Cosa fare e cosa vedere ad Agrigento

La celebre Valle dei Templi, ma anche i musei, il centro storico, le meravigliose spiagge: parti con SiViaggia alla scoperta della città siciliana di Agrigento

Pubblicato: 24 Marzo 2020 15:25

SiViaggia

Redazione

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Agrigento, l’antica Girgenti, era per Pindaro “la città più bella dei mortali”; situata a quattro chilometri dal mare, Agrigento si sdraia sul colle di Girgenti e la Rupe Atenea. Le sue origini millenarie hanno fatto si che cambiasse nome per ben tre volte: i Romani la chiamarono Agrigentum, Kerkent gli Arabi e Girgenti i Normanni. La storia di Agrigento la si legge nelle strade e nei vicoli della città vecchia disseminati di testimonianze greche e romane e raccolti attorno a S. Maria dei Greci, la minuscola chiesa costruita nel medioevo sulle rovine di un tempio greco in stile dorico i cui resti sono visibili all’interno della chiesa ed accanto alla navata sinistra.

Agrigento raccontata dai suoi Musei

Agrigento è ricca di musei visitati ed ammirati dai turisti di tutto il mondo: ecco quali visitare.

Cattedrale di San Gerlando

Agrigento è ricca di monumenti, palazzi antichi e chiese che ne raccontano la storia secolare, ma la più famosa è la Cattedrale di S. Gerlando. Edificata tra il 1093 ed il 1099 sulle rovine di un preesistente tempio greco, subì molte trasformazioni strutturali nei secoli: venne prima ampliata e poi ridotta nuovamente, venne accorciata quando il terremoto causò pesanti danni alla navata ed ecco il perché la torre campanaria oggi è più avanti rispetto alla facciata. Venne affrescata ed arricchita con decorazioni seicentesche che furono in seguito rimosse.

Se osserviamo il soffitto ligneo della navata ci accorgeremo che appartiene a tre epoche diverse: XII secolo, 1514 ed infine metà ‘600 mentre l’abside è in puro stile rococò. Questo miscuglio di stili può creare un’idea di confusione e di disarmonia ma in realtà le dona un’aria singolare, unica che non ha pari in tutto il mondo. Salendo verso la torre campanaria attraverso gradini strettissimi e ripidi si raggiungono due ambienti unici: un balcone che si affaccia sul mare, su Porto Empedocle e sulla Valle dei Templi e, qualche gradino più in alto, una balconata sita alle spalle del rosone centrale che ci regala una splendida vista sulla navata centrale e sul soffitto ligneo.

Monastero di Santo Spirito e Villa Catalizzano

Accanto alla Cattedrale possiamo visitare il Monastero di Santo Spirito che oggi ospita alcuni musei civici tra cui il già menzionato Museo Diocesiano, custode dei Tesori della Cattedrale. Restando sempre nella città vecchia, e più precisamente nell’area attorno alla Stazione Ferroviaria e lungo Via Crispi, incontriamo alcuni palazzi meglio conservati di Agrigento tra cui il palazzo della Prefettura, i palazzi di Piazzale Aldo Moro ed infine Villa Catalizzano, antica Villa di deliziosa architettura che oggi ospita il ristorante L’Aguglia persa.

La Valle dei Templi

La Valle dei Templi, tra i siti più visitati al mondo, fu costruita nel 581 a.C. dagli abitanti di Gela e venne dichiarata “Patrimonio mondiale dell’Umanità” dall’Unesco nel 1997. La Valle dei Templi si estende tra ulivi e mandorli ed è uno dei maggiori complessi archeologici del Mediterraneo. Il sito è ampio circa 1300 ettari e conserva i resti dell’antica città di Akragas con il suo territorio che si estende fino al mare. Akragas era una dell più importanti colonie greche della Sicilia e negli ultimi del VI secolo a.C. venne circondata da un’imponente muraglia lunga 12 chilometri lungo la quale si aprivano 9 porte.

