Capitale italiana della Cultura: le 10 finaliste

Sono state annunciate dal ministero della Cultura le 10 finaliste per la Capitale italiana della Cultura del 2024, una città più bella dell'altra: quali sono

Pubblicato: 31 Gennaio 2022 17:44

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Redazione

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Sono finalmente state annunciate le 10 finaliste per la Capitale italiana della Cultura per il 2024. Tutte incantevoli località del nostro Paese scelte da una giuria tra 24 città preselezionate tra quelle che avevano risposto al bando. A renderlo noto è il Ministero della Cultura.

Quali sono le 10 finaliste per il 2024

Le città che si contendono il titolo di Capitale italiana della Cultura per il 2024 sono una più bella dell’altra e tutte pronte a vincere il titolo. Tra le finaliste c’è Ascoli Piceno, sorta quasi 2.500 anni fa in epoca pre-romana e conosciuta come la “città delle cento torri”. Molto entusiasta il sindaco, Marco Fioravanti, nell’annunciare il risultato della candidatura che negli ultimi mesi ha fortemente impegnato lui, il Comune e l’intero territorio provinciale.”Il dossier è stato molto apprezzato dalla commissione, che ha riconosciuto l’egregio lavoro svolto con passione e dedizione dal nostro team. E allora il percorso prosegue, così come fatto finora: coinvolgendo tutti i Comuni della provincia, ma anche enti, stakeholders, associazioni e tutti i cittadini del Piceno. Perché la Cultura deve rappresentare il vero motore di rinascita del nostro territorio“, ha commentato il sindaco.

Ancora Marche ma questa volta con Pesaro, affacciata sul mare e attraversata dal fiume Foglia, per cui il sindaco, Matteo Ricci e il vicesindaco e assessore alla Bellezza, Daniele Vimini, hanno commentato: “Vogliamo giocare per vincere. Quello ottenuto è un grande risultato che porta con sé tanta responsabilità: quella di giocarsi la partita fino in fondo. Eravamo speranzosi ma nulla era scontato“.

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Piazza Arringo ad Ascoli Piceno

Anche per il Veneto sono le due le città che arrivano in finale: la splendida Chioggia in provincia di Venezia che sorge su un insieme di isolette connesse tra loro da ponti e Vicenza, città Patrimonio dell’Unesco che ospita tante meraviglie artistiche ed architettoniche. “Sapere che, per la prima volta, su 10 città candidate al riconoscimento di ‘Capitale italiana della cultura’ per l’anno 2024 due sono venete testimonia il valore dell’immenso patrimonio culturale posseduto dalla nostra Regione, capace di esprimere, attraverso due città dalla storia secolare e dai tratti identitari diversi e ugualmente molto forti, Vicenza e Chioggia, il suo carattere estremamente articolato“, con queste parole ha commentato il risultato ottenuto il presidente della regione Veneto Luca Zaia.

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Una splendida vista di Vicenza

Felicità anche per Grosseto in Toscana, città racchiusa tra bastioni perfettamente conservati. Il sindaco, Antonfrancesco Vivarelli Colonna, ha sottolineato: “Sono orgoglioso di annunciarvi che la nostra città è stata selezionata tra le dieci finaliste per il titolo di Capitale della Cultura 2024. Un risultato storico per Grosseto, possibile grazie all’impegno, al lavoro di squadra – ha poi continuato – ora, uniti e concentrati in vista dell’ultimo grande step: la selezione della città vincitrice che avverrà ai primi di marzo. La sfida continua!“.

Stessa sorte per Viareggio, conosciuta nel mondo come la città del Carnevale. Il sindaco, Giorgio Del Ghingaro ,su Facebook ha festeggiato con le seguenti parole: “Un primo importante risultato che conferma quanto la nostra città sia creativa, attraente, innovativa“.

