Maya Bay, la rinascita di una delle mete più afflitte dall’overtourism

Maya Bay, angolo di paradiso della Thailandia, è stata una delle vittime maggiori dell'overtourism, ma ora è rinata fino a diventare persino più bella di prima

Pubblicato: 5 Marzo 2025 17:56

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

Un tempo Maya Bay era un luogo quasi sconosciuto della Thailandia, un paradiso incontaminato dove aveva la fortuna di arrivare solo quel viaggiatore interessato alle rotte al di fuori dei classici circuiti turistici. Nel 2000, tuttavia, uscì nei cinema di tutto il mondo il film The Beach con Leonardo DiCaprio girato proprio in questo scorcio del Paese che, inevitabilmente, lo trasformò in un posto di enorme successo.

Da quel momento in poi, Maya Bay divenne meta obbligatoria di tutti i visitatori diretti in Thailandia che, più o meno consapevolmente, hanno contribuito a devastare la sua biodiversità, fino a costringere le autorità locali a chiuderla al pubblico: un vero e proprio esempio tangibile dei danni creati dall’overtourism. Per fortuna, dopo alcuni anni in cui non è stato più possibile mettervi più piede, questa magnifica insenatura sembrerebbe essere rinata, dimostrando che alcune soluzioni potrebbero veramente arginare i problemi causati del turismo di massa.

Dove si trova e come arrivare a Maya Bay

La meravigliosa Maya Bay si trova sull’isola di Phi Phi Leh, parte dell’altrettanto affascinante arcipelago delle Phi Phi Island, nella provincia di Krabi. Siamo quindi in Thailandia del Sud, in un angolo del Paese dalla bellezza sconvolgente: montagne scoscese ricoperte di giungla e grandi scogliere si specchiano su un mare dai colori favolosi, quasi da far credere di essere attraccati su un altro pianeta.

Maya Bay, accarezzata dal Mar delle Andamane, si trova a poco più di 3 miglia nautiche (che sono approssimativamente 6 km) dalla baia di Tonsai a Phi Phi Don (l’altra isola principale delle Phi Phi Island) e vi ci si può arrivare tramite escursioni in barca in partenza da varie località del Paese (oltre Phi Phi Don, anche Krabi, Phuket e Koh Lanta).

La storia della sua rinascita

Navigando sul web è facile imbattersi in racconti di persone che hanno avuto la fortuna di visitare Maya Bay tra gli anni ’80 e ’90, quando a godersela erano solo decine di turisti. Il film del 2000 con DiCaprio e l’esplosione dei viaggi low cost, però, hanno completamente cambiato gli scenari e la Thailandia non è stata in grado di gestire l’enorme afflusso di visitatori che ha purtroppo messo a dura prova l’intero ecosistema della zona.

Nel giugno 2018, e poi ancora nell’ottobre dello stesso anno, su tutti i quotidiani del pianeta rimbalzava la notizia che le autorità della Thailandia avevano preso la decisione di chiudere l’insenatura a tempo indeterminato. Il motivo? Maya Bay era visitata da una media di 5.000 viaggiatori al giorno che, per colpa di un turismo non responsabile ed etico, avevano causato danni alla barriera corallina (e non solo).

La necessità era quindi quella di dare tempo a questo posto di riprendersi, di curare quel terribile deterioramento – in particolare dei coralli – dovuto anche alle barche che entravano e uscivano a piacimento.

Fonte: iStock
Maya Bay quando il flusso dei turisti era incontrollato

Gli anni del fermo biologico – compresi quelli della pandemia – sono stati quasi 4 e in questo periodo l’area è riuscita a ritornare allo splendore di un tempo, anche se con diversi problemi: all’inizio del 2022 il numero elevato delle visite, circa 100.000 persone, ha portato le autorità a dover di nuovo optare per una chiusura temporanea della baia che quindi, come accadeva negli anni precedenti, si poteva osservare solo da lontano (in barca).

In seguito Maya Bay è stata riaperta ai visitatori ma con diverse limitazioni, e per questo motivo oggi è possibile rimettere piede sulla sua sabbia morbidissima solo seguendo precise regole.

Tutta la bellezza di Maya Bay oggi

Maya Bay sembrerebbe essere un luogo rinato dalle sue ceneri: il mondo acquatico sta tornado a nuova vita e vi si possono persino avvistare pesci che in passato non c’erano più. Vi basti pensare che, come si può leggere sul sito dell’Ente dei Turismo Thailandese, un centinaio di squali di barriera pinna nera sono tornati a nuotare nelle acque di questa straordinaria baia.

La pausa necessaria e il prosieguo dovuto alla pandemia hanno certamente rinvigorito il regno animale e vegetale di questo paradiso in Terra che sembrava ormai perso, ma quel che è altrettanto sicuro è che anche adesso bisogna assolutamente continuare a preservare il mare e non ritornare alle vecchie (e nocive) abitudini.

Seguendo regole ben precise, infatti, i visitatori hanno davvero l’opportunità di scoprire in maniera etica una delle baie più belle del pianeta, che non può non far innamorare per la sua purezza e i suoi colori.

Regole e costi per la visita

Una piccola e dovuta premessa: regole e costi per visitare Maya Bay possono cambiare da un momento all’altro, e per questo vi invitiamo a visionare anche i siti di riferimento.

La prima cosa da sapere è che l’accesso alla “spiaggia del film The Beach” non è possibile durante tutto l’anno: nei mesi di agosto e settembre viene chiusa ai turisti, sempre con lo scopo di continuare ad aiutare l’ecosistema.

Per arrivarci, inoltre, è necessario pagare una tassa d’ingresso di 400 bath (circa 11 euro) a persona perché si trova all’interno di un’area protetta. Il regolamento attualmente in vigore prevede l’accesso alla spiaggia ad un massimo di 300 persone ogni ora. La visita è consentita tutti i giorni dalle 10 alle 16 (come ultima entrata) e solo tramite un pontile galleggiante situato nella baia di Loh Samah, sul retro di Maya Bay.

Una volta superato occorre camminare per circa 10 minuti su un percorso facile ed obbligatorio attraverso la natura, che poi conduce al cospetto di questo angolo della Thailandia che fa emozionare.

Fonte: iStock
Maya Bay oggi

Sulla spiaggia, che si estende per circa 250 metri, si può passeggiare e stendere il proprio asciugamano, mentre non è assolutamente possibile fare un tuffo nelle sue acque limpide. È consentito solo mettere i piedi in acqua, massimo fino al ginocchio. Ciò vuol dire che è vietato anche fare snorkeling.

In genere le escursioni organizzate prevedono di poter sostare a Maya Bay circa un’ora, ma ci sono anche altri tour che consentono una sosta maggiore. Per il resto ci si affida al buonsenso, ovvero quello di lasciare sempre pulito e rispettare in tutti i modi possibili il magnifico ambiente naturale nel quale ci si trova. L’augurio è certamente quello che queste misure possano contribuire a preservare davvero questo paradiso, perché altrimenti si rischia di vederlo sparire per sempre.

© Italiaonline S.p.A. 2025Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963