I canyon più belli d’Italia: le meraviglie nascoste (e impressionanti)

Canyon immersi nei paesaggi alpini del Nord e gole suggestive delle regioni del Sud: alla scoperta di luoghi spettacolari e incontaminati

Pubblicato: 8 Novembre 2024 13:43

Alfonsa Sabatino

Giornalista specializzata in Travel & Lifestyle

Sogna fin da bambina di "viaggiare per lavoro", cercando di unire al viaggio la sua passione per la scrittura e la fotografia.

L’Italia nasconde luoghi spettacolari dove la natura ha scolpito vere e proprie opere d’arte. Dai canyon immersi nei paesaggi alpini del Nord fino alle gole suggestive delle regioni del Sud, una passeggiata alla scoperta di questi angoli incontaminati offrono esperienze uniche, quasi impressionanti alla vista.

Brent de l’Art, Veneto

Situati nella frazione di Sant’Antonio di Tortal, nel comune di Borgo Valbelluna (Belluno), i Brent de l’Art sono un vero gioiello geologico, dove la potenza dell’acqua ha scolpito la roccia nel corso dei secoli, creando uno spettacolo naturale di rara bellezza.

Il termine “Brent” deriva dal dialetto locale della Valbelluna e si riferisce a un corso d’acqua che scorre in una valle stretta e profonda, in questo caso il torrente Ardo, un affluente del Piave. Il termine “Art”, invece, è una variazione dialettale di “Ardo” e significa “gola rocciosa” Le acque dell’Ardo scorrono vigorosamente attraverso queste strette gole, erodendo le rocce e rivelando strati che risalgono a milioni di anni fa, dai toni rosati e grigi che cambiano colore a seconda della luce.

La visita ai Brent de l’Art regala un’esperienza immersiva: i rumori amplificati dell’acqua, l’ombra delle rocce e i colori cangianti sono quasi mistici, e i giochi d’acqua nei canyon si trasformano con le stagioni. D’inverno, le pareti rocciose si coprono di stalattiti di ghiaccio, mentre in estate le acque si tingono di verde smeraldo, in netto contrasto con le sfumature rossastre delle pareti.

Come visitare i Brent de l’Art

Per esplorare questi canyon in tutta sicurezza, è consigliato munirsi di scarpe da trekking e, nelle stagioni più fredde, anche di ramponi. Gli appassionati di avventura possono affidarsi alle guide alpine per praticare il torrentismo o canyoning lungo il torrente, che include il nuoto nelle acque fresche durante l’estate con muta e salvagente, o la camminata sul ghiaccio in inverno, se le temperature consentono la formazione di uno strato stabile.

Dal punto di partenza a Sant’Antonio di Tortal, il percorso verso i Brent è ben segnalato e piuttosto semplice. Una passeggiata di circa 10 minuti conduce alla piazzola in località Calcherola; da qui, una breve discesa attraverso un sentiero porta al ponte Brent. Il ponte Brent permette di osservare l’imboccatura del canyon, e ha una storia particolare: costruito per facilitare il passaggio tra i comuni di Mel e Trichiana, era utilizzato anche per trasportare i defunti di notte, eludendo i dazi imposti tra i comuni. Distrutto dall’alluvione del 1966, il ponte fu ricostruito circa dieci anni fa e rimane oggi un punto strategico per l’osservazione del canyon. Per la visita è possibile anche proseguire con un percorso ad anello, che include l’attraversamento di un ponte e una salita verso il borgo.

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I Brent de l’Art sono un vero gioiello geologico

Le Grotte di Pradis, Friuli Venezia Giulia

Le Grotte di Pradis, situate nelle Dolomiti Friulane, sono un impressionante complesso di cavità carsiche, plasmate nei secoli dall’azione erosiva del torrente Cosa sulle rocce calcaree del Cretacico. L’acqua, col suo incessante lavorio, ha creato una profonda forra punteggiata da grotte, archi naturali e cascate, disegnando un paesaggio spettacolare che continua a trasformarsi.

