Considerato uno tra i più grandi romanzi della letteratura mondiale, “Il Gattopardo” di Giuseppe Tomasi di Lampedusa fu un grande successo anche quando divenne, nel 1963, un film Tv.
Il racconto di un importante momento storico per il nostro Paese – quello del passaggio dal Regno dei Borboni alla nascita del Regno d’Italia – ambientato in una delle Regioni più suggestive, la Sicilia, ne decretarono il trionfo.
Ora che si celebra il 60° anniversario dall’uscita del film, “Il Gattopardo” diventa anche una fiction televisiva prodotta da Netflix – la data di uscita non è ancora stata annunciata, ma la stanno girando adesso – che farà innamorare chiunque, non soltanto del periodo risorgimentale narrato, ma soprattutto dei luoghi dove il racconto è stato ambientato e che sarà ripercorso dalla macchina da presa.
I luoghi di “Il Gattopardo”
Il film diretto da Luchino Visconti, che vede protagonisti Claudia Cardinale, Burt Lancaster e Alain Delon e che vinse la Palma d’Oro a Cannes, narra le vicende del principe di Salina, Fabrizio Corbera (Burt Lancaster), e della sua famiglia che decide di rifugiarsi nel Castello di Donnafugata, in Sicilia, prima dello sbarco dei Mille, da dove assisterà al triste e inesorabile declino dell’aristocrazia siciliana.
La residenza di Donnafugata
Donnafugata non esiste nella realtà. Le scene sono state girate nel borgo siciliano di Ciminna, in provincia di Palermo. La Chiesa Madre, con i suoi splendidi pavimenti di maioliche, e alcuni luoghi del paese, sia per gli esterni sia per gli interni, sono serviti da location per il film, come il ringraziamento in chiesa dopo l’arrivo a Donnafugata, le scene di caccia e la partenza del principe Chevalley.
In piazza Matrice, fu addirittura eretta quella che doveva servire come facciata del palazzo dei Salina, mentre le case tutt’attorno sono reali tanto che furono ingaggiati diversi cittadini come comparse.
L’entroterra siciliano
Anche l’entroterra della Sicilia ha fatto da sfondo ad alcune scene del film. Il meraviglioso territorio in cui è stata ambientata una delle scene clou, quella in cui l’esercito di Garibaldi tenta di sbarrare la strada alla famiglia dei Salina, è nella Piana degli Albanesi, nel palermitano, che ai tempi era chiamata Piana dei Greci per via del rito greco-bizantino professato dai suoi abitanti. Un bellissimo altopiano con montagne, laghi, siti naturalistici e riserve naturali.
Le location a Palermo
Tantissime sono le location palermitane che sono state usate come set per “Il Gattopardo”.
Strade e piazze
Strade, piazze e palazzi sono ben riconoscibili nelle scene, come piazza San Giovanni Decollato con la sua chiesa, la grande piazza Sant’Euno, la verdeggiante piazza della Vittoria allo Spasimo – che prende il nome proprio dalla vittoriosa rivolta dei palermitani del 1820 contro i Borboni -, con la celebre chiesa incompiuta, piazza della Marina e il rione Kalsa, l’antico quartiere arabo di Palermo.
I palazzi
Iconici sono anche gli antichi palazzi dove è stato ambientato il kolossal. Come Villa Boscogrande, usata per le scene nella residenza Salina. Si trova sulla Piana dei Colli di Palermo insieme ad altre splendide ville settecentesche, circondate da ampi e rigogliosi giardini.
La sala da ballo
Ma la scena più memorabile del film “Il Gattopardo”, quella del ballo tra Angelica (la Cardinale) e il principe di Salina (Burt Lancaster), per intenderci, è stata girata all’interno di Palazzo Gangi Valguarnera, uno dei migliori esempi di stile Rococò siciliano e uno dei gioielli del centro storico di Palermo. Il palazzo, di proprietà privata, è visitabile su prenotazione.
All’interno si scoprono le sue sontuose sale, tra cui la Galleria degli specchi, per cui il palazzo è spesso paragonato alla Reggia di Versailles, con le sue boiserie, il soffitto con 15 cupole e i tre grandi lampadari di vetro di Murano, uno dei quali, con i suoi 102 bracci, è terzo al mondo per grandezza.