Vacanze a Cannigione, a spasso per la Costa Smeralda

Itinerario di visita a Cannigione e dintorni, nel blu della Costa Smeralda: ecco alcuni consigli per un viaggio nella Sardegna più bella

Pubblicato: 2 Settembre 2017 15:00

SiViaggia

Redazione

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Immersa nello scenario più selvaggio dei graniti e degli olivastri di Gallura, a pochi chilometri da Porto Cervo, la cittadina di Cannigione sorge sul versante occidentale del golfo di Arzachena, la ria più grande e profonda del nord-est Sardegna. Approdati all’aeroporto di Olbia, si prende la panoramica che consente di ammirare lo spettacolo offerto dal golfo di Arzachena e dalla Costa Smeralda. La roccia dell’orso, appena fuori dall’abitato di Palau, merita una prima sosta: si sale a piedi con una successione di gradini ricavati dalla pietra fino a giungere a questo monolito granitico e una veduta mozzafiato sull’arcipelago della Maddalena; da qui, una volta superata la spiaggia delle Saline, si prosegue in direzione Cannigione.

Una volta antico borgo di pescatori, si è trasformato nel tempo in una graziosa cittadina turistica nota ai vacanzieri amanti della vita mondana e del mare della Sardegna. Il lungomare Andrea Doria di Cannigione affaccia sul caratteristico e moderno porto turistico; accanto si trova una bella spiaggia ‘cittadina” con sabbia chiara a grani grossi che s’immerge in un mare dalle infinite tonalità d’azzurro. Se siete appassionati di immersioni e di snorkeling, dedicate una giornata ad esplorare i suoi fondali marini di sabbia bianca ricca di banchi di posidonia, dove si annidano numerosi animali marini.

Da Cannigione partono le escursioni per il meraviglioso arcipelago di La Maddalena; inoltre, la cittadina è posta in una posizione strategica che consente di scegliere ogni giorno una località diversa tra le più esclusive della costa: Porto Cervo, Baia Sardinia, Poltu Quatu e Arzachena sono raggiungibili con brevi spostamenti in auto. Tra le tante spiagge da sogno, oltre alla spiaggia di Cannigione ricordiamo le diverse spiagge di La Conia, Isuledda, Tanca Manna, Mannena, Balca Brusciata, le Piscine e le calette sino ad arrivare alla spiaggia delle Saline che si trova nel territorio di Palau.

Da Cannigione, prima di proseguire lungo la costa, vale la pena fare una deviazione di 7 km per visitare il paese di Arzacheba, 10 mila abitanti, considerato la capitale della Costa Smeralda, nel cui territorio ricadono tutte le bellezze marine del territorio. Antico borgo di pescatori, ha subito il forte impatto del turismo costiero ma ha saputo conservare i tratti genuini della tradizione sarda. Da visitare il fungo, gigantesco monolito che sovrasta l’abitato, la chiesa di santa Lucia e, nei dintorni alcuni dei siti archeologici più importanti della Sardegna: i nuraghi Albucciu e la Prisgiona, la necropoli Di li Mari e le tombe dei giganti di Coddhu Ecchju e di Li Lolghi, le meglio conservate dell’isola.

Tornando indietro e costeggiando il fianco orientale di Cannigione, si giunge a Baia Sardigna, borgo nato nei primi anni Sessanta del Novecento a cornice della splendida spiaggia di Battistoni. Su di essa si affaccia la piazzetta delle “Due Vele” popolata di boutique, bar, ristoranti e gelaterie. Proseguendo si incontra Poltu Qualtu, letteralmente porto nascosto, insediamento sorto su una stretta insenatura chiusa da spettacolari e imponenti pareti granitiche. Se vi piace la mondanità prenotate una serata allo Smaila’s per cantare e ballare insieme al suo celebre animatore.

Se vi trovate in vacanza a Cannigione e dintorni, non perdete l’occasione di fare un giro, anche solo di poche ore, a Porto Cervo, nel cuore della Costa Smeralda. Si è soliti chiamare così tutta la costa tra Palau e Olbia, ma in realtà questo nome denota solo i terreni del consorzio creato nei primissimi anni Sessanta dall’Aga Khan Karim. Paradiso dei vip, con la piccola chiesetta bianca di Stella Maris che custodisce all’interno delle opere di El Greco, e soprattutto la sua celebre e famosa piazzetta, il centro del villaggio, da essa si diparte un intrico di viuzze, scalinate, archi e porticati in stile casbah, disseminato di boutique esclusive, raffinati ristoranti e celebri locali notturni.

Fate un giro sul lungomare del suo porticciolo, curatissimo in ogni dettaglio con esercizi commerciali e ristoranti, mentre sul molo vecchio la sfilza di favolosi yacht e panfili sono meta continua di curiosi. Passate il pomeriggio presso la bella spiaggia del Pevero e la serata presso i due famosi locali notturni della costa, il Bilionare di Briatore e il Sottovento. Sulla costa si trovano le spiagge più celebri, autentiche perle dal mare cristallino, con spiagge dorate e una rigorosa macchia mediterranea intervallata dai caratteristici scogli di granito. Suggeriamo la spiaggia di Capriccioli, forse la più bella di tutte, il Romazzino, li Cogghj, detta anche spiaggia del principe perché preferita dall’Aga Khan, la Celvia, Liscia Ruja e infine Razza di Juncu.

Da Cannigione a Porto Cervo e poi, superate le spiagge di Portisco e di Cugnana, si prende il bivio per Porto Rotondo, località turistica costruita dai Conti Donà delle Rose, che ricorda un borgo veneziano con il suo intrico di viuzze e di arcate che ospitano boutique e ristoranti. La piazza di San Marco, il teatro finto greco, la chiesa con le sculture di Andrea Cascella, la spiaggia di Ira, quella dei Sassi e quella di Punta Volpe sono i luoghi più noti.

Proseguendo in direzione Golfo Aranci si costeggiano la splendida insenatura della Marinella e le fantastiche spiagge di Cala Sabina e Cala Moresca sormontate dalle falesie del promontorio di Capo Figari, oasi naturale con boschi di lecci e ginepri e popolata da mufloni e falchi pellegrini. Golfo Aranci è stato agli inizi del Novecento un terminal dei piroscafi che collegavano la Sardegna alla penisola; oggi invece è il capolinea dei traghetti che la collegano a Civitavecchia e Livorno. È un paese vivace ma silenzioso con belle spiagge dalla sabbia bianca e fondali bassi. Inoltre, sulla strada panoramica per Olbia vale la pena fermarsi a visitare due importanti siti nuragici: il complesso funerario di Cabu Abblas e il pozzo sacro di Sa Testa dal cui suolo sgorga una sorgente.

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