Conosciuto come Orrido delle Grotte di Pradis, questo canyon è un autentico museo geologico a cielo aperto. Lungo il suo percorso, le acque del torrente Cosa hanno scavato cascate e formazioni rocciose suggestive, dimostrazione tangibile della potenza dell’erosione carsica. Un percorso ad anello, che attraversa il torrente su un ponte antico e una passerella moderna, permette di esplorare da varie angolazioni questo straordinario paesaggio naturale.

La valorizzazione delle Grotte ebbe inizio grazie a Don Terziano Cattaruzza, che negli anni ’60 inaugurò la Grotta della Madonna, sede della statua della “Madonnina delle Grotte”. Questa grotta è diventata un punto di riferimento importante per l’esperienza.

Poco distante dalle Grotte Verdi, il Museo della Grotta, inaugurato nel 2001, raccoglie una vasta documentazione sull’area, inclusi i reperti archeologici rinvenuti. Nato grazie all’iniziativa del Comitato Culturale Pradis e del Gruppo Speleologico locale, il museo offre uno spaccato delle scoperte avvenute nel corso degli anni, dai resti di epoca preistorica agli strumenti litici.

Info per la visita

Per chi desidera approfondire la conoscenza di questo sito unico, è possibile prenotare visite guidate per gruppi, contattando l’Associazione Lis Aganis – Ecomuseo regionale delle Dolomiti Friulane almeno una settimana prima della data prescelta. Sono disponibili diversi pacchetti tematici che offrono un’esperienza completa, tra geologia, archeologia e paesaggi mozzafiato. Pradis di Sopra si trova a circa un’ora di auto da Pordenone.

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L’Orrido delle Grotte di Pradis è un autentico museo geologico a cielo aperto

Orrido di Foresto, Piemonte

L’Orrido di Foresto, situato tra Bussoleno e Susa, a un’ora d’auto circa da Torino, è una delle formazioni naturali più spettacolari del Piemonte. La riserva naturale dell’Orrido di Foresto, istituita nel 1980, si estende su circa 180 ettari, a quote che variano dai 450 ai 950 metri. L’area fa parte del SIC (Sito di Interesse Comunitario) delle oasi xerotermiche della Val di Susa, un ecosistema raro che ospita il ginepro coccolone, una specie vegetale protetta. La gola, scolpita dal torrente Rocciamelone, vanta un paesaggio ricco di biodiversità e si snoda tra pareti rocciose calcaree e cascate: è particolarmente affascinante durante la primavera, quando la vegetazione esplode in colori vivaci. Non solo natura perché nel cuore dell’Orrido si trovano le rovine di un antico lazzaretto, usato fino al Settecento per isolare le persone affette da malattie contagiose, come il colera.

La Via Ferrata, info utili

La Via Ferrata dell’Orrido di Foresto è uno dei percorsi più emozionanti per gli amanti dell’alpinismo. La via, ricostruita nel 2003 con il contributo delle Guide Alpine e del Comune di Bussoleno, riprende l’itinerario originale realizzato negli anni ’60, ma con una serie di migliorie che la rendono più sicura e spettacolare. L’inserimento di tre ponti tibetani nel 2010 ha reso il percorso ancora più affascinante, con panorami mozzafiato sulla gola e sul torrente sottostante.

L’itinerario si sviluppa lungo la profonda gola, caratterizzata da pareti calcaree ripide e in alcuni tratti verticali. La via ferrata presenta una difficoltà D- (difficoltà media), con un dislivello di circa 250 metri, e un tempo di percorrenza che varia dalle 3 alle 5 ore, a seconda della preparazione degli escursionisti. Le pareti dell’Orrido sono molto scoscese e inaccessibili, il che rende l’esperienza ancor più avvincente e adrenalica. Sebbene l’itinerario sia stato ristrutturato per migliorarne la sicurezza, è importante affrontarlo solo nelle giuste condizioni meteo. È vivamente sconsigliato percorrere la via ferrata durante periodi di piogge o temporali, quando il torrente può diventare particolarmente impetuoso. Inoltre, la possibilità di caduta di pietre e frane dalle pareti della gola non può essere esclusa, quindi è essenziale seguire le indicazioni delle guide locali e prestare la massima attenzione durante l’escursione.

