A partire dal 30 novembre 2024, i cittadini di 38 Paesi, tra cui l’Italia, avranno la possibilità di visitare la Cina senza la necessità di richiedere un visto d’ingresso, una misura che apre nuove opportunità di viaggio e affari. La notizia, che arriva direttamente dall’Ufficio Nazionale del Turismo Cinese, è stata confermata dal portavoce del Ministero degli Esteri Cinese, Lin Jian, durante una conferenza stampa tenutasi il 22 novembre 2024.
Questa nuova politica si applicherà a chiunque possieda un passaporto ordinario e desideri visitare la Cina per motivi di turismo, affari, o per visite a parenti e amici. L’unica condizione è che il soggiorno non superi i 30 giorni. Questa misura rappresenta un passo significativo verso una maggiore apertura della Cina nei confronti dei visitatori internazionali, offrendo così nuove opportunità per esplorare uno dei Paesi più affascinanti e dinamici del mondo.
Vediamo più nel dettaglio quali sono i Paesi inclusi nella misura dal Governo della Cina e quali le regole per l’ingresso nel Paese per i cittadini italiani.
Indice
I Paesi esentati dal visto per entrare in Cina
Già a partire dallo scorso 1° dicembre 2023, la Cina ha avviato una politica di ingresso senza visto per i cittadini di 38 Paesi, al fine di stimolare i flussi turistici e commerciali dopo la riapertura delle sue frontiere. La misura consente ai visitatori di soggiornare in Cina per un massimo di 15 giorni senza la necessità di richiedere un visto, e si applica a diversi Stati suddivisi in gruppi. Tra i Paesi iniziali, rientrano Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Spagna, e Malesia. Successivamente, la Cina ha esteso questa esenzione a Svizzera, Irlanda, Ungheria, Austria, Belgio e Lussemburgo (dal 14 marzo 2024), e ha ulteriormente ampliato la lista includendo Nazioni come Nuova Zelanda, Australia e Polonia (dal 31 luglio 2024).
Con una successiva revisione, invece, il 1° novembre 2024, sono stati aggiunti anche Paesi come Slovacchia, Norvegia, Finlandia, Danimarca, Islanda, Andorra, Monaco, Liechtenstein e Corea del Sud. L’ultima espansione, entrata in vigore dal 30 novembre 2024, ha incluso Bulgaria, Romania, Croazia, Montenegro, Macedonia del Nord, Malta, Estonia, Lettonia e anche il Giappone.
In particolare, l’apertura dell’ingresso senza visto per i cittadini giapponesi in Cina rappresenta un passo significativo verso il rafforzamento dei legami tra i due Paesi, dopo anni di tensioni storiche e politiche. Negli ultimi decenni, le relazioni tra Giappone e Cina sono state segnate da divergenze su temi delicati, come le questioni legate alla Seconda Guerra Mondiale, le dispute territoriali nel Mar Cinese Orientale e il trattamento delle minoranze etniche. Tuttavia, questa nuova politica di liberalizzazione dei visti riflette un rinnovato impegno per la cooperazione e l’interscambio culturale e commerciale. In un contesto ormai post-pandemico, questa iniziativa potrebbe contribuire significativamente a superare le vecchie fratture, promuovendo una diplomazia più aperta e reciproca.
Inoltre, a partire da questa data, la durata del soggiorno senza visto è stata estesa a 30 giorni e le motivazioni ammesse per l’ingresso sono state ampliate, includendo affari, turismo, visite a familiari e amici, scambi culturali e transito. Con queste nuove modifiche, la Cina si propone di favorire un maggiore scambio internazionale e di consolidare i legami con Paesi strategici a livello mondiale.
Un’opportunità per il turismo e il business
La decisione di semplificare le procedure di ingresso per i turisti e i viaggiatori d’affari arriva in un momento cruciale, con la Cina che sta cercando di rilanciare il proprio settore turistico e attrarre più visitatori internazionali. Grazie a questa iniziativa, i cittadini italiani e degli altri Paesi coinvolti potranno visitare la Cina per affari o per piacere senza le tradizionali complicazioni burocratiche legate al visto, rendendo il viaggio più facile e conveniente.
Gli italiani, che da sempre sono attratti dalla cultura millenaria cinese e dalle moderne città come Pechino, Shanghai e Hong Kong, ora potranno approfittare di questa opportunità senza il peso della burocrazia, riducendo notevolmente i tempi di attesa per l’emissione del visto. Inoltre, il turismo d’affari, che rappresenta una parte significativa dei viaggi internazionali, avrà un ulteriore impulso, con professionisti e imprenditori che potranno esplorare nuove opportunità commerciali in Cina con maggiore facilità.
La Cina è uno dei mercati più dinamici al mondo, e per molti imprenditori, visitare il Paese è fondamentale per stabilire collaborazioni internazionali, sviluppare reti di business o espandere le proprie attività. Con l’eliminazione del visto per soggiorni brevi, questo processo sarà decisamente più semplice, contribuendo al rafforzamento delle relazioni economiche e commerciali tra la Cina e gli altri Paesi.
Anche se la misura è temporanea, estendendosi dal 30 novembre 2024 al 31 dicembre 2025, potrebbe avere ripercussioni durature nel lungo periodo. La facilitazione dell’accesso potrebbe incentivare ulteriori modifiche alle politiche di visto per il futuro, portando a una maggior apertura della Cina a livello globale. Questo potrebbe, ad esempio, tradursi in un incremento delle opportunità di scambio culturale, nell’accelerazione di relazioni commerciali e nel rafforzamento della cooperazione internazionale.
Le regole di ingresso per entrare in Cina
A partire dal 30 novembre 2024 e fino al 31 dicembre 2025, i cittadini italiani in possesso di passaporto ordinario potranno viaggiare in Cina per motivi di affari, turismo, visite a familiari e amici o transito, senza la necessità di richiedere un visto di ingresso, per soggiorni che non superino i 30 giorni. È importante ricordare che, se ospitati presso abitazioni private (e non in strutture alberghiere), i visitatori dovranno registrarsi presso i commissariati di polizia locali entro 24 ore dall’arrivo, fornendo la documentazione richiesta.
Inoltre, i viaggiatori dovranno disporre di un passaporto con almeno 6 mesi di validità residua. Per aggiornamenti sulle normative e le regole di ingresso, si consiglia di consultare le Rappresentanze cinesi in Italia.
La vaccinazione contro la febbre gialla è obbligatoria per i viaggiatori provenienti da Paesi a rischio, come Kenya ed Etiopia, anche in caso di transito. Per ulteriori dettagli su vaccinazioni e salute, è consigliabile consultare il sito del CDC e il proprio medico.