soprannominato “ponte lungo”, è il divo per eccellenza di Borghetto sul Mincio. Basti pensare che è lungo 650 metri e alto circa 21. C’è poi anche un altro ponte, quello del legno, dal quale si può godere di una vista che lascia senza fiato. Nei pressi di questo ponte, inoltre, svetta una metasequoia, ovvero un abete d’acqua che, durante il periodo natalizio, viene illuminato con tantissime luci colorate.

Mentre nelle vecchie mura di una delle case da fiaba di Borghetto sul Mincio si può notare la statua di San Giovanni Nepumoceno, Santo protettore di chi rischia di annegare nel fiume.

Borghetto sul Mincio: curiosità e leggende

Borghetto sul Mincio è un vero gioiellino, non è un caso che sia stato scelto come location per girare il film “Senso” di Luchino Visconti, uscito nelle sale cinematografiche nel 1954.

Ma nei fatti questo incantevole borgo è anche un luogo altamente romantico, grazie ad una leggenda che narra di una storia d’amore tra la ninfa Silvia e il capitano Malco. Si dice che, più o meni sul finire del trecento, il signore di Milano Giangaleazzo Visconti si appostò con le sue truppe sulle sponde del fiume che di notte era popolato da delle splendide ninfee.

Tuttavia, una maledizione le condannò a trasformarsi in streghe. E durante una notte, proprio in veste di streghe, iniziarono a ballare tra i soldati che giacevano lì addormentati. Il capitano Malco, ancora sveglio, decise di seguirne una. La strega decise di scappare ma durante la fuga perse il mantello. Così si rivelò per quella che realmente era: una bellissima ninfa di nome Silvia.

I due si innamorarono al primo sguardo generando però un’enorme gelosia da parte di Isabella, una donna che aveva preso una cotta per il capitano che denunciò Silvia come strega. Malco riuscì a far scappare la sua bella ninfa che propose all’amato l’unica via di fuga possibile, quella nelle acque del fiume. I due innamorati si diressero perciò verso il Mincio, inseguiti dalle guardie del Visconti, che una volta giunti sul corso d’acqua trovarono solo un fazzoletto di seta dorata annodato dai due giovani innamorati con lo scopo di sigillare il loro amore.

Fonte: iStock
Tutto il romanticismo di Borghetto sul Mincio

La festa del Nodo d’Amore

Ma il fatto più interessante è che da questa leggenda è nato il piatto tipico del borgo: il tortellino, rigorosamente fatto a mano. Una specialità chiamata, appunto, Nodo d’Amore. La tradizione vuole che per ricordare le vicende di Malco e Silvia si debba tirare una pasta sottile e arricchita da un ripieno, ormai conosciuto come Tortellino di Valeggio.

Per celebrarlo viene organizzata la Festa del Nodo d’Amore, con una tavolata da guiness dei primati sul Ponte Visconteo dove sono serviti diversi piatti di questa bontà. Tendenzialmente, infatti, è un menù che è un vero e proprio balletto di sapori e profumi all’insegna del sistema agroalimentare veronese e dell’intero Paese riservando, ogni anno, grandi sorprese e novità.

La festa, sfortunatamente, è stata annullata negli ultimi anni e per diversi motivi tra cui la pandemia. Tuttavia, dovrebbe tornare a deliziare i palati di tutti a giugno del 2022, più precisamente il terzo martedì del mese.

Come e quando andare a Borghetto sul Mincio

Chi ama il buon cibo deve certamente recarsi a Borghetto sul Mincio a giugno durante la Festa del Nodo d’Amore. Tuttavia, questo è un vero gioiello visitabile durante tutto l’anno. Certo, lo sbocciare dei fiori in primavera e le lunghe ore di luce rendono la bella stagione il momento ideale per innamorarsene, ma nei fatti è così semplice da raggiungere che ci si può inoltrare in qualsiasi periodo, anche se forse è meglio farci un salto al tramonto, quando si più respirare in pieno l’atmosfera romantica del borgo.

Basta, infatti, prendere l’autostrada A4 Milano/Venezia, uscire al casello di Peschiera, quindi seguire per otto chilometri e raggiungere Valeggio. In alternativa, si può percorrere l‘autostrada A22 Bologna/Verona/Brennero e uscire al casello di Nogarole Rocca, quindi proseguire per circa quindici chilometri.

Provenendo dal Lago di Garda sponda orientale o basso lago, si consiglia di attraversare la Gardesana Occidentale, quindi di seguire per Peschiera del Garda, Bussolengo.

Se siete invece amanti dell’aria tra i capelli e delle pedalate, potreste raggiungere Borghetto sul Mincio in bicicletta. Il borgo si trova, infatti, sulla pista ciclabile Peschiera – Borghetto – Mantova, un pianeggiante percorso lungo circa 41 chilometri che lascia senza fiato.

Insomma, vale davvero la pena visitare questo luogo quasi magico non solo per la sua evidente bellezza, ma anche per l’incontro armonico con la natura che lo abbraccia e che lo rende davvero unico e speciale.

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