Orrido di Bellano, Lombardia

L’Orrido di Bellano, situato sulle sponde del Lago di Como, è un’imperdibile attrazione naturale, famosa per le sue strette gole, scolpite nel corso dei millenni dal torrente Pioverna. Questo spettacolare canyon, che affonda le sue radici nell’era glaciale, è caratterizzato da pareti rocciose alte e ripide, da cui si gettano rapide e cascate. Le passerelle panoramiche, recentemente allungate, permettono di esplorare ogni angolo di questo straordinario paesaggio.

Fin dai tempi antichi, le acque dell’Orrido hanno avuto un ruolo fondamentale nell’economia locale, alimentando le macchine delle ferriere, filande e cotonifici. Oggi, la forza dell’acqua è sfruttata dalla centrale idroelettrica, che ha sostituito gli impianti storici, ma l’Orrido continua ad essere una risorsa vitale per la comunità. Le spettacolari formazioni rocciose e l’atmosfera misteriosa hanno anche ispirato scrittori come Stendhal e Johann Jakob Wetzel che ne hanno descritto la bellezza e il potere evocativo.

Dettagli pratici per la visita

L’Orrido di Bellano, facilmente raggiungibili in auto, è aperto al pubblico con orari stagionali. I biglietti di ingresso hanno un prezzo intero di  6 euro, ridotto per i bambini dai 4 ai 12 anni a 4 euro, e gratuito per i bambini sotto i 3 anni.

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Lo spettacolare canyon dell’Orrido di Bellano

Canyon Rio Sass, Trentino

Nel cuore della Val di Non, il Canyon Rio Sass è visitabile dal 2001. Il percorso parte da Fondo, attraversa il canyon su passerelle e scalinate di ferro sospese sopra il fiume, per poi concludersi ai Bagni di Fondo, un antico stabilimento termale ora in disuso. La visita è guidata e presenta un dislivello di 145 metri e circa 1200 scalini, con tratti a strapiombo e punti stretti. Sono forniti caschetti di sicurezza, e la durata del percorso è di circa due ore. Lungo il cammino, si possono ammirare spettacolari pareti rocciose, grotte, cascate, fossili e una ricca vegetazione che varia dal bosco fitto a muschi e alghe che crescono sulle rocce in condizioni di scarsa luce. La bellezza selvaggia e l’emozionante esplorazione di questo luogo lo rendono un’esperienza imperdibile per gli amanti della natura e dell’avventura.

Info utili

Il punto di partenza per raggiungere il canyon è il paese di Fondo L’ingresso al Canyon Rio Sass costa 12 euro per gli adulti, 8 euro per i bambini (6-12 anni), con una tariffa famiglia di 35 euro per 2 adulti e 2 bambini. È prevista una riduzione per i gruppi di minimo 20-25 persone. L’ingresso è gratuito per i bambini sotto i 6 anni. Il percorso è adatto a tutti, ma non consigliato per i bambini sotto i 3 anni e persone con vertigini o claustrofobia. Novità: un nuovo impianto di illuminazione permette di visitare il Canyon Rio Sass anche in notturna!

Lame Rosse del Lago di Fiastra, Marche

Le Lame Rosse, conosciute anche come il Gran Canyon delle Marche, rappresentano una delle meraviglie naturali più affascinanti della regione. Situate sopra il Lago di Fiastra, nel Parco Nazionale dei Monti Sibillini, queste formazioni geologiche sorprendono per la loro unicità. Pinnacoli e torri di ghiaia, compatti grazie all’argilla e ai limi che le costituiscono, emergono in un paesaggio che sembra uscito da un mondo surreale. La loro forma a picchi frastagliati, colorati di rosso dalla roccia che li compone, ricorda i paesaggi desertici che caratterizzano altre zone del pianeta, come il Gran Canyon.

Un percorso immerso nella natura

Il percorso che conduce alle Lame Rosse inizia dal Lago di Fiastra, precisamente dalla diga. Questo sentiero di 7 chilometri, con un dislivello di circa 200 metri, è adatto a tutti, anche a famiglie con bambini o escursionisti alle prime armi. Il cammino parte su una strada sterrata e, proseguendo, si inoltra in una lecceta, un’area di bosco ombreggiato che offre una piacevole frescura durante il tragitto. Il sentiero diventa sempre più suggestivo man mano che ci si avvicina alle formazioni rocciose, alternando tratti di vegetazione rigogliosa a panorami mozzafiato sul lago e, infine, al paesaggio spettacolare delle Lame Rosse. Il tempo di percorrenza per l’andata e il ritorno è di circa tre ore, con una durata effettiva di cammino di 2 ore e 20 minuti.

