5 nuove Bandiere Arancioni tra i borghi italiani

Scopri i cinque nuovi borghi insigniti della Bandiera Arancione dal Touring Club Italiano e qual è il futuro del turismo nei piccoli comuni dal Nord al Sud del Belpaese

Pubblicato: 25 Novembre 2024 16:00

Priscilla Piazza

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Laureata in cinema, teatro e spettacolo multimediale, oggi lavora come redattrice e social media manager freelance

Nel corso del 130° anniversario della sua fondazione, il Touring Club Italiano (TCI) ha ribadito un obiettivo fondamentale per il futuro del turismo in Italia: riscoprire e valorizzare i piccoli borghi del nostro Paese. In particolare, il TCI ha posto l’accento su quei 7.200 comuni con meno di 15.000 abitanti, dei quali ben il 24% possiede una forte attrattività turistica, nonostante la loro dimensione contenuta.

Questo impegno arriva in un momento significativo, durante la cerimonia di celebrazione che ha visto la presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e segna una nuova fase per l’organizzazione, con il cambio della presidenza e l’annuncio di nuovi importanti riconoscimenti.

Ecco quali sono i 5 nuovi borghi Bandiera Arancione e quali le prospettive per il futuro del turismo nei piccoli centri italiani.

Le nuove Bandiere Arancioni: 5 borghi da scoprire

Dopo che il TCI ha conferito le cinque nuove Bandiere Arancioni, portando così il numero complessivo dei borghi insigniti del prestigioso riconoscimento a 290, le Bandiere Arancioni si confermano ancora una volta simbolo di qualità per i borghi che sanno offrire una combinazione unica di arte, natura, tradizione gastronomica, sostenibilità e accoglienza. Ecco le cinque new entry nella lista dei borghi Bandiera Arancione in Italia.

Barrea (L’Aquila): nel Parco Nazionale d’Abruzzo

Barrea è un incantevole borgo situato nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo, una delle aree naturali più affascinanti d’Italia. Con i suoi panorami mozzafiato e la vicinanza a laghi e montagne, è il luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersa nella natura. La storia di Barrea si intreccia con le tradizioni locali, che includono la gastronomia tipica e l’artigianato, rendendolo una meta perfetta per i turisti in cerca di tranquillità e bellezza naturale.

Caposele (Avellino): un borgo ricco di tradizioni e arte

Caposele, situato in provincia di Avellino, è un borgo ricco di storia e tradizioni, famoso per la sua arte e cultura. Il paese è noto per le sue chiese, i suoi monumenti storici e per il paesaggio che circonda il fiume Sele, che arricchisce il borgo di fascino. Caposele è anche il punto di partenza per esplorare i Monti Picentini e le bellezze naturali della regione, offrendo una miscela unica di storia, arte e natura.

Questi borghi non solo sono luoghi affascinanti da visitare, ma sono anche diventati veri e propri motori di sviluppo economico per le zone in cui si trovano. L’83% dei comuni con il marchio Bandiera Arancione ha infatti registrato un incremento dell’offerta ricettiva, mentre l’81% ha visto l’apertura di nuovi esercizi commerciali e il 79% ha inaugurato almeno una nuova struttura ristorativa. Grazie a questo riconoscimento, l’incremento turistico è stato significativo: in media, i borghi con Bandiera Arancione hanno registrato un aumento del 45% degli arrivi turistici e del 38% delle presenze.

San Marco d’Alunzio (Messina): un borgo medievale siciliano

Nel cuore della Sicilia, San Marco d’Alunzio è un affascinante borgo medievale che conserva intatte le tracce del suo passato. Immerso nelle colline messinesi, il borgo offre uno spettacolare panorama sulla Valle dell’Alcantara e sulle sue rovine storiche, come il castello e le chiese antiche.

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Un’antica chiesa nel borgo di San Marco d’Alunzio

Trarego Viggiona (Verbano-Cusio-Ossola): nel verde delle valli alpine

Trarego Viggiona, situato nella provincia del Verbano-Cusio-Ossola, è un piccolo borgo alpino che incanta per i suoi paesaggi montani e la sua atmosfera tranquilla. Immerso tra i verdi boschi delle valli alpine, offre numerose opportunità per escursioni, passeggiate e sport all’aria aperta. La bellezza del Lago Maggiore, a pochi chilometri di distanza, e l’architettura tipica del borgo, lo rendono una meta perfetta per gli amanti della natura e del relax.

Urbania (Pesaro e Urbino): tradizioni artistiche e culturali

Urbania, un gioiello nascosto nelle Marche, è noto per la sua ricca tradizione culturale e artistica. Conosciuto per la Festa della Madonna del Borgo e il suo teatro comunale, Urbania è una meta ideale per gli appassionati di arte e storia. Le sue strade acciottolate e il suo patrimonio architettonico, che spazia dal Rinascimento al Barocco, offrono ai visitatori un’autentica immersione nella cultura delle Marche.

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Veduta del borgo di Urbania e delle sue case antiche

Nuovo focus sul turismo nei borghi italiani

Il Touring Club Italiano ha da sempre sostenuto il valore dei borghi italiani come luoghi ricchi di storia, cultura, natura e tradizioni autentiche. Oggi, nell’epoca del turismo di massa, c’è una crescente attenzione verso quelle destinazioni più piccole ma altrettanto affascinanti, che permettono ai viaggiatori di immergersi in esperienze più intime e genuine. Rimettere al centro del viaggio i borghi è quindi una scelta che guarda al futuro del turismo sostenibile, valorizzando il patrimonio culturale e ambientale di questi luoghi lontani dai circuiti turistici tradizionali.

La missione del TCI è, infatti, quella di fare in modo che queste località non solo diventino maggiormente conosciute, ma che anche i flussi turistici siano distribuiti in modo più equo, con un impatto positivo sull’economia locale. Non a caso, proprio in questa occasione, sono stati annunciati i nuovi riconoscimenti delle Bandiere Arancioni, un segno tangibile dell’attenzione del Touring Club per i borghi più affascinanti e meritevoli.

In questa importante occasione, il Touring Club Italiano ha visto anche un cambiamento al vertice. Franco Iseppi, presidente storico dell’associazione, ha deciso di concludere il suo mandato di 14 anni. Alla soglia degli 85 anni, Iseppi ha scelto proprio questa giornata, intitolata “La tradizione si fa futuro”, per fare un passo indietro. Un momento simbolico che segna la fine di un’era, ma anche l’inizio di una nuova stagione per il TCI.

Gian Domenico Auricchio, amministratore delegato dell’azienda Gennaro Auricchio Spa, prenderà il suo posto, nominato dal consiglio direttivo. Auricchio, già attivo nel TCI come consigliere, ha sottolineato l’importanza di un turismo che si basi non solo sulla conservazione ma anche sulla valorizzazione attiva del patrimonio territoriale, con uno sguardo al futuro e alle generazioni che verranno. Come ha spiegato, “Nei borghi risiede un potenziale inesplorato”, e l’obiettivo è creare un’offerta turistica differenziata che esprima le specificità culturali, gastronomiche e paesaggistiche del nostro Paese.

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