Negli ultimi anni, complice un contesto globale sempre più instabile, la domanda di rifugi sotterranei si è trasformata radicalmente: quello che un tempo era un ambiente spartano destinato alla sopravvivenza in caso di guerra o catastrofe, oggi assume i tratti di un rifugio di altissimo livello, pensato per un’élite ristretta.
Così, l’idea di bunker non solo sicuri ma anche lussuosi non è più una fantasia cinematografica: sta diventando realtà, trainata dall’iniziativa di aziende altamente specializzate come la Strategically Armored & Fortified Environments, conosciuta con l’acronimo SAFE.
Quando la sicurezza incontra il design
SAFE, società statunitense con sede in Virginia e una storia di oltre cinquant’anni nel campo della sicurezza residenziale, è al centro di un ambizioso progetto che sta catturando l’attenzione del jet set mondiale. Nell’estate del 2026, lancerà ufficialmente “Aerie”, una rete di rifugi antiatomici che ridefinisce il concetto stesso di sopravvivenza. L’obiettivo non è solo garantire protezione in caso di emergenze, ma farlo nel massimo comfort, con standard che nulla hanno da invidiare ai resort più esclusivi del mondo.
La proposta si rivolge espressamente all’1% della popolazione globale: persone con patrimoni talmente elevati da poter investire fino a 20 milioni di dollari per garantirsi un posto nella rete. Saranno 625 le unità disponibili, distribuite inizialmente in 50 città statunitensi. Ma il progetto ha un respiro globale, con la previsione di un’espansione fino a un migliaio di sedi affiliate in tutto il mondo.
Un’esperienza a cinque stelle sotto la superficie

Aerie prende il nome da un luogo d’osservazione elevato, tipico dei rapaci, e rielabora l’idea creando un rifugio che, pur trovandosi sottoterra, offre la sensazione opposta: quella di trovarsi in cima al mondo. Gli interni, infatti, sono dotati di tecnologie immersive che simulano paesaggi esterni con pareti e soffitti interattivi. Una stanza può dare l’illusione di affacciarsi su una scogliera, un’altra di essere circondata dal profilo di una metropoli.
Gli spazi abitativi spaziano da suite private di circa 185 metri quadrati fino a veri e propri attici sotterranei che superano i 1.800 metri quadrati. Ogni unità è del tutto personalizzabile, e ogni dettaglio (dalla selezione dei materiali alle tecnologie domotiche) è progettato per garantire il massimo livello di comfort e controllo da parte del proprietario, senza la necessità di affidarsi a personale esterno.
Ma ciò che distingue Aerie da qualsiasi altro progetto simile è l’attenzione alla salute e al benessere. Non si tratta soltanto di sopravvivere, ma di vivere bene anche in condizioni estreme. Tutte le strutture saranno dotate di un’area medica avanzata, chiamata MediShield, concepita per offrire assistenza sanitaria d’emergenza e trattamenti continuativi in caso di isolamento prolungato dal mondo esterno. Al centro di tale sistema, tecnologie di intelligenza artificiale saranno in grado di analizzare, monitorare e intervenire con tempestività in caso di necessità cliniche.
All’interno dei bunker non mancano inoltre spazi dedicati a terapie fisiche e rigeneranti. Oltre a stanze per trattamenti e interventi medici, sono previsti ambienti per immersioni nel ghiaccio, camere iperbariche per la somministrazione di ossigeno concentrato e sale dedicate alla terapia endovenosa, servizi che migliorano le prestazioni fisiche e contribuiscono anche alla riduzione dello stress e all’ottimizzazione delle funzioni cellulari, rispondendo così a esigenze che vanno ben oltre la semplice emergenza.
Un progetto modulare, pensato per espandersi
Ogni sede Aerie sarà strutturata in modo modulare, con un minimo di due piani interrati. Tuttavia, nei siti più adatti, il numero di livelli potrà superare la ventina, arrivando a ospitare fino a 200 appartamenti per struttura. Un approccio che rende ogni complesso adattabile alle condizioni geologiche del luogo, senza rinunciare agli standard di sicurezza e al lusso che caratterizzano l’intera rete.
Le residenze saranno accessibili solo ai membri del club, che potranno utilizzare le varie strutture come vere e proprie proprietà globali, muovendosi tra una sede e l’altra a seconda delle necessità o degli scenari geopolitici. Il “tetto” simbolico di ogni complesso sarà rappresentato dall’attico, definito dagli ideatori come l’emblema assoluto della fusione tra esclusività, resilienza e raffinatezza.