Le grotte di ghiaccio e i ghiacciai meno conosciuti d’Italia

Dalle cavità eterne dell’Etna alle lingue alpine che resistono al clima: viaggio nel gelo tra meraviglie della natura lontane dai circuiti più battuti

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Lorenzo Calamai

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Dopo quattro continenti, diciassette paesi, quindici capitali ha scoperto che il più delle volte quello che cerchi non è poi così lontano da casa.

In un tempo in cui i ghiacci si ritirano e il clima è in mutamento, cercare e scoprire le grotte di ghiaccio e i ghiacciai meno conosciuti d’Italia significa non solo viaggiare, ma anche custodire un patrimonio naturale unico e fragile, anticipare il futuro del nostro pianeta e scoprire alcune delle sue bellezze più rare, che rischiamo di perdere.

Quando si pensa all’Italia e ai suoi templi naturali fatti di ghiaccio, solitamente l’immaginario corre subito alle vette bianche e maestose delle Alpi, ai ghiacciai noti e frequentatissimi come quello della Marmolada o ai numerosi del Monte Rosa. Il nostro Paese, tuttavia, custodisce anche luoghi gelati meno noti e frequentati, avvolti quasi da un alone di mistero e raramente battuti dal turismo di massa: caverne di gelo che si aprono nel cuore della montagna e piccoli ghiacciai remoti che resistono, con fatica, al cambiamento climatico. Dalle pendici scure dell’Etna fino alle alte cime delle Alpi orientali, si compone una collezione di luoghi speciali e unici, in bilico tra fragilità e meraviglia.

Grotta del Gelo – Sicilia

Nel cuore del vulcano attivo più alto d’Europa, c’è una grotta di ghiaccio che sfida ogni aspettativa geografica: è la Grotta del Gelo, nascosta sotto il livello del suolo a oltre 2000 metri di altitudine lungo le pendici settentrionali dell’Etna.

Qui particolari condizioni di ventilazione e ombra permettono al gelo di persistere per tutto l’anno. Il suo nome dice già tutto: stalattiti e colonne di ghiaccio caratterizzano il ristretto panorama, il freddo si conserva anche durante le stagioni miti e crea un’atmosfera surreale.

Rispetto alla maggior parte delle grotte di ghiaccio, che si formano per via di fenomeni carsici, questa grotta è in realtà una cosiddetta lava tube, ovvero una grotta formata non per l’azione dell’acqua quanto per quella di un’eruzione di lava particolarmente fluida, eruttata ad una temperatura di 1000/1200°C.

Secondo la ricerca, la formazione della Grotta del Gelo si fa risalire alla lunghissima eruzione iniziata nel 1614 e protrattasi per dieci anni interi. La cavità è lunga circa 125 metri, si trova a oltre 2000 metri di quota e al suo interno la temperatura non va mai sopra lo zero termico. È considerato il ghiacciaio più meridionale d’Europa.

Visitare la Grotta del Gelo sull’Etna non è semplice. L’accesso è possibile attraverso una dura escursione a piedi che parte da Piano Provenzana e dura 8 ore, con l’ulteriore difficoltà della differenza termica tra l’interno e l’esterno della grotta. Le stagioni raccomandate per visitarla sono la tarda primavera e l’inizio dell’autunno.

Ghiacciaio del Montasio – Friuli-Venezia Giulia

Tra le Alpi Giulie, in Friuli, si trova uno dei ghiacciai più remoti e meno noti dell’arco alpino: il Ghiacciaio del Montasio. In un’area dove il glacialismo sembra essere quasi scomparso, questa lingua di ghiaccio lotta per sopravvivere su un versante esposto alle correnti e alle stagioni sempre più calde.

I ghiacciai in realtà sono due, dalle dimensioni ridotte, uno detto occidentale e uno minore: circa cinque ettari di ghiaccio bianco in totale, incassati nelle formazioni rocciose circostanti, che si difendono dai raggi del sole e resistono al mutamento del pianeta indotto dalle attività umane. Sorgono sulla parete nord del Jof di Montasio, la terza montagna più alta del Friuli, ma vengono comunque classificati come i ghiacciai a più bassa quota delle Alpi, posti a circa 1900 metri sul livello del mare.

