La Transiberiana d’Italia è la ferrovia più panoramica

A bordo dei treni d'epoca lungo la linea ferroviaria più panoramica d'Italia.

Pubblicato: 23 Gennaio 2018 11:30

Ilaria Santi

Giornalista & reporter di viaggio

Giornalista, viaggia fin da quando era bambina e parla correntemente inglese e francese. Curiosa, autonoma e intraprendente, odia la routine e fare la valigia.

La chiamano Transiberiana d’Italia ed è la linea ferroviaria panoramica che da Sulmona, in provincia dell’Aquila, passa per Roccaraso, una località della Comunità montana Alto Sangro, e che poi arriva a Campo di Giove, nel cuore del Parco Nazionale della Majella. Si tratta di una storica tratta ferroviaria, dismessa dalle corse ordinarie.

Una ferrovia tortuosa e difficile che attraversa montagne e strette gole. Partendo da Sulmona a 328 metri di altitudine raggiunge la quota più alta dello stivale con i 1.268,82 metri.

Percorre il cosiddetto Cammino del perdono. Il viaggio attraverso l’Abruzzo da Sulmona a Palena (CH) è un percorso esperienziale inedito, che conduce alla scoperta degli itinerari del gusto, della cultura, dell’arte, della vacanza attiva e del divertimento.

Un tracciato spettacolare che da solo vale un viaggio, attraverso centri abitati grandi e piccoli, dove la storia ha lasciato numerose e pregevoli tracce insieme a tradizioni artigianali ancora oggi praticate.

È un po’ come vedere un documentario dal vivo, con le immagini che scorrono dai finestrini del treno. A bordo di un convoglio storico con carrozze “centoporte” e “terrazzini” realizzate tra il 1920 e 1930, trainate dal locomotore diesel D445.1145 per l’occasione colorato con la classica livrea FS verde e marrone, si può rivivere tutta l’atmosfera di quasi un secolo fa, quando i viaggiatori prendevano posto su quelle stesse panche di legno.

Il Cammino del perdono comprende cinque percorsi spirituali e umanistici: Sui passi dei Papi, Sui passi di Celstino, Sui passi di Francesco, Sui passi dei pastori e Sui passi del sapere.

Sulle tracce degli antichi avvenimenti storici risalenti al XIII secolo, in chiusura dell’epoca medievale, il Movimento Celestiniano ha ricostruito, secondo l’attuale visione geografica e ambientale, i percorsi che hanno caratterizzato quell’epoca.

Tra i luoghi più importanti dell’epoca, e sulla storia e la vita di San Pietro Celestino V e delle altre figure importanti di quel periodo (Federico II, il Sultano El Kamil, San Francesco d’Assisi), nascono cinque stupendi quanto unici percorsi turistici che attraversano mete sconosciute e garantiscono un viaggio non solo fisico, ma anche emozionale.

Non si tratta dunque di semplici percorsi turistici, bensì di strumenti di valorizzazione del territorio, aperto a tutte le culture, a tutte le religioni, a tutte le persone di qualsiasi condizione sociale.

È chiamata “la piccola Transiberiana” a causa delle abbondandi nevicate nel periodo invernale che la fanno somigliare alla vera Transiberiana che da Mosca raggiunge Vladivostok.

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