Il Louvre cambia look: il colossale progetto di ristrutturazione

Martedì 28 gennaio il presidente francese Emmanuel Macron ha svelato un ambizioso piano di ristrutturazione per il Museo del Louvre

Pubblicato: 1 Febbraio 2025 16:25

Flavia Cantini

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Martedì 28 gennaio il presidente francese Emmanuel Macron ha svelato un ambizioso piano di ristrutturazione per il Museo del Louvre, battezzato “Nuovo Rinascimento”. Un intervento di portata straordinaria, pensato per trasformare l’esperienza dei visitatori e affrontare una serie di problemi strutturali che da tempo affliggono il museo più visitato di sempre.

Tra i punti salienti del progetto spiccano la realizzazione di un nuovo ingresso, la creazione di un’area interamente dedicata alla Gioconda e il miglioramento delle condizioni di accoglienza e lavoro. L’iniziativa, che segna l’ultima grande impresa culturale della presidenza Macron prima della fine del suo mandato nel 2027, si inserisce in un contesto di rinnovamento necessario, sollecitato anche dalla direttrice del Louvre, Laurence des Cars.

L’annuncio, infatti, arriva in seguito alla pubblicazione, da parte del quotidiano Le Parisien, di alcuni estratti di una lettera confidenziale inviata dalla direttrice del museo alla ministra della Cultura Rachida Dati. Nel documento, des Cars denunciava le gravi carenze infrastrutturali del Louvre e chiedeva un intervento immediato dello Stato. Tuttavia, Macron ha precisato che il progetto era già in elaborazione da mesi, in stretta collaborazione con la direzione del museo.

Fondato nel 1793, il Louvre ha assunto la sua configurazione attuale alla fine degli Anni Ottanta, con l’introduzione dell’iconica piramide di vetro progettata dall’architetto Ieoh Ming Pei. La sua immensa superficie di 360.000 metri quadri ospita oltre 30.000 opere esposte, a fronte di un patrimonio complessivo di circa 500.000 opere. Nel 2024, ha accolto circa 8,7 milioni di visitatori, confermandosi come la principale attrazione culturale della Francia e del mondo.

La Gioconda cambia spazio

Uno degli interventi più discussi del piano riguarda la Gioconda, che verrà trasferita dalla Salle des États a una nuova area più isolata, dotata di ingresso autonomo e accessibile con un biglietto separato. La decisione nasce dall’esigenza di decongestionare la sala attuale, dove ogni giorno si accalcano fino a 20.000 persone e creano problemi di sovraffollamento anche nella vicina Grande Galerie, il cuore della collezione di pittura italiana.

Lo spostamento del capolavoro di Leonardo da Vinci, a lungo dibattuto, è stato accolto con opinioni contrastanti. Se da un lato migliorerà la fruizione dell’opera e del museo stesso, dall’altro rischia di trasformare la Gioconda in un’icona a parte, separata dal contesto artistico cui appartiene, e di rafforzare la percezione di un’opera feticcio più che di un capolavoro della pittura rinascimentale.

Un nuovo ingresso e la fine dell’era della piramide?

Il progetto prevede anche la creazione di un nuovo grande ingresso nella parte est dell’edificio, su Rue de l’Amiral de Coligny, per ovviare ai limiti dell’accesso attuale. La piramide di vetro, concepita negli Anni Ottanta per gestire un flusso di circa 4 milioni di visitatori annui, oggi appare inadeguata per un museo che accoglie più del doppio delle persone previste.

Des Cars ha definito la piramide “strutturalmente obsoleta“, e ha sottolineato il problema delle temperature elevate all’interno della sala sottostante, causate dall’effetto serra della struttura in vetro. Il nuovo ingresso, la cui realizzazione partirà alla fine del 2025 con una gara d’appalto internazionale, dovrebbe essere inaugurato entro il 2031. Secondo Le Monde, il costo dell’intervento potrebbe aggirarsi intorno ai 300 milioni di euro.

