Hai sempre pensato che per vedere un'opera d'arte l'unica possibilità fosse il museo? Sbagliato. Ci sono sculture realizzate in luoghi davvero insoliti, dal deserto alle città. Forme che spuntano dal lago, che paiono cadute sopra un tetto. Oppure strutture che sembrano altro e invece sono edifici. E vederle, in posti che con l'arte sembrano non c'entrare, è un'incredibile esperienza.
In Svizzera, a Vevey, è possibile vedere una forchetta... che spunta dal lago. Scolpita nel 1995 dai due artisti locali Jean-Pierre Zaugg e Georges Favre, è in acciaio inossidabile ed è una riuscita pubblicità per Alimentarium, il museo dell'alimentazione. L'effetto, soprattutto se la si vede da lontano, è decisamente surreale.
Pare l'abbia posato la mano di un gigante goloso, quel grande cono gelato sul tetto d'un centro commerciale. Siamo a Colonia, in Germania, e il Cono rovesciato è in realtà una scultura di Coosje van Bruggen, l'artista olandese che ha realizzato a Milano, in piazzale Cadorna, il celebre Ago, filo e nodo. Si ispira a oggetti della vita quotidiana, e sembra quasi sul punto di sciogliersi o di cadere dal tetto della Neumarkt Galerie.
Si chiama Salvation Mountain, Montagna della Salvezza, ed è una montagna finta e coloratissima sita a Slab City, comunità libera dal sistema capitalista a sud del deserto della California e a nord di Calipatria. Realizzata con paglia e mattoni, e decorata con fiori e simboli religiosi, è l'opera visionaria dell'ex veterano Leonard Knight, che decise di dedicare la sua vita a Dio.
Datato 1974, il Cadillac Ranch è frutto di un'idea dell'eccentrico milionario Stanley Marsh 3 e del collettivo artistico di San Francisco The Ant Farm. In un desolato campo nel cuore del Texas, nell'America del Nord, dieci Cadillac ricoperte di graffiti sono piantate nel terreno col muso all'ingiù, rivolte a ovest con la stessa angolazione che hanno le piramidi di Cheope. È un'opera d'arte in costante movimento, questa: spostata nel 1997 per far spazio all'espansione della città, nel 2005 le macchine furono tutte dipinte di rosa in omaggio alle vittime di tumore al seno.
Si chiama Another Place, l'installazione che Antony Gormley ha realizzato a Crosby Beach, spiaggia nel cuore di Liverpool nel Regno Unito. Cento figure umane dal peso di 650 chili ciascuna sono disseminate lungo la spiaggia, con lo sguardo al mare e all'orizzonte, in un'attesa silenziosa. Dapprima esposte in altri località d'Europa, a Cuxhaven (Germania), Stavanger (Norvegia) e De Panne (Belgio), sono ora un'installazione permanente che esplora il legame tra l'uomo e la natura.
Nel cuore del deserto dell'Atacama in Cile, nell'America del Sud, c'è una gigantesca mano che spunta dalla sabbia: è l'opera Mano nel Desierto di Mario Irarrázabal, realizzata in ferro e poi ricoperta di cemento armato. È qui, a 75 chilometri da Antofagasta sulla Route 5 della Panamericana, sin dal 1992. Alta 11 metri, è una sorta di grido d'aiuto proveniente dalle viscere della terra.
A guardarlo sembra un aereo planato in città, ma la verità è che Fiat Tagliero non è né un veivolo e neppure una scultura, ma è un edificio che si trova ad Asmara capitale dell’Eritrea in Africa. E non uno qualunque, infatti era stato pensato – su progetto di Giuseppe Pettazzi – come stazione di servizio. I lavori di realizzazione si sono conclusi nel 1938 e la struttura è composta da una torre centrale e due ali di 15 metri. Oggi è un bene protetto dall’Unesco.