Nel 406 a.C. Akragas venne distrutta e durante le guerre puniche divenne base operativa dei Cartaginesi contro i Romani che nel 201 a.C. la conquistarono e ne forgiarono il nuovo nome: Agrigentum. La Valle dei Templi di Agrigentum è quindi un sito di grande testimonianza della Magna Grecia in Sicilia: il suo lungo crinale, chiamato in modo scorretto “valle”, ha visto la nascita di numerosi templi che rappresentavano la prosperità della città. Purtroppo questi templi vennero incendiati dai Cartaginesi nel 406 a.C.

E vennero successivamente restaurati dai Romani nel I secolo a.C. rispettandone lo stile dorico originale. Il successivo crollo di queste imponenti opere architettoniche fu determinato sia da eventi naturali, terremoti, che dalla violenta furia dei cristiani supportati dall’editto dell’Imperatore d’Oriente Teodosio. Ciò che rimane oggi di queste spettacolari opere ci fa capire che tutti gli edifici sono orientati verso est a rispetto del criterio classico greco e romano che prevedeva che l’ingresso alla cella nella quale si trovava la divinità fosse illuminato dal sole nascente , fonte principio e forza di vita. Tra i maggiori ricordiamo il tempio di Ercole, di Giove Olimpico, di Giunone Lacinia ed in particolare il Tempio della Concordia, perfettamente conservato ed emblema di architettura dorica. All’interno del parco è presente anche un museo archeologico dove vengono organizzate visite guidate anche teatralizzate.

E’ possibile visitare la Valle dei Templi partecipando ad uno dei numerosi tour guidati, anche con partenza da altre città della Sicilia (qui puoi prenotare un tour guidato con partenza da Palermo).

Tempio della Concordia

Deve il suo nome ad un’iscrizione latina rinvenuta in prossimità dell’edificio e che cita la Concordia degli Agrigentini. Il Tempio è in stile dorico ed è stato costruito con calcarenite di Sicilia, il suo basamento è formato da 4 gradini ed ha 6 colonne sui due lati più corti, 13 sui due lati più lunghi. È arricchito da 12 arcate ricavate nei muri della cella e le tombe sono scavate nel pavimento, tombe che vennero create grazie alla trasformazione del Tempio in basilica cristiana che permise di mantenere l’edificio in uno stato di conservazione ottimo.

Tempio di Zeus

Il più grande Tempio dorico dell’Occidente nonché il terzo della Grecità. Pare che la sua edificazione iniziò dopo la vittoriosa battaglia sui Cartaginesi ad Himera nel 480 a.C. ma non venne mai terminata perché, pare, la manodopera impiegata per la sua costruzione fu fornita da migliaia di prigionieri di guerra Cartaginesi non qualificati quindi non determinati alla conclusione dell’opera.

Tempio dei Dioscuri

Si trova accanto al Tempio di Zeus ed è in stile dorico; di questo tempio restano 4 colonne fatte rialzare in due tempi diversi anche se gli studi dei vari architetti che si avvicendarono determinarono che originariamente le colonne erano probabilmente 34.

Tempio di Hera Lacinina

Lacinia, Giunone, vede il suo tempio posto nella parte più alta dell’antica città greca, costruito intorno alla metà del V secolo a.C., dedicato a Giunone moglie di Zeus. Caratterizzato dalla presenza di 6 colonne in larghezza e 12 in lunghezza è il tempio presso il quale gli antichi Greci celebravano i matrimoni.

Tempio di Ercole

È il tempio più antico di Agrigento la cui costruzione risale al VI secolo a.C.. Ercole era molto venerato dagli abitanti di Akagras tanto che le feste del tempo erano chiamate “Eraclee”. Il tempio cadde sotto la forza del terremoto nel 1832 e le sue macerie vennero sgomberate immediatamente. Solo nel 1922 Sir Alexander Hardcastle finanziò la sua ricostruzione facendo rialzare 8 colonne. Pare che questo tempio costudisse un dipinto di Ercole bambino che strangola due serpenti con Giove che ne ammira la forza.

Le spiagge più belle di Agrigento

Agrigento ed il suo litorale regalano spiagge incredibili e meraviglie da visitare assolutamente. La sua costa lunga 150 chilometri è ricca di spiagge bianche, calette, mare cristallino quasi caraibico, spiagge incontaminate e selvagge, dune e palme. A fianco della famosissima Scala dei Turchi di Realmonte parte una serie di baie protette ed oasi naturali mozzafiato.