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Piazza Dante a Grosseto

Tra le 10 finaliste anche Mesagne, in provincia di Brindisi, che si distingue per essere una città dalle molteplici sfaccettature e dalle numerose ricchezze. Unica località pugliese a correre per il prestigioso titolo per cui il sindaco, Antonio Matarrelli, ha commentato: “Ci abbiamo sperato e creduto, in tanti, tantissimi, mettendoci anima e cuore. Il sogno è ancora più vicino” Il primo cittadino ha poi aggiunto: “Che gioia, siamo in finale!“, rilanciando l’hashtag #mesagne2024.

Per la Liguria c’è Sestri Levante con il Tigullio in provincia di Genova. Una vera e propria soddisfazione per i 6 magici Comuni promotori – Sestri Levante, Chiavari, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Camogli, Recco –, e per tutti coloro che hanno partecipato al progetto e per la regione. “Un primo, importantissimo traguardo che premia un percorso in cui abbiamo creduto fortemente e a cui abbiamo lavorato con grande intensità nei mesi scorsi – ha dichiarato la sindaca di Sestri Levante, Valentina Ghio a nome dei Comuni promotori e di tutti i Comuni aderenti al progetto -. Non posso nascondere una grande soddisfazione che nasce dal riconoscimento ottenuto e anche e soprattutto dalla capacità che abbiamo avuto di lavorare in maniera coordinata e complementare per tutto il territorio.”

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Uno scatto meraviglioso di Sestri Levante

Poi Siracusa, definita da Cicerone “La città più bella della Magnagrecia”. E qui il sindaco, Francesco Italia, ha fatto sapere che “Con grande gioia apprendiamo di essere tra le 10 città finaliste per il prestigioso titolo. Il mio ringraziamento va innanzitutto all’assessore Fabio Granata che ha lanciato e creduto nella candidatura, da me subito condivisa. Insieme a Fabio Granata, ringrazio tutte le associazioni e le istituzioni cittadine che hanno sostenuto coralmente l’ambizioso progetto“.

Infine, ma non per importanza, in corsa per diventare Capitale della Cultura 2024 anche l’Unione dei Comuni Paestum-Alto Cilento in provincia di Salerno, formata da località  eccezionali come Agropoli, Capaccio, Cicerale, Laureana Cilento, Lustra, Perdifumo, Prignano Cilento, Rutino e Torchiara. “Essere tra i dieci finalisti per il titolo di Città italiana della Cultura per l’anno 2024 è per noi motivo di orgoglio e di grande soddisfazione. E posso dire già oggi che, a prescindere dall’esito, il programma che abbiamo realizzato per questa candidatura sarà interamente realizzato – ha dichiarato Franco Alfieri, sindaco di Capaccio Paestum e presidente dell’Unione dei Comuni – L’intuizione di candidare l’Unione ci sta premiando: la cultura genera cambiamento solo se è diffusa“.

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Vista panoramica di Agropoli

Le precedenti Capitali della Cultura e come nasce l’evento

Il progetto della Capitale Italiana della Cultura è nato nel 2014 da un’idea di Dario Franceschini, ministro della Cultura, a seguito della proclamazione della città di Matera a Capitale europea della Cultura 2019. L’iniziativa ha, tra gli obiettivi, quello di “valorizzare i beni culturali e paesaggistici” e di “migliorare i servizi rivolti ai turisti”.

Fino a questo momento in Italia a ottenere questo titolo sono state: Cagliari, Lecce, Perugia, Ravenna e Siena nel 2015; Mantova nel 2016; Pistoia nel 2017, Palermo nel 2018, Parma nel 2020 e nel 2021, Procida è la capitale del 2022, Bergamo e Brescia saranno le capitali nel 2023.

Per il ministro della Cultura, Dario Franceschini, “la storia pluriennale di questa sfida ha dimostrato tutta la capacità della cultura di mettere in moto dei meccanismi virtuosi e percorsi di valorizzazione di tutte le città al di là della vincitrice“.

Il passo successivo sarà un’audizione in video-conferenza davanti alla giuria – da effettuare il 3 e 4 marzo – che dovrà poi indicare a Dario Franceschini la candidatura ritenuta più idonea.

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