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Il Ghiacciaio del Montasio compare tra le nubi

L’escursione per arrivare al ghiacciaio occidentale, quello più ampio e più facile da raggiungere, parte da Sella Sompdogna, forcella che separa la Val Dogna dalla Val Saisera. Da qui si affronta un primo tratto nel bosco che sale fino al bivacco Stuparich, e da qui ancora verso il ghiacciaio. Il tragitto di andata è lungo poco più di 4 chilometri, con una discreta difficoltà altimetrica (712 metri di ascesa molto compatti). Il percorso è adatto a tutte le stagioni, a condizione di avere meteo favorevole e attrezzatura adeguata.

Il tragitto offre non solo la gioia di arrivare a calpestare il ghiaccio perenne del Montasio, ma regala anche viste spettacolari sulle cime circostanti e splendidi panorami sulle vallate sottostanti.

La Ghiacciaia della Grigna – Lombardia

Grigna e Grignetta, le principali vette del Gruppo delle Grigne, a oltre duemila metri nelle Prealpi Lombarde, vicino al Lago di Como, ospitano un fenomeno naturale sorprendente: le cosiddette ghiacciaie, grotte naturali in cui neve e ghiaccio accumulati non si sciolgono mai, nemmeno d’estate.

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La Grigna vista dal Lago di Como

Queste grotte del ghiaccio erano sfruttate già dal Cinquecento per rifornirsi del prezioso elemento per conservare gli alimenti. Leonardo da Vinci, durante il suo lungo soggiorno milanese, cercò di studiarle e visitò la Ghiacciaia del Moncodeno, una delle grotte principali. Le sue peculiari caratteristiche sono oggetto di studio ancora oggi: i fenomeni carsici e le dinamiche delle acque sotterranee del massiccio montuoso delle Grigne sono ancora del tutto da chiarire.

La Grotta di Moncodeno e la sua ghiacciaia si trovano nelle vicinanze del rifugio Bogani, sul versante nord della Grigna. Ci si arriva tramite il sentiero CAI numero 25, partendo da Vò di Moncodeno. A quota 1700 metri, poco prima dell’Alpe di Moncodeno, si deve effettuare una deviazione e proseguire seguendo dei segnavia a bolli gialli per trovare l’ingresso della ghiacciaia. È opportuno organizzare un’escursione guidata per poter scendere lungo la via attrezzata che si avventura nella grotta fino ai ghiacci perenni.

Oltre al fascino della ghiacciaia, percorrere i sentieri intorno alla Grigna permette di camminare attraverso boschi, pietraie e ripidi canalini rocciosi, in un ambiente montano di rara bellezza a poca distanza dal Lago di Como.

Ghiacciaio Fellaria – Lombardia

Il Ghiacciaio Fellaria, nel cuore della Valmalenco, in Lombardia, è un ghiacciaio non particolarmente popolare, ma assolutamente eccezionale per chi ama la montagna. È uno dei più grandi delle Alpi Centrali e offre uno scenario alpino selvaggio, circondato da vette dal profilo incombente.

La camminata per raggiungerlo attraversa boschi, pascoli alpini e un piccolo lago glaciale, omonimo. Si parte dalla diga dell’Alpe Gera, sotto la quale si trova un parcheggio. Da lì si imbocca il sentiero che costeggia il bacino artificiale in sinistra orografica e si prosegue fino al rifugio Bignami. Poco sopra parte il Sentiero glaciologico Marson, che in poco meno di tre chilometri e un’oretta di cammino porta fino al ghiacciaio.

Il ghiacciaio, nonostante sia in rapida e netta regressione come molti suoi simili, mantiene una presenza ben percettibile anche nelle estati calde. Ai suoi piedi, nella bella stagione, si forma un opaco e gelido laghetto, il cosiddetto Lago di Fellaria, composto dalle acque in scioglimento. Il colpo d’occhio è imponente e magnetico, con le venature, le spaccature e le stratificazioni del ghiaccio che si mostrano come una dimostrazione empirica dell’infinita storia del mondo.

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