Viaggio alla scoperta dei 7 condomini più iconici e originali del mondo

Una selezione di 7 dei condomini più particolari in Italia e in giro per il mondo

Pubblicato: 26 Ottobre 2024 10:25

SiViaggia

Redazione

Il magazine dedicato a chi ama viaggiare e scoprire posti nuovi, a chi cerca informazioni utili.

Il design architettonico non è solo una questione di estetica, ma rappresenta anche un elemento essenziale nella definizione dell’identità stessa delle città. Alcuni edifici residenziali, grazie a elementi unici e distintivi, sono infatti diventati simboli riconoscibili a livello globale e delle vere e proprie “icone” dei paesi in cui sorgono, capaci di trasformarsi in tappe turistiche grazie al loro stile innovativo.

Laserwall – la prima azienda di bacheche digitali per i condomini – ha selezionato 7 dei condomini più particolari in Italia e in giro per il mondo da aggiungere ai propri itinerari di viaggio, per riflettere sul concetto stesso di “abitare” e sull’importanza crescente delle innovazioni architettoniche in termini di sostenibilità e digitalizzazione.

Turning Torso, Malmö, Svezia

Progettato dall’architetto Santiago Calatrava, è un grattacielo residenziale in Svezia che rappresenta una delle più audaci espressioni dell’architettura neo-futurista.

Inaugurato nel 2005, questo edificio è ispirato alla scultura “Twisting Torso” dello stesso Calatrava e deve il suo nome alla rotazione di 90 gradi dei piani, dalla base fino alla sommità, la quale crea un effetto visivo insolito che richiama il movimento dinamico del corpo umano che si contorce. Con i suoi 190,4 metri di altezza e 54 piani, è attualmente il grattacielo più alto della Scandinavia e ospita circa 150 famiglie, che possono usufruire anche di una sauna al 43° piano e di un centro fitness.

La caratteristica più sorprendente del progetto è l’attenzione alla sostenibilità: la struttura, infatti, è alimentata interamente da fonti rinnovabili in modo da ridurre al minimo il suo impatto sull’ambiente, elemento cruciale per la green city di Malmö. Inoltre, per ogni unità abitativa, è stato previsto un sistema di smaltimento dei rifiuti organici, contribuendo alla promozione di pratiche sostenibili quotidiane.

Cube houses, Rotterdam, Olanda

Situate nel cuore della città di Rotterdam, queste abitazioni futuristiche, opera dell’architetto visionario Piet Blom, ricreano un vero e proprio “villaggio urbano”: ogni casa cubica esagonale simboleggia infatti un albero e, nell’insieme, sono organizzate nello spazio per richiamare una foresta stilizzata, il cosiddetto “Blaakse Bos” (Bosco di Blaak).

Si tratta di 39 unità abitative, ciascuna caratterizzata da pareti inclinate di 54,7 gradi e da una superficie di circa 100 metri quadrati. Questa particolare configurazione ha portato alla creazione di spazi abitativi insoliti e alla necessità di creare un arredamento su misura.

Il complesso non solo rappresenta una sfida ingegneristica, essendo costruito sopra una delle arterie stradali più trafficate della città, ma funge anche da ponte pedonale che collega il centro di Rotterdam al vecchio porto.

I più curiosi possono anche visitare il museo Kijk-Kubus, che permette di vedere dall’interno una di queste particolari abitazioni e di scoprire di più su questo condominio originale ammirando i modelli, le fotografie e le presentazioni multimediali per approfondire i passaggi che hanno portato alla creazione del complesso, dal progetto al risultato finale.

Bosco verticale, Milano

Dietro la costruzione delle due torri che compongono il complesso, alte rispettivamente 80 e 112 metri, vi è la volontà di riscoprire la relazione tra essere umani e natura. Esse sono infatti la dimora non solo di residenti dalla provenienza internazionale, ma anche di 800 alberi e di circa 20.000 tra piante perenni e arbusti. Questo ambiente rigoglioso è diventato inoltre un rifugio per molte specie di animali, con un conseguente ripopolamento faunistico nella città.

La cura delle piante è sicuramente una parte essenziale di questo progetto di “riforestazione urbana” ed è affidata ai “Flying Gardeners”, un team di arboricoltori-scalatori professionisti che si occupa della potatura e della verifica dello stato delle chiome degli alberi e degli arbusti.