Meno stress e più comfort

Un altro punto chiave del progetto è il miglioramento dell’esperienza dei visitatori, spesso descritta come una prova fisica. La direttrice del Louvre ha evidenziato la carenza di spazi per il riposo, di servizi igienici adeguati e di aree di ristorazione all’altezza degli standard internazionali.

Per rispondere a tali esigenze, sarà realizzata una nuova area sotterranea sotto la Cour Carrée, destinata a ospitare spazi espositivi, una sezione interamente dedicata alla Gioconda e zone di accoglienza per il pubblico. Il piano prevede anche ambienti riservati al personale e spazi pedagogici per attività educative.

Problemi strutturali e infiltrazioni: il Louvre necessita di cure

Oltre ai miglioramenti funzionali, il progetto affronta una serie di problemi strutturali di lungo corso. Negli ultimi anni, svariate sale sono state chiuse in via temporanea a causa di infiltrazioni d’acqua, come accaduto di recente nella Grande Galerie. Anche i quotidiani francesi hanno riportato casi di muffa nelle sale dell’arte egizia e della pittura francese.

Un altro problema riguarda il sistema idraulico ormai superato: nel novembre 2023 la rottura di un tubo ha provocato l’allagamento della mostra dedicata al pittore rococò Claude Gillot, chiusa dopo soli quattro giorni dall’inaugurazione. Problemi simili hanno colpito anche la mostra Napoli a Parigi, organizzata in collaborazione con il Museo di Capodimonte.

Le condizioni climatiche dell’edificio sono un’altra criticità: la difficoltà nel mantenere temperature stabili mette a rischio la corretta conservazione delle opere, un aspetto che il piano di ristrutturazione intende risolvere con interventi mirati sull’isolamento termico.

Ma non soltanto: il piano di Macron include anche misure per migliorare le condizioni di lavoro dei dipendenti del Louvre, che da tempo lamentano situazioni difficili: uffici senza riscaldamento né aria condizionata e un sovraccarico di lavoro dovuto alla costante diminuzione del personale.

Secondo Christian Galani, rappresentante del sindacato CGT Cultura, il museo ha perso oltre 200 posti di lavoro a tempo pieno nell’ultimo decennio. La carenza di addetti alla sorveglianza costringe spesso alla chiusura di alcune sale, un problema che riguarda anche altri importanti musei europei.

Un finanziamento senza nuovi fondi statali

L’intero progetto sarà finanziato tramite le sovvenzioni statali esistenti, le entrate del museo e donazioni private. Macron ha adottato lo stesso modello per la ricostruzione di Notre-Dame, riaperta a dicembre 2024 dopo il devastante incendio del 2019.

Attualmente, il bilancio statale è in esercizio provvisorio a causa della mancata approvazione della legge di bilancio per il 2025, che rende impossibile allocare nuove risorse. Nel 2024 il Louvre ha ricevuto 96 milioni di euro di sovvenzioni, una cifra in calo rispetto ai 103 milioni del 2023 e ai 111 milioni del 2022.

Per compensare il calo dei fondi pubblici, vi è stato un aumento del prezzo del biglietto da 17 a 22 euro a gennaio 2024, in linea con le tariffe di altri grandi musei come gli Uffizi di Firenze. Dal 2026, il costo aumenterà ancora per chi proviene da Paesi extra UE, mentre resterà gratuito per i cittadini europei sotto i 26 anni.

Un futuro all’altezza

Il colossale progetto di ristrutturazione del Louvre promette di trasformare il museo più amato in uno spazio più moderno, accessibile e funzionale. Se riuscirà a coniugare innovazione e rispetto della tradizione, il Louvre del futuro potrebbe davvero incarnare quel “Nuovo Rinascimento” che Macron ha promesso ai francesi e agli amanti dell’arte di tutto il mondo.

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