Poco distante dalla città di Guru Humorului, Voronet è un piccolo villaggio della Romania celebre per un monastero che – di fatto – è una celebrazione d’arte. È il Monastero di Voronet e fa parte, insieme ad altre chiese della zona, dei Patrimoni dell’Umanità UNESCO.
Un murale a tema biblico raffigura angeli e demoni sui lati opposti di una scala, come a rappresentare la vita di un uomo: buone azioni da una parte, peccati dall’altra. Attorno a loro, i morti si alzano dalle tombe, unendosi alle decine di altri in attesa del Giudizio Universale. È una scena spettacolare, a vedersi. E non sorprende se – questi dipinti vecchi di cinquecento anni – sono valsi al Monastero di Voronet, nel cuore della Moldavia, il soprannome di “Cappella Sistina dell’Est“.
Per la verità, il monastero è solamente una delle otto Chiese di Moldavia Patrimonio dell’UNESCO. Otto edifici religiosi, dipinti in modo simile. Ma, di questi, è proprio il capolavoro di Voronet a distinguersi: i suoi soggetti sono tutti realizzati con una sfumatura grigio-blu talmente distintiva da essersi guadagnata un nome: blu Voronet. Il Monastero di Humor, che si trova poco lontano da lì, è ad esempio completamente diverso: la palette, qui, è tutta giocata sul terracotta. Mentre la chiesa di Sucevita è quella che vanta i colori più luminosi, con pigmenti sapientemente ricavati da minerali frantumati, pietre semipreziose e argille rare.
Questi edifici religiosi in terra moldava furono commissionati nel XV secolo da Stefano il Grande, noto per aver difeso la regione dagli invasori e per essersi alleato con Vlad III di Valacchia, noto a tutti come Dracula.
Poiché pochi contadini potevano leggere, la Chiesa ortodossa orientale era solita ricoprire gli edifici dentro e fuori con pitture grafiche per insegnare a tutti i temi religiosi, dando così vita ad una sorta di Bibbia dell’arte bizantina. Girovagando per le chiese, Monastero di Voronet compreso, si possono oggi incontrare suore e monaci intenti ad annunciare i momenti di preghiera battendo un martello su di una tavola di legno, una tradizione che risale al tempo in cui gli occupanti dei villaggi vietarono il suono delle campane.
Come si arriva qui? La città più vicina è Suceava, e la si può raggiungere in aereo o in treno da Bucarest o da Vienna. Una volta atterrati, la soluzione più comoda è noleggiare un’auto: solamente così si può andare in esplorazione del Monastero di Voronet, e delle altre splendide chiese della zona.