Oltre a essere un modello di sostenibilità e biodiversità, questo “condominio verde” si distingue anche per l’adozione di tecnologie innovative che migliorano la qualità della vita dei residenti. Tra queste, spicca la presenza della bacheca digitale di Laserwall che contribuisce a rendere il palazzo sicuro e interconnesso grazie alle funzionalità offerte con cui è possibile convogliare tutte le informazioni che facilitano la vita del condominio mettendole al servizio degli inquilini.

Hundertwasserhaus, Vienna, Austria

Fonte: Ph Ufficio Stampa Business Press srl
Il grattacielo Hundertwasserhaus, a Vienna

Hundertwasserhaus” è un complesso abitativo di 50 alloggi popolari realizzato negli anni ’80 e situato nella periferia di Vienna, opera dell’estro dell’architetto austriaco Friedensreich Hundertwasser – da cui eredita il nome. Gli appartamenti colpiscono subito i passanti per via della vegetazione rigogliosa che cresce lungo le pareti, i colori vivaci, le fantasie variopinte e le linee irregolari, offrendo così un forte contrasto con il grigiore tipico delle aree periferiche delle città europee.

I nuclei familiari che abitano questo insolito edificio possono inoltre contribuire al decoro della facciata con dei disegni personali, trasformando così la struttura in una vera e propria opera d’arte collettiva.

“Hundertwasserhaus” non solo ha il merito di superare gli stereotipi architettonici delle periferie, ma anche di aver ridefinito l’identità visiva stessa del quartiere Landstraße che lo ospita, diventando una vera e propria tappa turistica imperdibile.

Wave, Vejle, Danimarca

L’originale complesso condominiale firmato dallo studio di design “Henning Larsen Architects” sorge lungo le sponde del fiordo di Vejle, nella penisola danese dello Jutland, e si compone di cinque torri a forma di onda, ciascuna di nove piani con appartamenti privati: la struttura architettonica sinuosa è progettata per rendere omaggio al paesaggio circostante, rievocando infatti la forma sia delle creste delle onde del mare di Danimarca sia del profilo delle colline intorno al fiordo.

L’edificio ospita un centinaio di eleganti appartamenti, caratterizzati da una predominanza di colore bianco e dalla presenza di balconi di vetro che contribuiscono a rendere gli ambienti interni particolarmente luminosi. Le grosse vetrate hanno anche il pregio di illuminare la notte delle sponde del fiordo con le luci delle abitazioni che si riflettono sullo specchio d’acqua circostante, contribuendo così ad arricchire l’immagine complessiva dell’area per i passanti e i turisti.

Muralla Roja, Alicante, Spagna

Progettata negli anni ‘60 dall’architetto catalano Ricardo Bofill i Levi, la “Muralla Roja” (“Mura Rossa”) deve il suo nome alla predominanza del colore rosso che caratterizza questa sorprendente struttura e che contribuisce a creare un’atmosfera onirica. È situata sulla costa, non lontano da Alicante, e per realizzarla Bofill ha preso spunto sia dall’estetica costruttivista sia dall’architettura mediterranea e in particolare dalle Kasbah, le cittadelle fortificate arabe.

Il risultato visivo finale sfida la relazione tra spazio e forma con un insieme di edifici interconnessi tramite scalinate esterne, corridoi labirintici e terrazze panoramiche, che ospitano 50 appartamenti privati di varia metratura (monolocali, bilocali e trilocali).

Il complesso non è solo rosso, ma include anche tonalità di rosa, viola e azzurro, aggiunte per creare un effetto ottico di fusione con cielo e mare, generando così un’illusione di spazio maggiore. Una struttura dal fascino surrealista che si pensa abbia ispirato persino la location in cui è ambientata la serie sudcoreana “Squid Game”.

Habitat 67, Montreal, Canada

Il complesso edilizio progettato dall’architetto israeliano-canadese Moshe Safdie che sorge lungo il fiume Saint Laurent a Montréal, in Québec, fu realizzato in occasione dell’Expo Mondiale del 1967 e divenne presto un vero e proprio “manifesto” dell’architettura del Novecento.

La struttura brutalista, composta da 354 blocchi di cemento armato (“béton brut” in francese, il termine che dà il nome alla corrente) distribuiti su 12 piani, è stata realizzata come risposta alla crescente densità della popolazione nei centri urbani.

Tramite l’impiego di moduli prefabbricati, l’architetto Safdie ha creato una nuova tipologia di edificio residenziale, in cui nonostante i volumi delle “scatole-appartamento” rimangano gli stessi, nessuna abitazione risulta davvero uguale all’altra. Ognuno dei 158 condomini attuali differisce infatti per panorama, punti di accesso e orientamento, offrendo un’esperienza abitativa unica.

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963