Il Lago di Montedoglio e il suo segreto nascosto dalle acque

Tra le acque del Lago di Montedoglio si nascondono le tracce di un passato ormai perso ma che non vuole essere dimenticato, regalando a chi lo osserva uno spettacolo suggestivo e pieno di fascino

Pubblicato: 2 Agosto 2022 11:17

SiViaggia

Redazione

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Come spesso accade, quando le acque si ritirano e abbassano il loro livello naturale quello che riportano alla luce e che ci mostrano sono un insieme di tesori perduti e segreti nascosti dal tempo, pronti per essere ritrovati e ammirati in tutta la loro bellezza e storia. Ed è esattamente questo che caratterizza il Lago di Montedoglio in provincia di Arezzo, un segreto, custodito in questo bacino artificiale progettato intorno ai primi anni settanta e realizzato durante il decennio successivo. E che di fatto, ad oggi, è il lago più esteso della Toscana.

Un luogo nato a uso idropotabile e che, insieme alla diga di Montedoglio, sono stati creati con lo scopo di distribuire l’acqua ai comuni limitrofi, gestire in modo più funzionale le risorse idriche necessarie per irrigare le coltivazioni circostanti e regolare il flusso del Tevere, evitando e prevenendo la possibilità delle alluvioni o periodi di secca.

Una costruzione iniziata nel 1977 e completata nel 1993, che non solo ha modificato l’area paesaggistica della zona, ma che ha visto la scomparsa di un borgo, la Madonnuccia, e delle storie a esso collegate.  Ricordi e immagini che ancora esistono nella memoria degli abitati e di chi ha vissuto in prima persona questo radicale cambiamento del luogo e di vita. E che diventano parte integrante di un contesto ricco di storia, cultura e tradizioni.

La Madonnuccia era un piccolo borgo rurale che ospitava circa 400 abitanti. Una comunità che viveva, lavorava, passeggiava e rideva tra le vie del paese ormai sommerso, circondati da campi coltivati e dalle verdi colline toscane. E che oggi, in seguito alla costruzione del lago, si è spostata più in alto, nella località di Poggiolino, da cui è possibile vedere la distesa del Lago di Montedoglio e parte dei tesori che ancora custodisce.

Un lago artificiale che oggi ospita una varietà incredibile di vita e di specie ittiche come carpe, trote, tinche e moltissime altre tipologie di pesci che lo rendono un bacino molto pescoso e meta ideale per gli amanti del bird watching. Ma che al di sotto della superficie dell’acqua, nasconde un tesoro e i resti di quel pezzo di vita celato alla vista ma non alla memoria.

Quando l’acqua si abbassa e il lago si ritira, infatti, quello appare agli occhi di chi lo osserva sono un insieme suggestivo di tracce e frammenti di un passato mai perso. I tetti e i basamenti delle case un tempo abitate e piene di vita, i profili delle strade, i resti delle mura perimetrali, fino anche a vecchi macchinari utilizzati per il lavoro quotidiano e ormai arrugginiti e consumati dalle acque.

La testimonianza più vera di ciò che rimane di un periodo di vita e di storia recente e ormai perso, ma che non perde occasione di fare capolino tra le acque, per ricordare a tutti la storia di un luogo suggestivo e carico di fascino. Un passato che ancora vive nei ricordi e nei racconti dei suoi abitanti e che non vuole essere dimenticato, diventando parte integrante della storia del nostro Paese e dei suoi tanti luoghi nascosti e misteri da scoprire.

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