Sancto Lucio de Coumboscuro, il villaggio italiano in cui si parla il provenzale

Un tranquillo villaggio al confine tra Piemonte e Francia, dove il folklore e le tradizioni sono più vive che mai e la vita scorre in armonia con la natura

Pubblicato: 29 Gennaio 2022 10:20

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Redazione

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Soprannominato la “Piccola Provenza” d’Italia, Sancto Lucio de Coumboscuro è un incredibile villaggio al confine tra il Piemonte e la Francia, culla della civiltà provenzale in Italia: infatti, qui la lingua ufficiale è il provenzale, un antico dialetto neolatino medievale dell’occitano, la lingua parlata in tutta la regione francese dell’Occitania.

Nel villaggio vivono soltanto una trentina di persone, in gran parte famiglie di pastori, in una dimensione “altra” tra profumati campi di lavanda, i panorami mozzafiato delle cime alpine che si estendono fino alla Costa Azzurra, e tranquilli prati di montagna, lontano dalla frenetica vita delle città: la connessione internet è minima, non vi sono bar, supermercati e ristoranti e, durante l’inverno, l’elettricità può mancare per settimane.

Fonte: Ph Bluered/REDA&CO/Universal Images Group - Getty Images
Roumiage de setembre, Santa Lucia Coumboscuro

Un villaggio d’altri tempi

Abbracciato da boschi di noccioleti e frassini, Coumboscuro è suddiviso in 21 minuscoli borghi disseminati nell’incontaminata Valle Grana, ciascuno composto da poche abitazioni in pietra e legno.
Le frazioni sono collegate da percorsi per trekking, mountain bike ed equitazione, contraddistinti da installazioni di land art.
Il cuore del villaggio, di sole otto pittoresche casette in legno dalle pareti affrescate raggruppate attorno a un’antica cappella, venne fondato nel 1018 da monaci francesi che recuperarono queste terre per uso rurale.

Sebbene Coumboscuro prosperò per molti anni, le cose iniziarono a cambiare nel 1400, quando i rigidi inverni videro molte famiglie trasferirsi in Provenza per gran parte dell’anno e tornare solo durante l’estate.
Negli anni Cinquanta ecco però la rinascita con il recupero delle radici linguistiche e il fascino folcloristico della lingua provenzale.

Stile di vita lento e armonia con la natura

A Coumboscuro gli abitanti abbracciano uno stile di vita lento e in armonia con la natura: non possiedono la televisione e non sentono la mancanza del superfluo.
La vita scorre al ritmo della campagna e della pastorizia, un lavoro che impegna le giornate e non conosce ferie.

Chi desidera conoscere da vicino questa particolare realtà italiana dove gli abitanti salutano con “arveire” invece di “arrivederci” potrà alloggiare all’unico Bed and Breakfast del villaggio, La Meiro di Choco, antica fattoria in legno: un ritorno al passato con l’occasione di gustare prodotti freschi del frutteto e acquistare la lana della razza di pecora autoctona chiamata Sambucana, nota anche come Demontina.

Se molti degli abitanti più giovani hanno lasciato Coumboscuro anni fa per cercare una vita differente altrove, molti altri sono rimasti e portano avanti il lavoro e le tradizioni degli antenati, tra pascoli, coltivazioni e preparazione di prodotti artigianali.

Il folklore sempre vivo

Le persone che vivono al villaggio considerano il provenzale, una sorta di mix tra italiano e francese, la loro lingua madre: appartenere a una comunità socio-culturale e linguistica che risale a moltissimi secoli fa trasmette un forte senso di identità e appartenenza territoriale.

Oggi, che si tratti di uno spettacolo con attori in costumi tradizionali, mostre d’arte, concerti, feste, balli popolari, concorsi dialettali, laboratori di scrittura o anche botteghe artigiane, ci sono molte attività ed eventi che celebrano le tradizioni provenzali.
Per conoscere a fondo questa straordinaria cultura merita una visita il Museo Etnografico Coumboscuro, mentre il Centro di studi provenzali tiene corsi di lingua provenzale e scrittura per principianti, sia adulti che bambini.

Ogni luglio, migliaia di provenzali vestiti con abiti tradizionali intraprendono il Roumiage, un pellegrinaggio spirituale che parte dalla Provenza, nel sud della Francia, e attraversa le Alpi fino a Coumboscuro.
Il viaggio conduce al cospetto di cime innevate, ripide gole e boschi di castagni, ed è lo stesso percorso degli antenati, dei commercianti medievali, dei fuorilegge e contrabbandieri di fondo alpino nel corso degli anni.
Una volta arrivati ​​a Coumboscuro, i pellegrini sono accolti da una grande festa, con tende e fienili allestiti come alloggi temporanei.

Fonte: Ph Getty Images
Costumi tradizionali occitani

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