Via Francisca del Lucomagno: non sottovalutare la bellezza lombarda

Via Francisca del Lucomagno, dalla Svizzera a Pavia: 138 km di bellezza da scoprire a piedi, tra storia, spiritualità e paesaggi sorprendenti.

Pubblicato:

Greta Lomaestro

Content Advisor & Travel Expert

Laureata in Lingue, Letterature e Civiltà Euroamericane, è specializzata nella redazione di contenuti. Da sempre appassionata di viaggi e di montagne, ha nel cuore le nostre Alpi ma anche l'Islanda, il Nepal e i Grandi Parchi dell'Ovest americano.

Per chi è nato e cresciuto in Pianura Padana, in quella terra tra le prealpi a cavallo con la Svizzera e la profonda campagna lombarda, a volte riesce difficile coglierne la poesia. Ma di bellezza, qui, ce n’è davvero tanta da scoprire e il modo migliore per farlo è abbandonare auto e trafficate strade principali per inoltrarsi nei sentieri, nei boschi, nelle strade bianche tra le risaie… ecco perché la Via Francisca del Lucomagno è uno di quei cammini che non si dimenticano.

Unisce la Svizzera alla pianura padana seguendo un tracciato storico che attraversa le Alpi, lambisce i laghi prealpini, si inoltra nei boschi lombardi e segue i Navigli fino a Pavia. È un percorso da vivere con lentezza, respirando la natura, lasciandosi stupire dalle architetture e dai borghi, ascoltando le storie che il paesaggio racconta passo dopo passo.

Oggi, questo cammino antico è stato riscoperto e valorizzato come un itinerario a piedi (o in bici) di 138 km, accessibile, ben segnalato e privo di eccessive difficoltà tecniche. Un’opportunità per chi ama la bellezza fuori dalle rotte più turistiche e per chi cerca un modo sostenibile di viaggiare.

Lunghezza e caratteristiche del percorso 

La Via Francisca del Lucomagno, nella sua estensione completa, parte da Costanza, splendida città elvetica con il suo altrettanto splendido omonimo lago, al confine tra Germania e Svizzera, e arriva fino a Pavia, dove si innesta sulla Via Francigena, il grande itinerario che conduce fino a Roma. Il tratto italiano – quello che oggi è più strutturato per l’escursionismo – si sviluppa da Lavena Ponte Tresa, in provincia di Varese, fino al pavese, attraversando territori di rara bellezza naturalistica e di grande interesse storico.

Il percorso italiano si estende per 138 km, suddivisi in otto tappe giornaliere, per una durata media di 8 giorni a piedi, se si riesce a percorrere una distanza media di circa 17 km al giorno, anche se ognuno può adattare tempi e modalità a seconda della propria disponibilità e preparazione. Il tracciato è ben segnalato, adatto sia a chi affronta il cammino a piedi che a chi lo percorre in bicicletta (con alcune tappe particolarmente divertenti per gli appassionati di mountain bike!).

Nel complesso, la Via Francisca è considerata di difficoltà medio-bassa: le prime tappe presentano sì dislivelli rilevanti e tratti collinari, ma il resto del percorso è pianeggiante e scorrevole, dato che si sviluppa lungo le cosiddette “alzaie” fluviali, attraversando parchi e borghi. La varietà dei paesaggi è uno dei suoi punti di forza, così come la presenza costante di punti di ristoro, acqua e strutture ricettive lungo l’intero cammino.

Le tappe principali: chilometraggio, dislivelli e cosa vedere 

Di seguito, la descrizione tappa per tappa delle 8 sezioni “canoniche” del percorso, con chilometraggi, dislivelli e principali punti d’interesse:

La grande bellezza del Nord Italia e delle terre di confine 

Camminare lungo la Via Francisca del Lucomagno significa immergersi in un’Italia meno nota ma sorprendentemente ricca. Fin dai primi chilometri si percepisce un forte senso di connessione con la natura, alimentato da ambienti mutevoli che spaziano dai laghi prealpini ai boschi del Parco Campo dei Fiori, dalle valli del Varesotto ai Navigli milanesi, fino ai paesaggi agricoli del pavese.

Ma questo cammino è anche un viaggio nella storia. Il suo nome deriva dal Passo del Lucomagno, uno dei valichi alpini più accessibili delle Alpi Lepontine, utilizzato sin dall’epoca romana e divenuto nei secoli medievali un collegamento strategico tra l’Europa settentrionale e la penisola italiana. Percorso da imperatori del Sacro Romano Impero – tanto da essere chiamato anche Via degli Imperatori – fu anche la via di pellegrini, mercanti, monaci e vescovi diretti a Roma o a importanti concili come quello di Costanza del 1414.