Le serate ad Agrigento: musica, balli e divertimento

Agrigento di sera diventa una città magica, uno spettacolo sotto le stelle dove colori, suoni, profumi, musica e voci si fondono con i palazzi e le strade e la vita si anima. Agrigento è la città che di giorno tramanda storia, arte, cultura e la notte si trasforma e diventa la città capace di soddisfare gusti ed esigenze diversi, di soddisfare la voglia di divertirsi di stare insieme e rilassarsi. Per chi ama rilassarsi la sera può fare una passeggiata lungo il Viale della Vittoria ed in Via Atenea, ideali per famiglie e per coppie: negozi, bar, locali, ristorantini, trattorie e luoghi di svago offrono al turista una serata soft, ma allegra e ricca di occasioni di divertimento. Lungo Via Atena, dove anche la sera sarà possibile ammirare i palazzi sotto una luce diversa e suggestiva, ci si può rinfrescare con un ottimo gelato o una bibita, sedersi ad un tavolino per un cocktail rinfrescante, un aperitivo con stuzzicherie siciliane o un aperitivo musicale grazie alle piccole band che suonano live durante le sere estive nei vari locali.

Se si ama la vita notturna Agrigento offre due scelte: la prima è recarsi a San Leone dove, al tramonto i chioschi che durante la giornata offrono gelato, granite o macedonie, si trasformano in locali all’aperto con musica sotto le stelle adatta per adulti e bambini. La seconda opzione è andare in una discoteca o disco pub della zona. Tra le più famose troviamo il Noctis, il Fabrik Disco Club, il Cantiere 12.25 Underground Pub, locale assolutamente frequentatissimo dai giovani con musica dal vivo e location arredata in modo particolare ed originale, con un ampia scelta di birre, ideale per mangiare qualcosa low cost. Discoteca Amnesi, il Mirò Club o il Makauda sono i locali che vanno per la maggiore.

Cosa mangiare ad Agrigento

La cucina di Agrigento è il risultato delle numerose influenze delle diverse dominazioni straniere che hanno avuto un peso differente nelle varie zone dell’isola. Quindi quando si parla di cucina siciliana è inevitabile differenziarla tra la cucina tipica della parte orientale e quella della parte occidentale, tanto quanto è doveroso evidenziare la peculiarità del patrimonio gastronomico delle zone costiere rispetto a quello delle zone dell’entroterra. Agrigento è quindi un esempio lampante di queste differenze enogastronomiche all’interno del territorio stesso: per il peso delle varie influenze dei dominatori sul suo territorio e per l’estensione irregolare della provincia, che è per buona parte collinare verso l’interno dell’isola ma con numerose località sul mare, la cucina agrigentina è un mondo culinario a sé.

Una sosta è consigliata da Kalos, piccolo ristorante in piazzetta San Calogero nel cuore di Agrigento: carciofo ripieno, tortino di patate e baccalà o spaghetti con gambero rosso e pistacchi vi trasmetteranno il cuore della Sicilia. Il Nuovo Rustichello ha una posizione invidiabile che garantisce una vista mozzafiato sulla Valle dei Tempi. Al Rustichello si possono gustare ottimi primi piatti ed un eccellente menù di pesce freschissimo con un ottimo rapporto qualità/prezzo. Ristorante turistico ma molto attento alla genuinità dei suoi prodotti ed alle preparazioni. Il Kojalos vanta una meravigliosa vista direttamente sul Tempio di Giunone, ambiente elegante, servizio impeccabile e cucina di ottima qualità.

Tipicamente agrigentino offre l’omonima genuina cucina con piatti come i cavalletti all’agrigentina, o le grigliate di pesce freschissimo e di prima qualità. Un ottimo ristorante con pizzeria è il Capriccio di mare con vista sul lungomare di San Leone ed una cucina interamente dedicata al pesce locale garantendo ed offrendo una freschezza unica della materia prima. Degno di nota il Lido di San Leone in centro ad Agrigento a pochi passi dal porticciolo e vicino alla Trattoria Caico la cui cucina è classica con pesce freschissimo e maestria nel cucinarlo. Eccezionale il croccantissimo fritto misto. D’obbligo è una sosta all’Aguglia persa, famosissimo ristorante che propone una cucina tradizionale in un ambiente accogliente con un piccolo giardino interno ricco di profumi della Sicilia. Pititto in una delle piazzette di Agrigento con il suo pesce, la sua carne ed il suo famoso cous-cous alla siciliana.

