Il film “Il dottor Živago”, basato sul romanzo di Boris Pasternak (che nel 1958 vinse il Nobel per la letteratura), racconta una romanticissima e travagliatissima storia d’amore ambientata durante la Rivoluzione d’ottobre nei primi del Novecento e di una Russia grigia e fredda.
Se non tutti hanno letto il libro, molti sono, invece, coloro che hanno visto (e rivisto) il film con un eccezionale Omar Sharif (nel ruolo di (Jurij Živago) e due attrici bravissime come Julie Christie (nella parte della crocerossina Lara Antipova) e Geraldine Chaplin (nel ruolo di Tonja, moglie di Živago) e che ricordano bene i paesaggi bianchi, le infinite distese innevate, i caldi mantelli e i colbacchi sovietici.
Chi avrebbe mai detto che il film, uscito nel 1965, in realtà non è stato girato in Russia come vorrebbe il copione originale? Il motivo fu fondamentalmente di natura politica. In Russia, infatti, a quei tempi il libro di Pasternak era ancora proibito. Pertanto, il regista David Lean scelse come location alternativa la Spagna, che ben conosceva perché proprio lì aveva già ambientato, nel ’62, alcune scene di un altro colossal: “Lawrence d’Arabia” (sempre con Omar Sharif nella parte dello Sceriffo ʿAlī).
La scelta della Spagna, però, si rivelò sfortunata. Proprio quell’anno, infatti, nel Paese ci fu uno degli inverni più caldi e la speranza di avere la neve invernale venne delusa. Per simulare la neve copiosa come quella che cade in Russia d’inverno fu necessario utilizzare la polvere di marmo che veniva prelevata da una cava poco distante dalla location scelta.
Il set principale di “Il dottor Živago” è stato allestito a Canillas, un quartiere di Madrid, che negli Anni ’60 non era ancora stato completamente urbanizzato. Qui sono state ricostruite le ampie vedute esterne di Mosca, in particolare nella zona di Calle de Silvano.
La residenza ricoperta di ghiaccio in cui si trasferiscono i protagonisti del film è stata ricostruita nella regione montuosa di Soria, nella comunità autonoma di Castiglia e León. Soria è una pittoresca cittadina ricca di monumenti romanici, importante già nel Medioevo per la sua posizione strategica che la poneva al confine fra i vari regni spagnoli. Di recente è stata scelta come set della serie Tv “El Cid”.
Altre scene furono girate a Granada, la città più arabeggiante della Spagna famosa per la sua ricchissima Alhambra. Altre a Guadalajara, nella comunità autonoma di Castiglia-La Mancia, proprio nel centro della penisola iberica. Altre scene sono state ambientate nel piccolo Comune di Ajalvir e poi di Aranjuez, alle porte di Madrid., famoso quest’ultimo per i suoi edifici reali e per i grandi giardini.
In Spagna è stata girata anche la scena finale del film, quella della gigantesca diga idroelettrica. Si tratta della Diga di Aldeadávila sul fiume Duero, proprio sul confine con il Portogallo, un arco gravitazionale di cemento alto 140 metri. Fino alla costruzione della diga di Alcántara, sempre in Spagna, questa era la più grande centrale idroelettrica d’Europa.
Solo poche scene del film sono state girate fuori dalla Spagna. Per le distese innevate deserte dove ambientare la scena dell’invasione russa del 1940 e quella del cammino dei rifugiati si è scelta la Carelia, in Finlandia, una regione proprio al confine con la Russia, fatta di natura sconfinata, laghi e foreste, mentre le belle vedute delle montagne attraversate dal treno sono quelle del Canada.