Per raggiungere l’inizio del sentiero, si può parcheggiare lungo la diga del Lago di Fiastra e partire a piedi da lì. In alternativa, è possibile partire dal belvedere della Ruffella, passando per la frazione di Fiegni, sempre nel Comune di Fiastra. L’accesso alle Lame Rosse è gratuito e non è previsto alcun biglietto d’ingresso. Poiché il sentiero è in parte sterrato e in parte boschivo, è consigliato indossare scarpe da trekking.

Gola di Gorropu, Sardegna

Situata nel cuore del Supramonte, la Gola di Gorropu è uno dei canyon più profondi e spettacolari d’Europa, con pareti che raggiungono i 500 metri di altezza. Questo straordinario capolavoro naturale segna il confine tra i comuni di Urzulei e Orgosolo, nella regione montuosa della Sardegna. Con una lunghezza di circa 1,5 km, la gola si restringe in alcuni punti a soli 4-5 metri di larghezza, creando uno scenario mozzafiato che lascia senza fiato i visitatori.

La Gola di Gorropu è una meta ideale per gli amanti della natura e del trekking. Offre percorsi per tutti i livelli, da quelli più facili a quelli adatti a escursionisti esperti. L’itinerario più semplice prevede una partenza dal Campo Base Gorropu, perfetta per chi non vuole affrontare lunghi tratti di cammino. Per chi ha più esperienza, il percorso integrale attraversa la gola in tutta la sua lunghezza, offrendo una visione completa del paesaggio e una sfida fisica maggiore. Per gli escursionisti più esperti, il sentiero completo offre un’immersione totale nella bellezza naturale della zona. Un’altra opzione è quella di partire dal Ponte sa Barva, in territorio di Dorgali, che consente di esplorare la gola da un’altra angolazione.

Info pratiche

La Gola di Gorropu è visitabile da metà marzo a metà novembre, quando le condizioni meteorologiche sono più favorevoli e sicure. Si sconsiglia vivamente di visitarla durante i mesi invernali, quando il rischio di frane è maggiore e le giornate più corte limitano il tempo disponibile per l’escursione. Il biglietto d’ingresso al canyon è di 6 euro per gli adulti e 4 euro per i bambini e ragazzi dai 6 ai 17 anni. Per chi desidera una visita più comoda, è disponibile un servizio di trasferimento in fuoristrada da e per il Campo Base, oltre alla possibilità di scegliere se affrontare il percorso con o senza guida.

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La Gola di Gorropu è uno dei canyon più profondi e spettacolari d’Europa

Gole del Raganello, Calabria

Nel cuore del Parco Nazionale del Pollino, le Gole del Raganello rappresentano una delle mete più apprezzate per gli appassionati di canyoning e avventure a contatto con la natura. Questo canyon, che si sviluppa per circa 17 km, è caratterizzato da pareti rocciose imponenti, cascate, piscine naturali e acque cristalline. È il luogo ideale per chi cerca un’esperienza immersiva nella bellezza selvaggia e incontaminata del territorio calabrese, ma è necessario essere accompagnati da guide esperte per garantirsi un’esplorazione in sicurezza.

Il percorso delle Gole del Raganello si snoda tra le creste rocciose della Timpa di San Lorenzo e della Timpa di Porace-Cassano, circondato da panorami mozzafiato che alternano il verde delle fitte foreste di faggio e quercia alla potenza dell’acqua che ha modellato il canyon nel corso dei millenni. La zona è una riserva naturale protetta, ricca di biodiversità, e ospita numerose specie animali e vegetali che trovano rifugio in questo ecosistema unico. Il canyon si suddivide in due parti principali: le Gole alte e le Gole basse, ciascuna con caratteristiche e difficoltà differenti.

