Probabilmente una delle ragioni principali è l’aumento generale del costo della vita in quasi tutto il mondo, ma negli ultimi tempi gli affitti brevi sono formule di viaggio particolarmente ricercate. Ma quali sono le mete più gettonate per questo tipo di vacanza? A rispondere a questa domanda è un’analisi condotta dalla Commissione Europea su alcune piattaforme utili alle prenotazioni (come Airbnb, Booking, Expedia Group e TripAdvisor).
Perché è boom di affitti brevi
Sì, uno dei motivi per cui si cercano sempre di più gli affitti brevi sono certamente i costi, ma dietro questo vero e proprio boom vacanziero c’è anche altro.
L’anno che è appena terminato è stato davvero un successo per quanto riguarda il turismo europeo. Ciò vuol dire che oggi i dati degli anni pandemici sono solo un brutto ricordo, ma il modo e la voglia di viaggiare hanno subito dei cambiamenti importanti, come del resto anche altre situazioni che riguardano la vita di tutti noi. Il merito del successo degli affitti brevi, inoltre, è anche del numero sempre maggiore di piattaforme online a cui rivolgersi per dedicarsi a vacanze di questo tipo.
Secondo il monitoraggio effettuato dalla Commissione Europea e riportato dal Sole 24 Ore, nel nostro continente, solo nella prima metà del 2023, gli ospiti hanno trascorso circa 237 milioni di notti in alloggi in affitto a breve termine prenotati tramite piattaforme online Airbnb, Booking, Expedia Group o TripAdvisor.
Un vero e proprio boom rispetto al 2022, quando le notti prenotate erano 199 milioni, ma anche ai 193 milioni di pernottamenti del 2019. Il dato interessante è che di tutti questi soggiorni più di 34 milioni sono stati trascorsi in Italia.
Le destinazioni top
La destinazione più ricercata per gli affitti brevi è la Francia che, nel 2023, ha registrato ben 57 milioni di notti prenotate. Il secondo gradino del podio è dalla Spagna, che lo scorso anno ha registrato quasi 47 milioni di notti trascorse in affitti brevi. La medaglia di bronzo, invece, è dell’Italia.
È importante sottolineare, tuttavia, che questo fenomeno degli affitti brevi necessita di essere destagionalizzato. Guardando più a fondo l’intera classifica, infatti, si scopre che le mete più ricercate sono caratterizzate da un maggior flusso di turismo estivo.
Nei mesi invernali, da gennaio a marzo, l’Italia è rimasta indietro. Nel periodo più freddo, infatti, il podio è andato alla regione croata di Jadranska Hrvatska, seguita da Francia e Spagna che vedono quattro destinazioni in classifica a testa: per la Spagna l’Andalusia, Catalogna, Canarie e Comunità Valenciana; per la Francia: la Provenza, Ile de France, Rodano-Alpi, Aquitania.
La prima regione italiana a comparire nella lista è la magnifica Toscana, ma solo al nono posto. Va comunque specificato che nelle prime 20 regioni più popolari in Europa per gli affitti brevi si trovano altre quattro italiane: Lazio, Lombardia, Sicilia e Veneto. Le regioni tradizionalmente alpine, invece, sono rimaste indietro. Il motivo di di tutto questo? Probabilmente il boom dei prezzi per le vacanze in montagna.
È la stagionalità, quindi, a guidare il fenomeno degli affitti brevi. E lo dimostrano ben 15 regioni, tra Bulgaria, Grecia, Francia, Croazia, Italia, Romania e Svezia, dove più di cinque pernottamenti turistici su dieci sono stati effettuati nei mesi di luglio o agosto.
Le cinque regioni con la più alta stagionalità (dati 2022) includono le due principali regioni turistiche della Bulgaria, Yugoiztochen (64,3 % di tutte le notti concentrate in luglio e agosto) e Severoiztochen (60,9 %), la regione costiera della Romania, Sud-Est (64,5%) e la regione croata Jadranska Hrvatska (60,2 %), che è anche la seconda regione dell’Ue per numero di pernottamenti durante l’intero anno.
La regione europea con il più alto livello di stagionalità è invece la nostra magnifica Calabria, con il 64,8% di tutte le notti prenotate e concentrate nei mesi di luglio e agosto.