Ouessant, l’isola dei fari e delle tempeste nell’Oceano Atlantico

Nel bel mezzo dell'Oceano Atlantico svetta un'isola che si distingue per essere ricca di fari e costantemente battuta da tempeste, uno dei posti più surreali d'Europa

Pubblicato: 22 Marzo 2022 11:26Aggiornato: 30 ottobre 2024 16:08

Serena Proietti Colonna

Travel blogger

PhD in Psicologia Cognitiva, Travel Blogger, Coordinatrice di Viaggio e Redattrice Web di turismo, una vita fatta di viaggi, scrittura e persone

C’è un luogo sospeso tra il mare e il cielo che è costantemente in balia di correnti spaventose e tempeste che sembrano presagire la fine del mondo. Temuto dai marinai e dagli uomini di mare, sorge in quello che è il passaggio navale più frequentato del nostro pianeta e si fregia di una pessima reputazione per via della sua pericolosità.

Sono tante, infatti, le storie di naufragi, di morti, ma anche di salvataggi avventurosi. Uomini e donne che hanno messo a repentaglio la loro vita per salvare quella degli altri. Un esempio è Rose Heré che, all’inizio del Novecento, sentì le grida dei naufraghi della Vesper che si era schiantata contro gli scogli. Per questo si buttò tra le onde con una corda, riuscendo a tenere in vita di centinaia di persone.

Isola di Ouessant, dove si trova

Il posto in questione è la mistica Isola di Ouessant, un incredibile pezzo di terra posto a circa 30 chilometri al largo delle coste della Bretagna, in Francia. È lunga approssimativamente 8 chilometri, per una larghezza massima che si aggira intorno ai 4, e attualmente la popolazione conta più o meno 800 abitanti.

Un luogo che presenta una curiosa forma che sembra assomigliare a un granchio, le cui chele corrispondono alle due penisole presenti sul suo versante occidentale. Tra l’Isola di Ouessant e la Bretagna scorre il Mar d’Iroise, da sempre considerato uno dei passaggi più pericolosi al mondo. Non a caso, pare esserci un numero impressionante di relitti, ma anche tantissimi fari che circondano l’isola, molti dei quali antichi di secoli, e che fungono da segnali per aiutare i navigatori.

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Un angolo di Ouessant

Ouessant, cosa vedere

C’è un unico villaggio che arricchisce gli angoli di Ouessant. Il suo nome è Lampaul e si trova adagiato su una piccola baia, protetta dai due promontori che corrispondono alle chele del granchio. Decisamente affascinante anche Penn ar Ru Meur, da dove è possibile godere di un suggestivo panorama verso Keller, un isolotto privato e inaccessibile ai visitatori quasi durante tutto l’anno (luglio ed agosto sono esclusi).

Da qui si dirama anche un piccolo sentiero che conduce a Port de Yusin, un molo utilizzato soprattutto nei mesi di bella stagione. Proseguendo si può scorgere il faro di Creac’h e un ripido e affascinante avvicendarsi di rocce. Presente anche una lunga spiaggia ricoperta da scogli che affiorano esclusivamente nelle giornate di bassa marea.

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La Chiesa nell’isola di Ouessant

Chi è in cerca di un luogo ancor più remoto e selvaggio dell’intera isola può dirigersi verso Cadoran (o Kadoran), un affascinante promontorio esposto per tre lati su ripide falesie, piccole gole rocciose e un canale di pochissimi metri che separa il promontorio da un minuto isolotto, chiamato Ile de Kadoran.

Particolare anche la penisola di Penn ar Lan dove è possibile intraprendere un sentiero che segue per intero il suo perimetro. Bellissimo il panorama, prima sul porto e sul faro di Stiff, e poi sul microscopico molo di Porz ar Lan. Svetta, inoltre, una croce in pietra bianca dove si trova un cromlech, ossia un gruppo di monoliti risalenti alla preistoria che creano un’ellisse.

I fari da non perdere sull’Isola di Ouessant

In questa particolare isola francese non ci sono auto, non c’è inquinamento e non ci sono fabbriche. Tuttavia, si innalzano nei cieli diversi fari utili a favorire la navigazione. Dei veri e propri giganti che sono lì a vegliare sul mare e sulla sua forza con l’obiettivo di trasmettere ai marinai la sensazione di “casa”.

Scegliere quali visitare, soprattutto se si ha poco tempo a disposizione, potrebbe risultare difficile. Noi abbiamo fatto per voi una selezione di quelli imperdibili.

Il faro di Stiff, il più antico della Bretagna

Imponente e intrigante è il faro di Stiff che si distingue per essere il più antico di tutta la Bretagna (in alcuni di questi si può persino soggiornare). Domina la parte nord-occidentale dell’isola ed è composto da due torri accoppiate, una per il faro e gli alloggi dei guardiani, un’altra per la scala e il deposito del carbone.

Il suo nome è dovuto alla falesia di Stiff, ovvero il punto in cui sorge. È stato edificato nel 1689 e dal 1978, insieme alla più moderna Torre Radar, veglia su questo “spaventoso” tratto di mare.

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Il faro di Stiff

Il faro di Creac’h, con la maggior portata luminosa d’Europa

Essendo, quello dell’Isola di Ouessant, un punto molto rischioso del nostro pianeta, i fari sono tutti di un certo livello. Come quello di Creac’h che vanta la maggior portata luminosa d’Europa. Basti pensare che è visibile fino a una distanza di 32 miglia marine.

Ha una forma cilindrica a bande bianche e nere. Alla base sono presenti degli edifici disposti a ferro di cavallo. All’interno appare come molto elegante perché in legno pannellato e intarsiato, e vi si trova anche il sistema che regola e controlla l’attività degli altri fari che sono presenti sull’isola. Infine, nella sua vecchia centrale elettrica vi è stato inserito il Museo dei Fari e delle Boe.

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Il faro di Creac’h

Il faro di Jument, il più celebre di tutti

Terminiamo questo viaggio tra i “protettori del mare” presso il faro di Jument. Differente dai due di cui vi abbiamo appena parlato per un motivo specifico: non si trova sulla terraferma, ma su una roccia chiamata Ar Gazek-Coz (La Vecchia Giumenta).

Questo è un tratto di mare caratterizzato da di fortissime correnti, a tal punto da essere considerato uno dei luoghi più pericolosi di tutto il litorale. Molte sono le tragedie avvenute qui, come quella del 1896 che costò la vita a 250 persone.

Fu eretto tra il 1904 e il 1911 e in principio era abitato da tre guardiani e un cuoco. Nel luglio del 1991 venne definitivamente abbandonato in quanto orami completamente automatizzato poiché era posto sotto il controllo del computer del faro di Créac’h.

Oggi è anche celebre a livello internazionale per via del fotografo Jean Guichard che lo ha immortalato durante l’arrivo di un’onda che lo travolse completamente, mentre alla porta del faro si affacciava una persona. Inoltre, nel 1948 il regista francese Jean Epstein realizzò un film documentario dedicato propio a questo gigante del mare che si oppone, costantemente, alla forza dell’Oceano.

Insomma, l’Isola di Ouessant si presenta come un grosso scoglio in mezzo all’Oceano ed è l’ultimo avamposto francese. Allo stesso tempo è anche un luogo dalle lunghe coste frastagliate che riservano scorci mozzafiato su piccoli promontori sorvegliati da maestosi fari, di cui alcuni sono fra i più antichi e potenti d’Europa.

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Il faro di Jument avvolto dalla nebbia

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