È la meta rivelazione di quest’anno, ma anche una delle destinazioni del futuro a cui il turismo mondiale guarda con maggiore interesse. Parliamo dell’Arabia Saudita, un Paese che conserva un patrimonio artistico immenso che si mescola ad autentici paradisi naturali, siti archeologici e una storia unica al mondo. Ma le buone notizie non sono finite qui: l’Arabia Saudita apre veramente a tutti, senza necessità di Green Pass e nemmeno di tampone.
Indice
Le nuove regole per viaggiare in Arabia Saudita
L’Arabia Saudita apre ufficialmente le porte ai turisti di tutto il mondo eliminando le restrizioni legate al Covid. Niente più bisogno di mostrare un certificato di vaccinazione e nemmeno il risultato negativo di un tampone. Saranno rimosse, tra l’altro, anche le norme relative alla quarantena e sarà consentito l’accesso a tutti i viaggiatori che provengono dai Paesi attualmente inseriti nella “zona rossa”.
Non è finita qui: a essere revocate completamente saranno anche le misure di distanziamento sociale. L’unico obbligo che rimarrà sarà quello di indossare una mascherina protettiva all’interno dei luoghi pubblici chiusi. Infine, nelle tariffe per i visti sarà compresa persino una quota per l’assicurazione medica Covid-19.
Cosa vedere assolutamente in Arabia Saudita
Grazie alla sua notevole estensione, i suoi scenari naturali che lasciano senza fiato, la sua storia plurimillenaria e le sue antiche tradizioni, l’Arabia Saudita è un Paese che ha davvero molto da offrire e che merita certamente il viaggio. Diventa davvero difficile selezionare le attrazioni da non perdere, ma noi ci abbiamo provato.
Innanzi tutto è obbligatorio fare una sosta a Jeddah, una città che si trova in una posizione stupenda: adagiata sulle sponde del Mar Rosso. Qui potreste lasciarvi incantare da uno splendido lungomare su cui sorgono gli edifici più moderni, ma anche più belli della città. Tra questi svetta la King Fahd, ovvero la fontana più alta del mondo. Infine, è d’obbligo un salto ad Al Balad, il centro storico dichiarato Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco in cui passeggiare tra case tipiche dall’aspetto peculiare, fino ad arrivare alla Moschea Ali Shaf, un vero e proprio capolavoro.
Imprescindibile da un viaggio in Arabia Saudita è il Jebel Fihrayn conosciuto come “Confine del Mondo” o Edge of the World. Un luogo che vi metterà davanti a un paesaggio immenso dove, tra una pianura arida e dolci colline dai colori caldi, spicca un’imponente formazione rocciosa alta circa 300 metri.
Un altro posto da non lasciarsi scappare è Mada’in Saleh, un complesso di rovine nabatee che possiamo definire la “Petra dell’Arabia Saudita”. Del resto fu il secondo centro per importanza dei Nabatei, dopo Petra.
Una visita da queste parti vi consentirà di perdervi tra ben 130 monumenti scavati nella roccia e, soprattutto, tutti splendidamente conservati. Non a caso Mada’in Saleh è stato il primo sito saudita a essere stato dichiarato Patrimonio dell’Umanità.
Meravigliosa anche AlUla, uno spettacolo dalle origini antichissime e che si trova incastonato tra le Montagne dell’Hijaz, in uno scenario completamente desertico. Qui un susseguirsi di rocce granitiche che affiorano dal terreno sabbioso sono la dimora di numerosi petroglifi e segni di arte rupestre risalenti a migliaia di anni fa. Bellissimo anche il sito archeologico di Dadan con la sua straordinaria Necropoli dei Leoni.
Di certo non potete perdervi il posto sacro più famoso dell’Arabia Saudita: La Mecca. Luogo di nascita del Profeta Maometto, è da sempre una meta di pellegrinaggio molto popolare tra i turisti di religione musulmana. Subito dopo potreste dirigervi verso Medina, città dove il Profeta Maometto visse per un periodo della sua vita diffondendo i principi della religione musulmana.
E poi il Deserto di Rub al Khali, un’ immensa distesa di sabbia che occupa una grande parte della superficie del Paese. In fondo, vi ritroverete a visitare quello che è il secondo deserto più grande al mondo. Trascorrere una giornata da queste parti vuol dire poter vivere esperienze che vanno da escursioni in cammello, fino a salire a bordo di un 4×4 sfrecciando tra le dune di sabbia e ammirando paesaggi che rimangono impressi nel cuore.
Infine – ma per modo di dire perché le cose da vedere in Arabia Saudita sono pressoché infinite – vi consigliamo di rilassarvi in un vero e proprio paradiso terreste: Umluj e Al Wajh.
Conosciute anche come le “Maldive dell’Arabia Saudita”, vi sta per prendere vita un nuovo complesso turistico che comprenderà un arcipelago di oltre 90 isole incontaminate, spettacolari paesaggi di montagna, un vasto deserto e persino un aeroporto ad uso esclusivo. Umluj Beach, in particolare, è senza ombra di dubbio una delle più belle spiagge dell’Arabia Saudita. Nota per le sue acque limpide, turchesi e la sabbia bianca e fine, è ancora un vero e proprio gioiello della natura che entra dritto nel cuore.
Cosa fare al rientro in Italia dall’Arabia Saudita
Per rientrare in Italia dall’Arabia Saudita, in assenza di sintomi compatibili al Covid-19, è necessario presentare alla compagnia aerea al momento dell’imbarco, e a chiunque sia deputato ad effettuare i controlli, il formulario digitale di localizzazione del passeggero (digital Passenger Locator Form o dPLF).
Inoltre, è obbligatorio mostrare una delle seguenti certificazioni:
- vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA, effettuata da meno di 9 mesi (Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane);
- vaccinazione completa con vaccino autorizzato dall’EMA più dose di richiamo in formato Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane;
- guarigione da Covid-19 da meno di 6 mesi (formato Green Pass o certificazione equivalente per le autorità italiane;
- risultato negativo di un test molecolare condotto con tampone nelle 72 ore prima dell’ingresso in Italia, o test antigenico effettuato tramite tampone 48 ore prima dell’ingresso nel nostro Paese.
In caso di mancata presentazione delle certificazioni richieste, l’ingresso in Italia è possibile ma esclusivamente con obbligo di quarantena presso l’indirizzo indicato nel dPLF e per un periodo di 5 giorni. Alla fine dell’isolamento è obbligatorio sottoporsi a un test molecolare o antigenico, effettuato per mezzo di tampone
I minori al di sotto dei 6 anni di età possono entrare in Italia senza ulteriori formalità e sono sempre esentati dall’obbligo di test molecolare o antigenico.
Vi ricordiamo, infine, che le norme di viaggio sono in continuo mutamento. Per questo motivo è sempre buona norma visitare i siti istituzionali dei Paesi di destinazione e la pagina web del Ministero degli Affari Esteri e dalla Cooperazione Internazionale ViaggiareSicuri.