Mazzorbo è una delle splendide isole che compongono la laguna veneziana, il cui carattere rurale e fuori dai principali circuiti turistici, rende oasi di fascino e relax. L’isola di Mazzorbo è situata a est della più conosciuta e frequentata Burano ed è il luogo perfetto per respirare una boccata di pace e scoprire lati nascosti e campestri della laguna. Un angolo incantato e fuori dai frenetici ritmi del tempo, ma facilmente raggiungibile e assolutamente meritevole di una visita, se ci si trova nei pressi della meravigliosa città di Venezia.
Come arrivare a Mazzorbo
Per raggiungere le sponde di Mazzorbo è sufficiente prendere un traghetto dalla fermata Fondamenta Nove di Venezia, scegliendo la stessa linea 12 che porta anche a Burano. Il vaporetto giunge alla fermata Mazzorbo in circa 40 minuti. È possibile anche imbarcarsi a Murano, Treporti, Punta Sabbioni o dal Lido di Venezia. Mazzorbo può però essere comodamente raggiunta anche partendo da Burano, semplicemente passeggiando lungo il Ponte Longo che collega le due isole: una passeggiata di 10 minuti permette di passare da uno scenario sensazionale all’altro. Seppur entrambi dotati di peculiarità uniche le atmosfere di Burano e Mazzorbo sono però molto differenti, ed il suggerimento è ovviamente quello di non farsi sfuggire, tempo permettendo, nemmeno una delle incantevoli isole lagunari e di esplorarle tutte approfittando della loro prossimità.
Cosa vedere sull’isola di Mazzorbo
Mazzorbo conserva un clima incredibilmente particolare, legato alla sua storia fatta di momenti di gloria e abbandono. I paesaggi agresti e dal suggestivo sapore contadino oggi ammirabili sull’isola derivano infatti dalle vicende che hanno coinvolto l’isola nei secoli passati. Mazzorbo fu fondata nel 640 d.C., dagli abitanti dell’entroterra in cerca di riparo dalle invasioni barbariche e fu coinvolta ben presto nella vibrante vivacità culturale e commerciale della vicina Torcello, raggiungendo il massimo splendore nel corso del X secolo. I ricchi patrizi veneziani costruirono qui un universo fatto di palazzi signorili, chiese e monasteri, ma in seguito all’anno Mille Mazzorbo conobbe un lento ma inesorabile declino che la portò a trasformarsi in un’isola prettamente dedicata all’agricoltura ed alla coltivazione, pur conservando anche il ruolo di luogo di svago per le famiglie benestanti della vicina Venezia. Uno dei punti di interesse di spicco oggi sull’isolotto è la tenuta chiamata Venissa, una proprietà famosa per la produzione del vino e per la sua uva Dorona, un prezioso vitigno autoctono veneziano.
La tenuta è accessibile liberamente e custodisce al suo interno numerosi orti ed appezzamenti di terreno dall’aria squisitamente bucolica, che forniscono di materie prime a chilometro zero ad un’osteria e ad un ristorante stellato Michelin. L’intero perimetro della tenuta Venissa è circondato da mura medievali ben conservate che rendono ancora più fascinoso questo luogo, perfetto per soste rigeneranti e per immersioni nel più completo relax. Lo spirito fuori dal tempo di Mazzorbo si ritrova anche nei suoi vicoli, che scorrono tra le tipiche case dai colori pastello dai toni vivaci, simili a quelle della vicina Burano. Le abitazioni dell’isola, perfetto scorcio della Venezia più genuina, sono tuttora in parte utilizzate dai pochi ma orgogliosi cittadini di Mazzorbo, ad oggi circa 350 anime. Oltre agli abitanti che stabilmente risiedono sull’isola, sono molti gli avventori che dalle isole vicine si muovono verso Mazzorbo per frequentare il suo centro sportivo, il suo cimitero ed il suo parco giochi.
L’antica gloria di Mazzorbo è osservabile oggi tra le mura della Chiesa di Santa Caterina, l’edificio religioso più importante dell’isolotto, perfettamente incastonata tra vigneti e roseti. La chiesa vanta uno stile gotico-romano ed è stata eretta tra il 1283 e il 1291: il suo caratteristico campanile leggermente inclinato ospita inoltre la campana più antica della laguna di Venezia, risalente al 1318. E’ proprio a Santa Caterina che è dedicata la sagra che ogni estate anima le vie del paese con festeggiamenti e buona cucina locale: tra giugno e luglio Mazzorbo è popolata da curiosi in cerca di tradizioni e ricette locali delle più gustose da assaggiare. Tra le prelibatezze della zona si annoverano le castraure di Mazzorbo, il primo frutto della pianta dei carciofi, una pianta dal sapore amarognolo reso ancora più particolare dalla salsedine presente nel terreno lagunare: una delle eccellenze gastronomiche del territorio isolano.
I dintorni di Mazzorbo
Se si desidera approfondire la conoscenza dei paesaggi della laguna di Venezia, è possibile allungare il tour tra le viuzze della piccola Mazzorbetto, un’altra delle isole un tempo fiorenti ed ora semi deserte, situata a nord di Mazzorbo, al di là di uno stretto braccio di mare. Sempre nei pressi di Mazzorbo si trova poi la bellissima Torcello, isola ricca di chiese e palazzi imperdibili e carica di leggenda, mentre chi ama i panorami solitari e dall’aura spirituale può fare un salto sull’isola di San Francesco del Deserto, tra Sant’Erasmo e Burano e raggiungibile solamente con imbarcazioni private: sede di diverse spettacolari ville d’epoca l’isola è abitata oggi solamente da alcuni frati minori che risiedono in un monastero fondato da San Francesco D’Assisi. Isole dal fascino internazionale come Murano e Burano non hanno invece bisogno di presentazioni, ma fungono da perfetto completamento di un viaggio sicuramente indimenticabile tra le suggestioni del territorio veneziano.