Forest City, la città abbandonata costata 100 miliardi di dollari

Sarebbe dovuto essere un modello per l'urbanistica del futuro, una città "intelligente, ecologica e futurista" ma oggi è una delle tante ghost town

Pubblicato: 11 Agosto 2024 10:25

Flavia Cantini

Content writer & Travel Expert

Content Writer specializzata nel Travel. Per lei il successo è fare da grandi ciò che si sognava da bambini e se, scrivendo, riesce ad emozionare, ha raggiunto il suo obiettivo.

Sarebbe dovuto essere un modello per l’urbanistica del futuro, una città “intelligente, ecologica e futurista” in grado di unire in perfetta armonia ambiente e tecnologia all’avanguardia.

Invece, qualcosa è andato storto: oggi, Forest City (in Malesia, non lontano da Singapore) è una delle tante ghost town sparse per il mondo, dall’aspetto misterioso e inquietante.

Forest City, da metropoli ecosostenibile a città fantasma

Nel 2006, Forest City si annunciava come un ambizioso e avveniristico progetto pensato per ospitare oltre 700mila abitanti, di fronte al mare su una superficie di 30 metri quadri, con un complesso di altissime torri residenziali che assomigliano a grattacieli e raggiungono i 35 piani.

Doveva essere il modello per le città di nuova costruzione, a basse emissioni di carbonio, con una forte attenzione sull’efficienza energetica e sulla sostenibilità, in grado di donare ai residenti uno stile di vita gratificante, un ricco patrimonio e gli stimoli della diversità culturale.

Costata 100 miliardi di dollari da parte di Country Garden Holdings (uno dei più importanti costruttori immobiliari cinesi), si è rivelata, invece, un fallimento: a oggi, soltanto il 15% ha visto la luce e poco più dell’1% dell’area totale è occupata. Insomma, tra cantieri mai finiti, strade deserte, appartamenti e negozi vuoti, silenziosi viali e desolazione, si tratta di una vera e propria “città fantasma“.

Ma quali sono stati i motivi del clamoroso flop? La posizione troppo isolata su quattro isole artificiali con terreno bonificato dal mare, i prezzi esorbitanti (circa 1 milione di dollari per casa), la crisi immobiliare, le restrizioni sui visti agli acquirenti cinesi da parte del governo malese e l’impatto del COVID-19.

Così, Forest City era riuscita ad attrarre soltanto 2000 residenti, inclusa una piccola squadra di lavoratori addetti alla manutenzione: adesso si respira “un’atmosfera strana“, la spiaggia è deserta, le automobili arrugginite, il parco giochi per bambini versa in pessime condizioni, e la notte il buio è totale, inframmezzato soltanto dalle luci dei pochissimi appartamenti abitati.

Un futuro incerto

Il futuro della ghost town appare incerto: gli sviluppatori fanno sapere che il progetto proseguirà ma la società Country Garden si trova in serie difficoltà economiche con un debito di 200 miliardi di dollari: a ottobre 2023, infatti, è stata costretta ad abbandonare due progetti in Australia e, per la prima volta, non ha potuto pagare gli interessi su un’obbligazione in dollari.

Anche se il sostegno del governo malese resiste, molti analisti dubitano che Forest City possa tornare a vivere: i ritardi e le restrizioni creditizie per questo tipo di progetti non consentono di stabilire con certezza una data.

Inoltre, ormai è palese una generale situazione di malcontento con un deprezzamento del patrimonio immobiliare per i primi acquirenti e un passaparola negativo (soprattutto sui social network) con testimonianze di ex residenti cui il solo pensiero di tornare fa venire la “pelle d’oca”.

Nonostante le rassicurazioni di Country Garden sulla “solidità e stabilità” del progetto, rimane il dubbio: Forest City sarà finalmente ultimata (almeno entro il 2045) oppure entrerà a far parte stabilmente degli innumerevoli sogni immobiliari incompiuti? Intanto, si è comunque ritagliata uno spazio sul piccolo schermo, facendo da sfondo per documentari, reality show e per l’ultima stagione della serie Netflix “The Mole”.

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