L’importante è seguire qualche dritta, dicono i consulenti di coppia.
– Sì alle vacanze separati se poi ci si concede l’ultima settimana di ferie da trascorrere insieme in tutto relax, per raccontarsi i viaggi fatti, per scorrere le foto, per riunire la coppia.
– Le vacanze separate devono essere un momento di svago e non una fuga dal partner. La motivazione dev’essere coltivare un proprio interesse o realizzare quell’avventura o quel viaggio da sogno che si fantastica da tempo. Se l’obiettivo è solo liberarsi di marito o moglie, c’è qualcosa che non va e le vacanze separati non potranno che aumentare la spaccatura.
– Un’occasione d’oro per organizzare una riunione di vecchi compagni di scuola, amici di gioventù o per una vacanza all’insegna del parentado. Perché infliggere al partner ore e ore di racconti su “ti ricordi quella volta che…” che interessano poco o nulla a chi all’epoca non c’era?
– Per migliorare una lingua straniera, per fare un corso intensivo, per imparare ad andare a vela, a lavorare il legno, a cucinare…
– Per dedicarsi a un figlio. Mamma prende ferie prima, fa una settimana col pupo, le due centrali ci si riunisce, l’ultima settimana resta papà e mamma va in ufficio. In questo modo le vacanze dei bambini si allungano e il tempo trascorso in città diminuisce e mamma e papà possono trascorrere del tempo prezioso con i piccoli di casa.
Controindicazioni: se durante la lontananza ci si accorge che si sta meglio da soli o con un’altra persona, beh sono guai. C’è chi dice che tanto prima o poi sarebbe accaduto ugualmente e allora meglio scoprirlo subito. E chi invece non vuole correre il pericolo. E tu, sei favorevole alle vacanze separate?