Questo articolo è stato uno dei più letti e commentati su SiViaggia nel 2025. Ve lo riproponiamo.
Con i treni andiamo quasi dovunque, eppure ci sono binari che non portano più da nessuna parte. Sono luoghi che esercitano un fascino difficile da spiegare: le ferrovie abbandonate, un tempo simbolo di progresso e movimento, oggi riposano in silenzio, celate dall’edera e dalla ruggine. Sospese, frammenti di storia rimasti intatti, come fotografie sbiadite che raccontano un passato ormai lontano.
In Italia, come nel resto del mondo, esistono linee ferroviarie dismesse capaci di mettere i brividi. Alcune sono state recuperate e trasformate in percorsi turistici, altre restano territori fantasma, dove il passaggio dei treni è solo un lontano ricordo.
Per voi abbiamo trovato alcune delle più suggestive.
Indice
La stazione fantasma di Canfranc, Spagna
Al confine tra Spagna e Francia si erge la monumentale stazione internazionale di Canfranc, inaugurata nel 1928 e rapidamente scivolata nell’oblio. Con i suoi oltre duecento metri di lunghezza, le interminabili file di finestre e gli interni maestosi, era stata ribattezzata “la cattedrale delle ferrovie”.
Durante la Seconda Guerra Mondiale fu teatro di intrighi, traffici clandestini e operazioni segrete: una leggenda vuole che persino l’oro nazista sia transitato dai suoi sotterranei! Oggi la stazione è visitabile, ma conserva un’atmosfera spettrale, soprattutto al calare della sera, quando il vento dei Pirenei attraversa i binari arrugginiti.
Psyrtskha Station, Georgia
Nel cuore dell’Abkhazia, in Georgia, tra montagne boscose e corsi d’acqua cristallini, si nasconde una delle stazioni abbandonate più scenografiche dell’ex Unione Sovietica: Psyrtskha Station, nei pressi di Akhali Atoni. I suoi archi neoclassici e le colonne monumentali si riflettono nelle acque turchesi del fiume Psyrtskha, creando un contrasto quasi surreale con la natura che avanza.
Le piastrelle sbiadite e le strutture decadenti raccontano decenni di abbandono. I treni continuano a sfrecciare nel tunnel adiacente, ma nessuno si ferma qui da moltissimo tempo, rendendo il luogo ancora più straniante.
Ferrovia Fano-Fermignano-Urbino, Marche
Tra la costa adriatica e le colline morbide dell’entroterra marchigiano, si snoda una delle linee ferroviarie abbandonate più affascinanti d’Italia. La Fano-Fermignano-Urbino, attiva dal 1898 e dismessa definitivamente nel 1987, collegava il mare alla storica città di Urbino.
Oggi, ciò che resta sono piccole stazioni dimenticate, ponti in laterizio sospesi sui fiumi e gallerie inghiottite dalla vegetazione. Molti tratti sono ancora percorribili a piedi o in bicicletta: quello tra Fermignano e Urbino, in particolare, offre panorami spettacolari sulla valle del Metauro e sulla silhouette del Palazzo Ducale. Si parla ciclicamente di un recupero turistico, ma per ora la linea resta immobile, avvolta da un silenzio quasi irreale.
Glenfarg Railway Tunnels, Scozia
A circa un’ora da Glasgow, immersi in un paesaggio umido e selvaggio, si trovano i Glenfarg Railway Tunnels, ciò che rimane di una linea ferroviaria dismessa nel 1970. I due tunnel gemelli, avvolti da una vegetazione fitta, emanano un senso di isolamento profondo.
Le pareti di cemento, le aperture oscurate e l’eco amplificata di ogni rumore creano un ambiente quasi claustrofobico. Chi li ha esplorati racconta di un’esperienza disturbante, in cui il buio prende il sopravvento e la percezione del tempo sembra dissolversi.
La ferrovia Transandina, Argentina
Infine, tra le vette innevate delle Ande si trova una delle ferrovie più estreme e dimenticate del pianeta: la Transandina, costruita all’inizio del Novecento per collegare Mendoza, in Argentina, con Los Andes, in Cile. Oggi la linea è inattiva, ma restano tunnel scavati nella roccia a oltre tremila metri di quota, ricoperti di ghiaccio e segni del tempo.
Qui il silenzio è assoluto, interrotto solo dal vento che fischia tra i cunicoli. Secondo una leggenda locale, durante le notti di tempesta sarebbe ancora possibile udire il suono dei fischi dei treni fantasma, smarriti tra neve e montagne.