Il Castello di Bodiam, in Inghilterra, appare sin da subito solido, compatto e circondato da un grande fossato che lo fa sembrare sospeso sull’acqua. Le mura di pietra grigia sono fredde e ruvide al tatto, mentre le torri angolari dominano il cortile centrale, con scale strette che salgono in alto. Dentro, ci sono resti di pavimentazioni e numerose feritoie difensive, testimonianza del ruolo militare del castello.
In un tempo ormai lontano il maniero era raggiungibile tramite un ponte levatoio di legno, collegato a un ponte in pietra a forma di L. Oggi, al suo posto, c’è un ponte fisso che permette di attraversare il fossato e accedere all’ingresso principale. L’acqua intorno riflette tutto, e quando soffia il vento sembra che le torri respirino insieme al fossato stesso. Un posto davvero unico nel suo genere, e che da secoli incanta chiunque scelga di ritrovarsi al suo cospetto.
Indice
Un po’ di storia
Bodiam è stato costruito alla fine del XIV secolo da Sir Edward Dalyngrigge, un cavaliere tornato dalle campagne contro i francesi durante la Guerra dei Cent’Anni. Le mura, le torri e il fossato nascono come risposta concreta alla paura delle incursioni: qualsiasi pietra racconta ancora oggi la volontà di proteggere la famiglia e il territorio.
La struttura di questa meraviglia del Regno Unito non è cambiata molto nei secoli, e ciò permette di percepire il modo in cui era concepita la vita dentro e intorno ad esso. Le stanze interne, le scale strette e i corridoi lunghi mostrano chiaramente come la sicurezza fosse al centro di ogni progetto. Durante la Guerra Civile Inglese il castello subì danni e furono aggiunti accorgimenti difensivi, ma ogni modifica rimane visibile anche adesso, come traccia della storia concreta di chi lo abitava e lo difendeva.
Cosa vedere al Castello di Bodiam
Varcare il ponte di Bodiam catapulta subito dentro un castello che racconta secoli di storia senza bisogno di tetto sopra la testa (sì, avete letto bene: molte zone del maniero sono prive di copertura). Le torri e le mura si ergono sopra il fossato, e la luce filtra attraverso gli spazi aperti.
Tra le meraviglie da vedere al suo interno (anche se gran parte è ormai in rovina) c’è quel che resta della Great Hall, la vecchia sala principale, che era quella in cui il signore e la sua famiglia ricevevano ospiti, organizzavano banchetti e conducevano affari. Le alte finestre, senza vetri, lasciano entrare la luce e il vento, creando fasci luminosi e ombre che cambiano con il sole.
Accanto, la Lord’s Hall era uno spazio più riservato, probabilmente utilizzato dal signore per incontri privati o per gestire affari, con finestre strette verso il fossato e un grande camino che un tempo scaldava la stanza durante l’inverno. Attualmente sono visibili solo le mura e alcuni archi che indicano la disposizione delle stanze laterali per servitù e magazzini.
La Buttery e la Pantry erano stanze dedicate al cibo e alle bevande. Nella Buttery venivano stipate le botti di birra e vino, mentre la Pantry serviva a tenere pane, formaggi e altri alimenti. Le nicchie e gli scaffali di pietra mostrano come fosse organizzata la vita quotidiana, separando gli spazi per le provviste dalle attività principali. La cucina, situata all’estremità del castello, conserva resti di grandi focolari, ma non ci sono utensili originali. Ciò non toglie che le pareti annerite dal fumo siano testimonianze dei cuochi che lavoravano per preparare pasti per la famiglia e gli ospiti.
La cappella e l’oratorio erano spazi per la preghiera. La cappella, visibile lungo la parete est, ospitava la famiglia del castello e gli ospiti in momenti di culto, mentre l’oratorio (che si suppone fosse sopra) metteva a disposizione uno spazio privato per la meditazione. Le pareti custodiscono frammenti di affreschi e piastrelle decorative, piacevoli da guardare e dal profondo significato storico.
Le torri angolari contenevano stanze strette destinate ai membri della servitù e agli uomini di guardia, mentre nel cortile centrale si distinguono ancora le basi di alcuni muri che segnavano gli ambienti interni.
Le incredibili leggende del castello
Una delle leggende più note parla di Mary Bradbury, una giovane donna maltrattata da un membro della famiglia Dalyngrigge, che si dice abbia lanciato una maledizione sul castello. La tradizione vuole che questa condanna abbia contribuito al progressivo deterioramento della fortezza e alla sfortuna dei suoi successivi proprietari.
Alcuni visitatori raccontano di aver visto figure sfuggenti tra le torri o sentito improvvisi brividi d’aria gelida in stanze vuote, come se le pietre custodissero memorie di vite passate. Feritoie, scale strette e corridoi silenziosi diventano allora scenari di presenze invisibili, e la luce che entra dall’alto mette in risalto ombre lunghe e angoli nascosti, dando al maniero un’aura misteriosa che continua a catturare l’immaginazione di chi lo esplora.
Come arrivare e info utili
L’affascinante Castello di Bodiam si trova nel villaggio che porta il suo stesso nome, in East Sussex, a circa un’ora e mezza da Londra. Arrivando in auto, si segue l’A21 verso sud e poi l’A265, con un parcheggio a pagamento.
Per chi usa i mezzi pubblici, il treno arriva a Robertsbridge, a circa 10 chilometri di distanza, da cui è necessario un breve viaggio in taxi, oppure si può prendere l’autobus 349 da Hastings a Hawkhurst, che ferma vicino all’ingresso. Nei fine settimana e durante le festività, i treni storici a vapore della Kent & East Sussex Railway fermano alla stazione di Bodiam, poco più di un chilometro dal maniero. Da aprile a settembre, inoltre, un traghetto lungo il fiume Rother permette di raggiungere l’ingresso via acqua, offrendo una prospettiva diversa e scenografica.
Il castello è aperto tutti i giorni dalle 10 alle 17, con ultimo ingresso alle 16:30; in inverno l’orario si riduce fino alle 15:30. I biglietti per il 2025 costano circa 14 sterline per gli adulti (16 euro), 7 sterline per i bambini dai 5 ai 17 anni (8 euro) e 35 sterline per una famiglia composta da due adulti e tre bambini (40 euro).
Tour guidati e attività stagionali completano la visita, e a disposizione ci sono anche alcuni percorsi accessibili in sedia a rotelle. Persino i cani possono accompagnare i visitatori nei terreni esterni e nel caffè, anche se non nelle sale interne.