Terremoti, intemperie ed eruzioni vulcaniche hanno, nel corso dei secoli, modellato la fisionomia del nostro pianeta e talvolta distrutto capolavori che ormai non possiamo più ammirare. Basti pensare a Pompei, una città letteralmente sommersa dalla lava di cui oggi non possiamo che scoprire solo qualche piccolo stralcio. Ma anche la forza distruttiva dell'uomo ha contribuito a rovinare - quando non a demolire completamente - alcuni dei monumenti più belli al mondo. Scopriamo le attrazioni turistiche alle quali abbiamo dovuto dire addio per sempre in tempi recenti.
Lungo le coste dell'isola di Malta, incantevole località balneare molto amata dai turisti, sorgeva quello che è stato definito a tutti gli effetti un capolavoro naturale. Stiamo parlando della Finestra Azzurra, un imponente arco di roccia calcarea di circa 28 metri d'altezza. L'attrazione attirava moltissimi visitatori sin quando, nel 2017, non è crollata a causa dell'inevitabile erosione dell'acqua e di una forte tempesta che ha definitivamente minato la sua stabilità.
Edificata probabilmente attorno al 600 d.C., la Tomba di Giona era uno dei monumenti più antichi della regione di Mosul, in Iraq. Costruita all'interno di una moschea, si narra che contenga le spoglie del famoso profeta. L'edificio è stato distrutto nel 2014 a causa di un bombardamento delle milizie islamiche, cosa che ha portato alla scoperta di una serie di tunnel nascosti. Al momento le autorità stanno lavorando per recuperare il sito, nella speranza di riaprire nei prossimi anni.
A poca distanza da Phnom Penh, la capitale cambogiana, si dipanava un tempo il bellissimo lago di Boeung Kak. Il suo panorama incantevole, soprattutto al tramonto, ha sempre attirato moltissimi turisti che si fermavano ad ammirare il paesaggio incontaminato. Oggi questo posto meraviglioso non esiste più: nel 2007, una società ha acquistato i diritti di sfruttamento del lago, che negli anni seguenti è stato riempito di sabbia per dare il via ad un processo di urbanizzazione.
Proprio come l'incantevole Finestra Azzurra di Malta, anche il Wall Arch è ormai scomparso per sempre. Imponente formazione naturale scolpita nell'arenaria, l'arco era uno tra i più grandi degli oltre 2000 siti all'interno dell'Arches National Park dello Utah, con i suoi 10 metri di altezza e 22 di larghezza. La sua struttura è crollata nel 2008, in piena notte, tanto che nessuno ha mai potuto testimoniare ciò che è accaduto davvero.
Tra le tante bellezze di Parigi, impossibile non ricordare il Pont des Arts, che con la sua vista mozzafiato sulla Senna e sul panorama della città è un'immancabile destinazione per chi cerca un luogo romantico. Sono tantissime le coppie che, nel corso degli anni, hanno sancito il loro amore collocandovi un lucchetto. Almeno fin quando (nel 2015) le autorità non sono intervenute con un tassativo divieto, rimuovendo oltre 45 tonnellate di lucchetti che stavano mettendo a rischio la stabilità del ponte.
Palmyra è stata nell'antichità una delle più importanti città della Siria, nonché capitale dell'omonimo impero che sorse nel III secolo d.C., il quale ebbe però breve durata. Il sito archeologico che mostra ancora oggi le sue bellezze è stato preso di mira durante la guerra civile siriana, ad opera di un gruppo di terroristi islamici che, nel 2013, ha distrutto gran parte dei suoi preziosissimi monumenti.
Lungo la frastagliata costa nord-occidentale di Gran Canaria, splendida isola spagnola al largo dell'Africa, si poteva un tempo ammirare un monumento naturale conosciuto come il Dedo de Dios. Si trattava di una formazione rocciosa di circa 30 metri d'altezza, un pinnacolo eretto verso il cielo proprio come un dito. Nel 2005, a seguito di una tormenta tropicale, gran parte della struttura è crollata in acqua: resta solamente la sua base, più larga e stabile.
Ad oltre 2.500 metri d'altezza, nel cuore dell'Afghanistan, erano conservate due enormi statue conosciute come i Buddha di Bamiyan, scolpite nella parete rocciosa. La più grande, alta 53 metri, aveva circa 1500 anni, mentre la seconda (di "soli" 38 metri) era stata costruita ben 1800 anni fa. Purtroppo, nel 2001 sono state entrambe denunciate per idolatria e distrutte da un attacco dei talebani. Non resta, oggi, che le cavità in cui un tempo le statue riposavano.
Infine, andiamo in Oregon per ricordare un'altra formazione rocciosa davvero particolare. Stiamo parlando della Duckbill, un monumento naturale scolpito nell'arenaria dalla curiosa forma a becco d'anatra, che era situata all'interno della Cape Kiwanda State Natural Area. Attrazione tra le più fotografate del luogo, la statua è stata distrutta da un gruppo di vandali nel 2016. A quanto pare, un loro amico si era rotto la gamba per cercare di scattarsi un selfie, così i ragazzi hanno deciso di eliminare il "pericolo".