Cosa fare ad Agrigento: i corsi di cucina

Ultimamente ad Agrigento sta prendendo piede la vacanza culinaria dove, all’interno del pacchetto, sono previste lezioni di cucina della tradizione Agrigentina tenute nei numerosi e meravigliosi agriturismi della zona. Ad esempio vengono organizzati tour nelle tenute di olive con relativa lezione di cucina. Dopo aver visitato gli uliveti ed i frantoio negli ampi poderi agrigentini si passa alla degustazione dell’olio prodotto accompagnati dal proprietario della tenuta. Di seguito, utilizzando gli ingredienti della terra si passa alla lezione di cucina vera e propria dove vengono insegnati i vari passaggi per la preparazione dei piatti tipici di Agrigento. Il gran finale è la degustazione di ciò che è stato preparato: tavoli imbanditi con bruschetta ed olio di oliva, pietanze appena cotte o sfornate quali pasta con le sarde, anelletti al forno, polpettone, piatti saltati in padella e dessert con ricotta dolce e mandorle.

Il tutto innaffiato da ottimo vino locale e lo scambio di idee tra le tradizioni del turista e le tradizioni dei proprietari dell’agriturismo, vino e la grande soddisfazione di essere stati, anche solo per un giorno, dei veri Agrigentini. Famoso per questi tour culinari è la location del Farm Cultural Park a pochi chilometri da Agrigento che ha dato vita ad un vecchio quartiere con allegre e vivaci gallerie d’arte moderna con giardini ed ampi spazi per eventi di ogni genere nell’ambito storico, culturale ed enogastronomico. Definito una delle più importanti location di arte contemporanea al mondo, è il posto perfetto per capire a fondo il punto di convergenza tra il “vecchio” ed il “nuovo” della bellissima Sicilia. Il tour inizia con uno spuntino di benvenuto ed un drink preparato con i meravigliosi limoni di Sicilia appena spremuto e la full-immersion è a questo punto garantita.

Affiancati dallo chef ci si cimenta quindi nella preparazione di tre piatti classici stagionali seguendo le ricette tradizionali e le tecniche di cottura impiegando solo ingredienti freschi, di stagione e biologici. Terminate le preparazioni si entra nello “spazio nero N’zemmula” del museo dove si gusta il banchetto insieme ad una selezione di vini locali e frutta di stagione, modo unico e coinvolgente per esplorare la cucina della Sicilia del passato insieme alla sua rinascita culturale del presente. A fine degustazione si è invitati a visitare il resto del Farm Cultural Park per esplorare le mostre attualmente presenti nella galleria d’arte, un tranquillo giardino e un negozio vintage, meta oggi eletta come una delle migliori destinazioni per gli appassionati di arte e per coloro che sono fermamente convinti che la storia di un paese non è fatta solo di palazzi, musei, opere d’arte, ma è fatta anche di eccellenze enogastronomiche del territorio.

Dove dormire ad Agrigento

Agrigento è ricca di hotel e B&B per tutte le esigenze. Tra i più consigliati per una vacanza o un weekend troviamo un B&B aperto da poco, Agrigentum Breakfast con tre stanze ed un terrazzino all’ultimo piano dove vengono servite le colazioni e che rendono questa nuova struttura qualcosa di fantastico. In centro troviamo Portatenea molto caratteristica e dal servizio impeccabile e, scendendo sulla strada che porta alla Valle dei Tempi, incontriamo Villa Athena un elegantissimo resort di lusso in una villa del Settecento con giardino, solarium, SPA, cucina locale ed internazionale. Agrigento è storia nella storia, arte nell’arte, l’incrocio di tante culture antiche che hanno reso questa città unica al mondo, distante dalla Grecia ma così incredibilmente vicina con i suoi Tempi ed i nomi delle sue vie che sistematicamente ci rimandano alla magia del mondo ellenico.

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