“Il Ciclone” fece il record di incassi alla fine degli Anni ’90. Merito di un simpaticissimo Leonardo Pieraccioni, che ne fu regista e interprete, di una splendida Lorena Forteza, ma anche delle bellissime location del film, ambientato nelle suggestive campagne toscane, in un ambiente bucolico e molto romantico. Perfetto per la trama del film che, tra varie vicissitudini e misunderstanding, è comunque una storia d’amore.
Molte scene sono state girate in provincia di Arezzo, nei paesi di Pratovecchio Stia, Poppi e nella campagna del Comune di Laterina.
Stia ha tanto da offrire ai visitatori che vogliano conoscere questo splendido fazzoletto della Toscana meno iconica, quella del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi. Il borgo è immerso nel verde e rappresenta lo scenario ideale per gli amanti della natura, della montagna e del trekking. Oggi Stia è stato accorpato assieme al borgo di Pratovecchio, famoso per aver dato i natali all’artista Paolo Uccello. Il centro storico di Stia si raccoglie attorno a un’agorà fiancheggiata da portici, sulla cui via si affaccia la Pieve di Santa Maria Assunta. A Stia sono state ambientate diverse scene del film: qui si trovano, infatti, l’erboristeria di Carlina (Tosca D’Aquino), il bar dove lavora comecameriera Franca (Patrizia Corti) e l’officina del meccanico Pippo (Paolo Hendel).
Poppi, uno dei Borghi più belli d’Italia, è posto in una tra le più belle valli della Toscana. Il borgo medievale è una rara città murata alla cui sommità signoreggia il castello dei Conti Guidi. Grazie ai diversi restauri succedutisi nel tempo, il Castello di Poppi si trova oggi in un eccellente stato di conservazione. A Poppi sono state ambientate diverse scene del film “Il ciclone”: sono tuttoggi riconoscibili la farmacia di Isabella (Benedetta Mazzini), l’amica intima di Selvaggia Quarini, il fruttivendolo di Nello (Gianni Pellegrino).
È alle porte di Laterina, invece, che si trova il casolare che nel film è la casa della famiglia Quarini, con il suo porticato davanti al quale si svolge la famosa danza spagnoleggiante. Si tratta in realtà del podere la Giuncaia, che oggi purtroppo è ridotto quasi a un rudere, ma si spera che la curiosità e l’arrivo di turisti invoglino il Comune a ristrutturarlo e a trasformarlo in meta cult per gli appassionati cinefili. Il paesaggio qui intorno è bellissimo ed è fatto di dolci colline ricoperte da vigneti e uliveti, che donano sfumature di verde delle più varie. Da qui parte un percorso tematico lungo la Via dell’Olio, un itinerario ad anello di circa dieci chilometri da percorrere nella bella stagione. Nelle vicinanze c’è anche il casolare che nel film è la casa del nonno Gino. Tra le due cascine corre una strada sterrata percorsa da Levante Quarini (Pieraccioni) in motorino.