Le Gole alte, conosciute anche come Gole di Barile, partono da Contrada Maddalena di San Lorenzo Bellizzi. In questo tratto, le pareti rocciose raggiungono un’altezza di 700 metri e il paesaggio si fa ancor più spettacolare, con strette gole che sembrano scontrarsi tra loro. L’itinerario è ideale per escursionisti esperti e appassionati di canyoning, che possono affrontare cascate, salti e tunnel naturali.  Le gole intermedie, un po’ più facili delle Gole alte ma comunque impegnative, sono percorse da chi cerca un’esperienza avventurosa ma accessibile. L’itinerario inizia dall’ex Ostello della Gioventù di Civita (ora trasformato in Sprar) e si sviluppa lungo il sentiero degli Oleandri, che costeggia il letto del fiume. Lungo il percorso, si attraversa l’imponente Timpa del Demanio e si possono ammirare le cascate e i rapidi che caratterizzano la zona. Questa parte del canyon è particolarmente emozionante, grazie alla portata d’acqua del torrente che rende l’escursione più impegnativa ma anche molto suggestiva.

Per le famiglie e i bambini, le Gole basse rappresentano la soluzione ideale. Questo tratto, che dura circa due ore, parte dal Ponte del Diavolo e risale il fiume, offrendo un’esperienza meno intensa rispetto alle altre zone del canyon. Il percorso è perfetto per i più piccoli, che potranno divertirsi a rinfrescarsi sotto la “Doccia del Diavolo”, una cascata naturale che rende l’esperienza ancora più piacevole e affascinante.

Come visitare le Gole del Raganello

Per una visita sicura e completa è fondamentale affidarsi a guide locali esperte. Le escursioni sono disponibili in diverse modalità, a seconda del livello di difficoltà. Le escursioni nel canyon sono possibili durante tutto l’anno, ma la stagione migliore va dalla primavera all’autunno, quando le condizioni meteo sono più favorevoli e il fiume non è troppo impetuoso.

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Le gole di Raganello

Gole dell’Alcantara, Sicilia

Le Gole dell’Alcantara sono celebri per le loro spettacolari pareti di basalto, modellate da antiche colate laviche. Il fiume Alcantara, che scorre tra queste formazioni geologiche, crea un paesaggio fresco e suggestivo. La formazione dell’alveo dell’Alcantara risale a circa 300.000 anni fa, ma l’attuale aspetto delle gole è il risultato delle colate laviche che si sono verificate negli ultimi 8.000 anni. L’acqua del fiume, con la sua percolazione attraverso la massa magmatica, ha favorito un raffreddamento rapido, creando fratture irregolari e formazioni geologiche uniche. Alcune di queste fratture, a volte caotiche, hanno dato origine a strutture prismatiche straordinarie, come quelle a “catasta di legna”, ad “arpa” e a “rosetta”. Le formazioni più regolari, verticali, a “canna d’organo”, possono raggiungere anche i 30 metri di altezza.

Attività e escursioni

Le Gole dell’Alcantara sono un paradiso per chi cerca avventure in acqua, soprattutto durante l’estate, quando è possibile praticare il body rafting. Questa attività consente di vivere il canyon direttamente dal letto del fiume, scivolando tra le formazioni rocciose . Per chi preferisce un’escursione più tranquilla, le Gole dell’Alcantara offrono diversi percorsi, adatti a tutti i livelli di difficoltà. Un’escursione base inizia al MOL Museum of Land, dove i visitatori possono scoprire la storia delle Gole tramite una moderna sala multimediale 4D. Successivamente, si scende grazie a un servizio di ascensori fino alla spiaggetta del fiume, da cui è possibile ammirare le Gole dal basso, un’esperienza affascinante che consente di apprezzare la bellezza selvaggia delle formazioni laviche. Il ritorno avviene sempre tramite ascensore, rendendo questo itinerario perfetto per famiglie e persone di tutte le età. Il percorso walking del Parco Botanico e Geologico Gole Alcantara, dopo la visita alla sala multimediale, prosegue lungo il sentiero naturalistico, che dura circa 45 minuti e consente di ammirare dall’alto la parte più suggestiva e intima delle Gole. Questo itinerario garantisce una vista panoramica straordinaria sulle formazioni rocciose e sull’ambiente circostante. Al termine del percorso, si scende nuovamente al fiume tramite gli ascensori, per osservare il canyon dal basso.

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