La metropolitana, il traffico e i turisti, le luci del giorno che mettono in risalto i sampietrini, le strade e i monumenti, e quelle della notte che, invece, illuminano delicatamente tutta la città. Roma è una città dinamica, in continuo movimento, nonostante si trovi lì da 2774 anni. Solo una cosa rimane immutata: il suo fascino.
E la lista delle cose da fare e da vedere nella città eterna è lunghissima, ma c’è un luogo che più di ogni altro è un vero incanto, perché è qui che è custodita l’anima più autentica di Roma, la sua essenza popolare: il mercato di Campo de’ Fiori.
Situato nell’omonima piazza, che quasi tutti conoscono per aver fatto da sfondo al film con Aldo Fabrizi ed Anna Magnani, Campo de’ fiori ospita uno dei mercati più belli della città, quello che raccoglie lo spirito popolare. Mentre di notte, la piazza, diventa il punto di riferimento della movida cittadina, con i locali, i ristoranti e i pub aperti fino a tarda notte.
Situato nel cuore della città vecchia, fra via dei Giubbonari e piazza della Cancelleria, il mercato di Campo de’ Fiori è bellissimo e colorato, folkloristico e pittoresco.
Ogni mattina, all’alba, la piazza silenziosa si riempie di bancarelle colorate. C’è la frutta e la verdura fresca, ci sono i carciofi, c’è la carne, il pollame, i pesci. E ancora, i legumi secchi, il riso e le noci. Sul lato della piazza, dove c’è la fontana, è possibile trovare anche bancarelle che vendono fiori. Quando le postazioni sono pronte e in ordine, le voci dei proprietari di bancarelle si uniscono a quelle dei visitatori che tra un saluto e una chiacchiera iniziano a contrattare per portare a casa un bel bottino.
Quello di Campo de’ Fiori è un mercato ricco di storia. La piazza che lo ospita, infatti, conserva ancora oggi tutto il fascino di una volta. Sulle origini del suo nome ci sono due ipotesi: la prima ipotizza che sia un omaggio a Flora, la donna amata dall’antico romano Pompeo.
La seconda ipotesi, invece, vede il nome collegato alle sue origini: prima del 1456, infatti, la piazza non esisteva e, al suo posto, c’era un campo ornato con margherite, papaveri e fiori di prato. Fu Papa Callisto III a far lastricare la zone e a risistemare l’area. Dopo questa data, vennero costruiti palazzi importanti e questo luogo di Roma divenne meta prediletta di personalità di spicco.
Ma c’è un altro motivo per cui questa piazza è ricordata e ha poco a che fare con il clima gioioso che si respira oggi. Qui si eseguivano le esecuzioni capitali, e tra le tante ci fu quella di Giordano Bruno, considerato eretico, il 17 febbraio del 1600. La sua statua regna silenziosamente tra il brusio della piazza.
Il mercato che oggi conosciamo, invece, affonda le sue origini nel 1869. Anche se oggi alcune cose sono inevitabilmente cambiate, qui sopravvivono ancora i commercianti storici che tramandano la loro attività da generazione e che lavorano ogni giorno, dalle 07:00 alle 14:00. La domenica, però, si concedono il loro meritato riposo.