Oggi, la Via Francisca rappresenta un’esperienza autentica e profonda, capace di unire il camminare con la scoperta culturale. I borghi che si incontrano lungo il percorso – Castiglione Olona, Cassinetta di Lugagnano, Morimondo con la sua straordinaria abbazia – sono scrigni d’arte e spiritualità. I siti UNESCO come il Sacro Monte di Varese e il complesso di Castelseprio raccontano l’anima religiosa e artistica della Lombardia. I parchi naturali attraversati, come il Parco del Ticino o quello dell’Argentera, restituiscono il piacere di camminare in silenzio, tra piccoli corsi d’acqua e vegetazione.

Come prepararsi e cosa sapere per organizzarsi al meglio 

Il periodo migliore per affrontare il cammino 

Il cammino può essere percorso tutto l’anno, ma i periodi migliori sono primavera e autunno, quando le temperature sono miti e il paesaggio dà il meglio di sé. I mesi di luglio e agosto sono da evitare per il caldo che può diventare proibitivo, anche a causa della scarsità d’ombra, soprattutto nelle tappe pianeggianti. In inverno è percorribile, ma alcune zone boschive possono diventare fangose e scivolose.

Lo zaino perfetto: cosa portare 

Viaggiare leggeri è la regola d’oro. Le tappe, seppur accessibili, richiedono scarpe da trekking, abbigliamento comodo, poncho per la pioggia, bastoncini da cammino (soprattutto per le salite delle prime due tappe), una borraccia, qualche snack, protezione solare e naturalmente la credenziale del pellegrino. Non è un percorso eccessivamente “wild”, si attraversano cittadine e paesi ben forniti di qualsiasi cosa possa servirvi, ergo è inutile partire da casa troppo carichi.

Segnaletica e punti acqua 

Il tracciato è ben segnalato, grazie al lavoro dell’Associazione Internazionale Via Francigena e alle realtà locali. Troverai frecce, adesivi e simboli dedicati in ogni tratto. Lungo il percorso ci sono fontanelle, bar, negozi e piccole botteghe dove rifornirsi, ma è sempre bene partire ogni mattina con almeno un litro d’acqua e uno spuntino. Una mappa cartacea o un’app GPS possono essere utili per integrare la segnaletica.

Serve un lasciapassare? 

Non è obbligatorio, ma è altamente consigliato viaggiare con la credenziale della Via Francisca del Lucomagno: è gratuita, dà accesso ad alcune strutture convenzionate e consente di raccogliere i timbri lungo il percorso. Si può richiedere online o ritirare direttamente a Lavena Ponte Tresa.

Dove pernottare e come ristorarsi: cucina tipica 

Lungo i 138 km del tratto italiano si trovano circa 50 strutture ricettive tra B&B, agriturismi, ostelli, alloggi religiosi e hotel. A Busto Arsizio si segnala il Centro Giovanile Stoà, mentre a Pavia si può soggiornare negli ostelli della Via Francigena. L’offerta è varia e ben distribuita, prenotare è sempre consigliato ma è davvero difficile rimanere senza un pernotto modesto per la notte.

Per quanto riguarda la ristorazione, il percorso offre continue occasioni per scoprire la cucina lombarda: salumi della Valle Olona, risotti con pesce di lago, formaggi locali, dolci rustici, vini pregiati… Ogni borgo ha le sue specialità, spesso legate alla tradizione contadina.

Un cammino per lo spirito e i sensi 

La Via Francisca del Lucomagno è un cammino che non si limita al movimento fisico. È un percorso spirituale e culturale, capace di riconnettere chi lo percorre con il ritmo della natura, con il patrimonio storico dei territori… e con il proprio mondo interiore. Le sue tappe, variegate e sorprendenti, sono un invito a rallentare e osservare, a camminare non solo per arrivare ma per essere pienamente presenti.

Nel 2025, in occasione del Giubileo, il cammino assume anche una dimensione spirituale più intensa: lungo la Via Francisca si trovano quattro chiese giubilari riconosciute, tra cui il Santuario del Sacro Monte di Varese e la Basilica di San Pietro in Ciel d’Oro a Pavia. Un’occasione unica, soprattutto per i credenti, per trasformare il cammino in pellegrinaggio.

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