È uscito nelle sale il 19 dicembre "La dea fortuna", il nuovo film di Fernand Ozpetek e, come nelle precedenti pellicole del regista, anche qui le location assumono un ruolo centrale e diventano vere e proprie protagoniste accanto ai personaggi. Dopo Istanbul e Napoli, ora tocca a Roma e alla Sicilia fare da vive e vibranti cornici alla storia di Arturo (Stefano Accorsi) e Alessandro (Edoardo Leo), una coppia in crisi la cui stanca routine viene all'improvviso travolta dall'arrivo dei due bambini che Annamaria, la migliore amica di Alessandro (Jasmine Trinca), lascia loro in custodia per qualche giorno. Scopriamo insieme le location dove il film è stato girato, tra i segreti di Roma e Bagheria.
I due protagonisti vivono nel quartiere Nomentano-Italia, uno dei quartieri più in crescita di Roma, a pochi passi da Tiburtina, in via della Lega Lombarda 43, all'interno di uno storico palazzo con cortile interno che ha subito fatto innamorare Opzetek. Di fronte, il Cinema Jolly e il supermercato LIDL dove fuggono i due bambini Martina e Sandro, accanto il bar e il negozio di idraulica. Il palazzo dei protagonisti ricorda l'atmosfera de Le Fate Ignoranti e simboleggia l'elemento conviviale di un ambiente romano ormai perduto, dalla dimensione comunitaria con le terrazze spioventi che collegano case e famiglie vicine e ricordano il concetto di "famiglia allargata" caro al regista.
Altra location romana del film è la spettacolare Villa Pamphili, la meta scelta per il picnic tra amici. La Villa Doria Pamphili è una residenza storica che comprende il secondo parco più grande della Capitale, con un'estensione di ben 184 ettari, uno dei parchi più belli nel cuore della città con innumerevoli fontane, giardini di raro fascino, il Lago del Belvedere, la Villa Vecchia e la Cappella.
Sempre nel centro della Capitale si trova la casa dove Alessandro porta con sé il piccolo Sandro, a Piazza Vittorio, grande piazza porticata nel cuore del quartiere Esquilino, a sud della stazione Termini. La piazza venne progettata come se fosse il centro storico di Torino: i portici sono caratterizzati da 280 colonne e i palazzi che qui sorgono furono pensati per essere grandiosi, alti minimo 24 metri, a tre piani, con facciate che si ispirano all'architettura tardo rinascimentale.
La casa del pittore Michele si trova invece nel quartiere di Roma Ostiense, affacciata sul Tevere all'altezza del Teatro India, dietro il Gasometro, famoso esempio di architettura industriale. Ostiense è un quartiere vivo e vivace, con molteplici occasioni per vivere la movida, godersi la buona tavola e fare shopping nei mercatini lontano dalla frenesia di altri rioni cittadini. L'atmosfera è familiare e autentica e la zona è ricca di servizi e collegamenti pubblici.
Ci spostiamo di una quarantina di chilometri e raggiungiamo Palestrina, cittadina che sorge sull'antico nucleo della città latina di Praeneste, a 450 metri d'altitudine alle pendici dei Monti Prenestini. È uno dei centri del Lazio più ricchi di testimonianze artistiche, architettoniche e storiche a partire dal Palazzo Colonna Barberini, ricostruito nel XV secolo, che oggi ospita il Museo Archeologico Prenestino.
A Palestrina rimangono ancora oggi visitabili le antiche vestigia del Tempio della Fortuna Primigenia, un sacro complesso dedicato alla Dea Fortuna, scelto da Opzetek come punto di partenza per narrare una storia d'amore che non aveva mai raccontato e luogo che dà il titolo al film. Qui lavora Annamaria, il personaggio di Jasmine Trinca, e sempre qui si svolge la scena più importante quando, nel visitare la cavea teatrale, alla mente dei due protagonisti riaffiora il ricordo del loro primo incontro, causato proprio da Annamaria all'epoca in cui Arturo lavorava come guida turistica.
"La dea fortuna" si sposta poi in Sicilia, a Bagheria, nella città metropolitana di Palermo, molto apprezzata come luogo di villeggiatura e conosciuta come "la città delle ville". È, infatti, ricca di splendide ville storiche e palazzi ottocenteschi, simbolo della ricchezza della nobiltà siciliana di un tempo. Non dimentichiamo, inoltre, il colore dello splendido mare e delle pietre di tufo delle sue case.
Nel film ammiriamo una delle splendide ville settecentesche di Bagheria, Villa Valnaguera, teatro di una drammatica vicenda esistenziale occorsa alla famiglia di Annamaria. Qui vive Elena Muscarà (Barbara Alberti), l'oscura vedova di un barone, portatrice del segreto drammatico che ha segnato i suoi figli e che potrebbe inghiottire anche i nipoti. La Dea Fortuna si apre con una carrellata di affreschi della villa, bellissimi e inquietanti allo stesso tempo, a creare un'atmosfera che coglie volutamente impreparato lo spettatore.
La costa siciliana si ammira dal traghetto che si avvicina all'isola e la bellezza del litorale dell'Addaura, Palermo, si apprezza dalla spiaggia di Vergine Maria a Mondello. Ozpetek è innamorato del Sud e lo rende protagonista del suo tredicesimo film, così come aveva fatto nel 2017 con "Napoli velata".