Bernardo Bertolucci è stato uno dei grandi regisiti italiani, un vero e proprio maestro della settima arte che con i suoi film ha fatto scature emozioni sempre nuove nel pubblico. La scelta delle location dei suoi film era molto importante per le sue pellicole. Dall’Italia all’estero, i suoi personaggi erano sempre molto legati all’ambientazione, che non era mai soltanto un mero sfondo. Da Novecento a The Dreamers, i luoghi dei film di Bernardo Bertolucci.
Roma è senza dubbio una delle location preferite di Bertolucci. Il regista adorava la capitale, dov’è deceduto il 26 novembre 2018. Svariate le pellicole ambientate tra le sue strade, a partire dall’esordio con La commare secca, film tratto da un soggetto di Pasolini, personaggio chiave per il suo avvio nel mondo del cinema. Da un cadavere ritrovato sul Tevere al dramma esistenziale di Marcello Clerici ne Il conformista. A Roma è ambientato anche il suo ultimo film, risalente al 2012, Io e te, nel quale Bertolucci era tornato a trattare temi adolescenziali, adattando sul grande schermo l’omonimo romanzo di Ammaniti.
Se Roma lo ha da sempre intrigato, Bertolucci era nato a Parma, un luogo spesso protagonista delle sue pellicole. Basti pensare al suo capolavoro, Novecento, ambientato in provincia tra Parma, Reggio Emilia, Cremona, Modena e Mantova. Un omaggio alla sua Emilia, in un difficile affresco storico, ottenuto attraverso l’analisi di due personaggi, interpretati da Robert De Niro e Gerard Depardieu. Ma diverse altre pellicole sono state girate nella zona.
La tragedia di un uomo ridicolo è un film di bernardo Bertolucci del 1981, con Ugo Tognazzi e anche questo è stato girato a Parma e dintorni. Ci sono, però, alcune eccezioni come alcune riprese realizzate in esterna a nei dintorni di Cremona. E, oltre alle suggestive colline della provincia di Parma, poi si può ammirare il Castello di Torrechiara con la sua imponenza e bellezza.
Molto legato alla provincia, con le sue storie e i panorami da togliere il fiato, Bertolucci decise di girare Io ballo da sola nelle colline della campagna di Siena. Film con protagonista una splendida e giovanissima Liv Tyler, il regista narra un passaggio turbolento dall’età dell’adolescenza a quella adulta. Dall’impatto naturale di Scogliano alle bellezze delle location interne, come la tenuta di Castello di Brolio e la villa Bianchi Bandinelli di Geggiano.
Uno dei grandi capolavori di Bertolucci è senza dubbio Ultimo tango a Parigi. Interamente ambientato nella capitale francese, negli anni ’70, caratterizzata da un fascino particolarmente cupo. Il film è il frutto di una stretta collaborazione tra il regista e Marlon Brando. Molte le critiche, per non parlare della censura e del fatto che la protagonista, Maria Schneider, rimase molto turbata da una scena. Una film che ha fatto molto parlare di sé, nel bene e nel male, ma innegabilmente un pezzo di storia del cinema mondiale.
Bertolucci torna a Parigi nel 2003, ambientando qui il film che lo ha fatto conoscere ed apprezzare alle nuove generazioni, The Dreamers, i cui eventi si svolgono in un 1968 libertino e turbolento. Alcune scene di questa pellicola passano alla storia del cinema come quella che vede i tre protagonisti correre al Louvre. Un omaggio che il regista italiano ha dedicato a Godard a cui si deve l'originale nel film Bande à part.
Nel 1987 uscì nelle sale L’ultimo imperatore, che conquistò nove Oscar e altrettanti David di Donatello. Una lunga pellicola, di 163 minuti, basato sull’autobiografia dell’imperatore Pu Yi. Un colossal epico e biografico, per il quale Bertolucci ottenne l’esclusivo permesso di girare entro le mura della Città Proibita. È il primo film occidentale a riuscire in tale impresa, mostrando sullo schermo le bellezze del palazzo imperiale, appartenuto alle dinastie Ming e Qing.
Ha girato alche scene di Piccolo Buddha qui, stiamo parlando del Rinchen Pung Dzong, tradotto “fortezza su un cumulo di gioielli”, che si trova in Bhutan: un affascinante monastero – fortezza i cui lavori di costruzione sono iniziati nel 1645. Si tratta di un altro film incredibile di Bernardo Bertolucci e, informazione particolare, da questo film è stato tratto un romanzo.
Lasciandosi guidare dalle storie narrate da alcuni romanzi, Bertolucci ha scelto di girare alcuni suoi film in location esotiche. È il caso di Tangeri, in Marocco, dovesi è recato per il film Il tè nel deserto, del 1990, valso un Golden Globe e un BAFTA. Un drammatico percorso interiore dei personaggi, tra i quali spicca John Malkovic, da Tangeri al deserto del Sahara, in una totale caduta libera.